Toti si è dimesso. Per la Lega si tratta di uso giudiziario della politica

27 Lug 2024

Che le dimissioni di Giovanni Toti, governatore 'sospeso' e ai domiciliari dal 7 maggio perché accusato di corruzione fossero questione di ore lo si era capito ieri durante un consiglio regionale convocato per l'assestamento di bilancio inutilmente nervoso. Ma stamani il tam tam si è fatto più intenso finche' alle 10,41 una breve nota della regione ha annunciato che le dimissioni del governatore Giovanni Toti - un foglio di carta scritto a mano, in stampatello - erano state depositate negli uffici di presidenza dell'ente. Ad "avere l'onere" di consegnare a mano la missiva l'amico e fedelissimo, Giacomo Giampedrone, assessore alla protezione civile che svela di averlo visto "una settimana fa" e che l'ormai ex governatore era "sempre sereno, forte e convinto di aver lavorato solo ed esclusivamente nell'interesse della Liguria e dei liguri". Una scelta sicuramente difficile, sofferta ma probabilmente deve aver pensato di non avere una vera alternativa. Sia politica che giudiziaria: la difesa farà una nuova istanza per la revoca dei domiciliari sperando nel giudizio immediato. 

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Foto Rai News

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Giovanni Toti

Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro" scrive rivendicando il ruolo della politica attraverso il voto: "sento come necessario che i cittadini tornino ad esprimersi per ridare alla politica, al più presto, quella forza, quella autorevolezza, quello slancio, indispensabili ad affrontare le moltissime sfide che la regione ha di fronte". E poi sottolinea "l'impegno messo da tutti noi, i difficili momenti che abbiamo vissuto e affrontato insieme, dal ponte Morandi al Covid". Toti spiega anche la tempistica di queste sofferte dimissioni. "Ho atteso fino ad oggi per consentire al consiglio regionale di approvare l'assestamento di bilancio e il rendiconto, fondamentali per la gestione dell'ente", scrive e ricorda "quella sinergia tra partiti e forze civiche che hanno attribuito alla nostra esperienza consenso e capacità di realizzazione". Un messaggio chiaro alle forze di quella coalizione che l'ex governatore ringrazia di continuo. C’è emozione, tra i collaboratori di Toti. Anche Giampedrone, pur mantenendo un certo aplomb, è provato. 

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Foto Rai News

E si prova a parlare del futuro. "Stiamo individuando la data del voto in questi giorni, ma parliamo di fine ottobre" per le elezioni anticipate - ha detto il presidente ad interim Alessandro Piana - salvo ovviamente il governo non risponda in altra maniera, potrebbe essere insieme a Umbria e Emilia-Romagna ma non spetta a noi deciderlo. Manderemo la lettera con la data indicata al presidente della corte d'appello". 

Le dimissioni scatenano le reazioni della politica. La lega è la più furibonda: "in Liguria siamo di fronte all'ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti". Costernata la lista Toti: "grazie, ora possiamo dire solo questo". Più tiepida Fdi. Il centrosinistra invece, da sempre in prima linea nel chiedere a Toti di lasciare, esulta: "era ora che si dimettesse", dice Elly Schlein ma anche "è finita l'agonia del governo di destra" (avs). E Conte: "non si poteva governare dai domiciliari". Per Renzi "Toti è stato abbandonato dai suoi alleati" mentre Calenda riflette: "indegno forzare le dimissioni con misure cautelari". 

rainews.it

Carlo Calenda

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