Milena Vukotic: chi è la grande attrice premiata con il David alla ...

14 giorni ago

Milena Vukotic: chi è la grande attrice premiata con il David alla Carriera

Vukotic - Figure 1
Foto Io Donna

Tra le più più raffinate e pop del cinema, si è divisa equamente tra film d'autore e commedie di culto. «Non mi dà fastidio essere chiamata Pina: essere amati non dà mai fastidio», ha detto, ricevendo il premio

Una, Nessuna, Centomila Milena Vukotic! La grandissima attrice (89 anni) che ha attraversato i migliori anni del cinema italiano ed estero, ha avuto un degno omaggio. Durante la 69esima edizione dei David di Donatello ha ricevuto il premio più prestigioso per un attore italiano: il Premio alla Carriera.

«Quando mi hanno riferito che avrei ricevuto questo premio, ho pensato a tutto quello che avrei potuto dire per esprimere la mia grandissima emozione. La cosa più spontanea, subito, è stata la gratitudine, non solo nei confronti dell’Accademia del cinema, ma nei confronti della vita, che a volte ci fa qualche dono eccezionale. Volevo dedicare questo dono a mia madre e mio padre che mi hanno sempre fatto vivere il mio sogno, quello di potermi esprimere con la parola e con la danza», ha detto l’attrice, commossa, ricevendo il premio e meritandosi una standing ovation.

«Volevo dedicarlo anche ad Alfredo Baldi, mio marito, che è anche uno storico del cinema e tutti i giorni condividiamo il grande amore per questa arte. Non posso che volgere il mio pensiero a Federico Fellini, che in questo studio ha reso immortale il cinema italiano».

«Non mi dà fastidio che mi chiamino “Pina” (la moglie di Fantozzi, ndr)», ha aggiunto, «perché essere amati non dà mai fastidio».

Dal carattere schivo, a tratti timido, in recenti interviste si è dichiarata molto emozionata all’idea di ricevere questo ambito riconoscimento. «Come mi sto preparando per la cerimonia di preparazione? Non mi preparo, non ci capisco più nulla; sto facendo uno spettacolo e mi sembra una cosa talmente fantastica…»

Milena Vukotic: il precoce talento e l’amore per la danza

Il cognome di origini montenegrine non inganni: Milena Vukotic è italianissima. Nata a Roma nel 1935, fin da piccola ha viaggiato per tutta Europa per il lavoro del padre, diplomatico e letterato, grande amante del teatro e amico di Luigi Pirandello.

In un ambiente famigliare così stimolante, sviluppa una precoce vena artistica, nonché un inusuale talento da poliglotta: parla ben 5 lingue. Dopo la nonna e la madre pianista, anche lei studia il piano con profitto ma è la danza il suo primo amore: entra nel corpo di ballo dell’Opera di Parigi con il coreografo Roland Petit e poi al Grand Ballet du Marquis de Cuevas.

Federico Fellini e il cinema

Pur amando il teatro, la futura attrice non si è subito invaghita del grande schermo. A farle cambiare idea e vita è un unico film: La Strada di Federico Fellini. Parlando di questa folgorazione visiva, racconta: «Sono uscita dal cinema con l’animo capovolto e la gioia suggestiva di essere entrata in quel mondo di favola. Da allora una convinzione si radicò in me. Volevo lavorare con lui»

Debutta in Il sicario di Damiano Damiani nel 1960 e, due anni dopo, riesce finalmente a incontrare il suo mito che le offre una piccolissima parte in Boccaccio ’70 (in Le tentazioni del dottor Antonio). In seguito, trova spazio – mai in primo piano – in Giulietta degli Spiriti e infine Toby Dammitt, episodio del film collettivo Tre Passi nel delirio.

Con Giulietta Masina e Federico Fellini nasce una bella e solida amicizia, durata fino alla morte del grande regista, ornata da discorsi profondamente leggeri e un identico amore per la libertà artistica.

