Tenebre e ossa 2, quando il villain è più interessante dell'eroina

16 Mar 2023
Tenebre e ossa

La seconda stagione di Tenebre e ossa è disponibile su Netflix, ed è più ricca, appassionante e movimentata della prima. E più complessa, come il personaggio dell’antagonista, Aleksander Kirigan, che nei libri di Leigh Bardugo ispiratori della serie è un villain meno ambiguo, tormentato e per alcuni versi, affascinante: “E che per molto tempo non si è mai considerato un cattivo” ci ha spiegato in una chiacchierata il suo interprete, l’attore britannico Ben Barnes, che con il fantasy vanta un’affinità sin dai tempi di Le cronache di Narnia e che si era già dimostrato un cattivo memorabile in The Punisher nei panni di Billy Russo. “Penso che Aleksander, l’Oscuro, sappia che alcuni dei suoi metodi non sono i più virtuosi, ma è convinto che le sue ragioni siano valide. Che con le buone, come ritiene la protagonista Alina, non è possibile ottenere risultati, e per questo promuove un suo concetto di dittatura basato sulla supremazia magica sui comuni mortali. Sa che i suoi metodi violenti sono qualcosa di sbagliato, ma non si crede necessariamente un cattivo. Nella seconda stagione diventa più consapevole di ciò che è, e deve venire a patti con questa realtà”. 

La seconda stagione non scava solo nella psiche di Aleksander, ma anche degli altri personaggi principali: Alina - la protagonista in grado di evocare la luce e controparte di Aleksander che evoca le ombre - ma anche di Mal, Kaz, Jesper, Matthias, ognuno costretto a confrontarsi con il proprio lato oscuro. È un’annata che si prende molte libertà rispetto alla fonte, che condensa e altera la storia; in otto episodi si susseguono alleanze e tradimenti, rivelazioni e misteri, la missione dei Corvi e lo svolgimento della guerra, mentre Aleksander e Alina ballano una danza macabra in una dimensione irreale che li unisce telepaticamente (e fa molto, molto Rei e Kylo Ren) dove si mettono alla prova psicologicamente. L'annata è quindi densissima di avventure, di personaggi nuovi, di trame e sottotrame che si inseguono e si incontrano e uniscono in un epilogo epico. Eppure, fino all’inevitabile scontro finale, è attorno ai due evocatori di luce e ombra che gira tutto. 

Shadow and Bone. (L to R) Anna Leong Brophy as Tamar, Jessie Mei Li as Alina Starkov, Joanna McGibbon as Nadia in episode 204 of Shadow and Bone. Cr. Dávid Lukács/Netflix © 2023DÁVID LUKÁCS/NETFLIX

La produzione sceglie di soffermarsi meno sui dubbi interiori di Alina, la “Santa”, un simbolo più che un personaggio realistico e approfondito come si conviene all'eroina di una storia, e di esplorare l’animo dell’Oscuro: "Nel secondo libro della Bardugo è più la manifestazione di una minaccia, il mio personaggio non ha una sua storia ‘umana’” ci ha spiegato Barnes. “E quindi ho discusso con gli showrunner sul fatto che gli umani hanno in comune il fatto di essere mortali. Se Aleksander è una creatura immortale e potente, finisce per rappresentare solo un'entità oscura, non un individuo vero. A me interessa impersonare persone vere così abbiamo cucito insieme questa sorta di metafora sui Demoni Ombre che lo avvelenano fino a renderlo mortale. Un uomo che sta morendo vede le cose sotto altre prospettive: il tempo diventa più importante, così come i momenti e le relazioni. Ciò non lo rende un brav’uomo, lui continua a soccombere alla tossicità, alla violenza e alla malvagità, ma senz’altro più umano”. Accanto a questa riflessione, che è uno dei temi dominati della stagione, c’è quella dell’influenza dell’ambiente. 

Shadow and Bone. (L to R) Kit Young as Jesper Fahey, Danielle Galligan as Nina Zenik, Jack Wolfe as Wylan, Freddy Carter as Kaz Brekker in episode 205 of Shadow and Bone. Cr. Timea Saghy/Netflix © 2023TIMEA SAGHY/NETFLIX

Tenebre e ossa rivela il passato di Kaz, illustrando le circostanze che lo hanno reso cinico, diffidente e incapace di dimostrare affetto, così come descrivendo la prigionia di Matthias, ne mostra l’abbrutimento. La narrazione è nitida e compatta, scorrevole e veloce. La prima stagione di Shadow and Bone ha presentato le varie e differenti realtà del mondo dei romanzi, un mondo ispirato alla cultura slava e popolato da stregoni che controllano gli elementi (i Grisha), un mondo spezzato in due da una fitte coltre chiamata Fold ("Faglia") le cui storie sono raccontate in tre romanzi della Bardugo e che lo showrunner Eric Heisserer ha fuso con il dittico spinoff dedicato ai Corvi. La sceneggiatura riesce a non fare confusione e fondere le varie storie in modo armonioso, rivitalizzando il materiale di partenza e riproponendolo sotto nuove prospettive. Il finale chiude un arco narrativo che non appagherà tutti, per poi porre le fondamenta di uno nuovo che nei progetti degli autori andrebbe a costituire le stagioni successive. Dalla loro parte hanno già una writer room rodata e un reparto tecnico valido – i costumi, le scenografie di Shadow and Bone sono belle e suggestive e la fotografia spettacolare – e un gruppo di personaggi (tra cui ne spiccano alcuni promettenti), dei quali c’è ancora molto da esplorare.

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