Verona-Roma risultato 3-2: Juric rischia, al suo posto Paulo Sousa o ...
di Luca Valdiserri
La Roma va sotto tre volte a Verona e non riesce a rimontare. Segnano Tergstedt, Magnani e nel finale Harroui, non bastano a Juric i gol di Soulé e Dovbyk. Giallorossi quasi raggiunti in classifica
È colpa dell’allenatore se Zalewski manda in porta il centravanti avversario quando poteva appoggiare un pallone elementare a 4 compagni? O se la Var non richiama l’arbitro per valutare una netta gomitata di Magnani su Ndicka nell’azione del 2-1 del Verona, terzo episodio negativo contro la Roma dopo i due rigori negati con Genoa e Monza?
La risposta è no. Sul futuro dell’allenatore, però, viene naturale un altro quesito: quali miglioramenti ha portato il suo arrivo dopo l’esonero di De Rossi alla quarta giornata? La Roma continua a perdere e la classifica piange. Parlare di zona Champions farebbe ridere, bisogna guardarsi più indietro che avanti. La dirigenza non vorrebbe cambiare il terzo allenatore dopo 11 giornate, spinta dalla vox populi. Dan Friedkin, però, nella sua multiforme carriera ha spesso sorpreso tutti e in ogni caso non sarà un problema economico. Da ieri, oltre ai nomi nostrani di Roberto Mancini e Claudio Ranieri, circolano quelli di Paulo Sousa (ma per avere il portoghese bisogna pagare una clausola rescissoria) e Frankie Lampard. La Roma ha perso la terza partita nelle ultime cinque. Purtroppo sono fatti e non parole.
Juric ha ripetuto il ritornello di tutti gli allenatori: «Lavoro e penso alla prossima, non dovete chiedere a me se la panchina è solida. Abbiamo fatto una partita intensa, con tante buone cose, ma paghiamo caro gli errori nostri e quelli degli arbitri: avevano 5 minuti per rivedere l’azione del secondo gol (Ndicka è rimasto a terra a lungo; ndr). Perché non l’hanno fatto?».
Le rimostranze giallorosse non devono togliere meriti al Verona, che per tre volte è andato in vantaggio e ha conquistato tre punti fondamentali per la salvezza. Zanetti ha preparato bene la partita, nonostante le assenze degli squalificati Tchatchoua e Belahyane. Il punto di forza è stata la coppia di centrocampo Duda-Serdar, che ha battagliato alla pari contro Koné-Le Fée e preso il sopravvento quando sono entrati prima Cristante, posizionato male in occasione del 3-2, e Paredes. Le sostituzioni di Juric non sono state impeccabili.
Il direttore sportivo veronese, Sean Sogliano, è sempre bravissimo a trovare buoni calciatori a prezzi stracciati: ieri il centravanti danese Tengstedt (preso in prestito dal Benfica) ha inciso più di Dovbyk, peraltro debilitato nei giorni scorsi da un virus intestinale. Il mercato della Roma, invece, non ha minimamente risolto il problema dei terzini. Zanetti, avendo la peggior difesa del campionato, poteva vincere solo una gara ad alto punteggio e così è stato. Alla Roma da un gol a partita non è bastato segnarne due.
A Roma l’attesa delle notizie su Juric è la stessa che riguarda la posizione di ceo, vacante da oltre un mese dopo le dimissioni con buonuscita di Lina Souloukou. La gestione di Zalewski, protagonista in negativo pure sul gol fatale contro l’Inter, è indicativa: con De Rossi era fuori rosa perché non rinnovava il contratto, con Juric gioca sempre e sbaglia. Cosa è cambiato? Chi decide? I giocatori capiscono?
3 novembre 2024 ( modifica il 4 novembre 2024 | 09:15)
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