Musa per Buñuel e per tanti, talentuosi registi

Il suo poliedrico talento conquista grandi registi come Lina Wertmüller, Ettore Scola, Franco Zeffirelli, Bernardo Bertolucci. Nei primi anni ’70 arriva la consacrazione con il maestro Luis Buñuel: ne diventa la musa in Il fascino discreto della borghesia, Il fantasma della libertà, Quell’oscuro oggetto del desiderio.

Il suo cinema surrealista apporta all’inconsueto carisma dell’attrice una dimora ideale dove poter esprimere a pieno la sua trattenuta bravura, in cui brillare nonostante siano ruoli lontani dalla sua personalità. Parlando del regista spagnolo, l’attrice ricorda un curioso episodio: «Una notte sognai che Buñuel apponeva sul libro la seguente dedica: “Siamo tutti uomini liberi”» Ancora una volta, la libertà è il fil rouge che la collega all’arte e ai suoi spiriti affini.

La popolarità con Amici Miei accanto a Ugo Tognazzi

Da attrice in sofisticati drammi d’autore, Milena Vukotic passa con disinvoltura a ruoli insoliti in commedie di carattere più popolare come Amici Miei e Amici Miei atto II, che le regalano grande successo di pubblico. Impossibile non ricordarla nelle infelici vesti di Alice Mascetti, moglie devota e trascurata del terribile Conte Lello Mascetti (Ugo Tognazzi) con cui aveva già lavorato in Venga a prendere il caffè… da noi (Alberto Lattuada, 1970).

Al suo grigio personaggio regala una umanità dolente che, contrapponendosi alla meschina cialtronaggine dei protagonisti maschili ne valorizza l’aspetto dissacrante, salvandoli da eccessi macchiettistici.

Paolo Villaggio e Milena Vukotic in “Fantozzi alla riscossa”. (Getty Images)

Pina Fantozzi e l’amicizia con Paolo Villaggio

Il legame con la perfetta caratterizzazione di Pina Fantozzi, moglie del famigerato Ugo Fantozzi, è ancora oggi indissolubile. Solo un’attrice di grande talento e forza caratteriale avrebbe potuto interpretare con rara maestria questa scialba e dimessa figura di donna.

Per questo ruolo, non si è fatta fagocitare da un comodo schema stereotipato ma lo ha immaginato della stessa sostanza di un cartone animato. Nonostante sia il personaggio con cui tutti l’associano, ne è affezionata anche per i ricordi che la legano con Paolo Villaggio. Di lui ha detto: «quando penso a lui non posso dimenticare la nostra amicizia. Che ho avuto l’onore di portare avanti per anni. Paolo era un uomo di raro senso dell’umorismo»

Vita privata: l’età, il lavoro, un marito e un solo rimpianto

La sua carriera non è intaccata da alcun rimorso e il lavoro è, ancora oggi, il motore che le dà la carica e l’energia per vivere giorno dopo giorno. Accanto a questa vivace attrice, i cui 89 anni sono solo aridi e meri numeri, c’è un marito amato e da cui è riamata, lo storico del cinema Alfredo Baldi.

Dopo un lungo corteggiamento, iniziato negli anni ’80, la coppia ha convolato a nozze nel 2003.  Nonostante il rimpianto per aver rinunciato ai figli a causa del suo impegnativo lavoro, Milena Vukotic vive il ruolo di madre in altri modi, come il legame speciale che la unisce ai figli del suo compagno.

A “Ballando con le Stelle”, Milena Vukotic e suo marito Alfredo Baldi. (Getty Images)

Una errata profezia e…Playboy!

La sua bellezza non convenzionale non è mai stata un ostacolo ma ha causato un consiglio non richiesto. Durante un provino, il noto regista Renato Castellani l’ha così apostrofata: «Per fare cinema o devi essere bella come la Lollobrigida o carismatica come la Magnani. Tu non sei nessuna delle due cose». Mai profezia è stata così errata.

Inseguendo il suo spirito libero, negli anni ’70 ha posato per un servizio fotografico della rivista Playboy. Ovviamente, a modo suo: fotografie artistiche tra opere di Gustav Klimt accompagnate da una disamina sulla bellezza scritta da un grande regista, Alessandro Blasetti.

Milena Vukotic e Simone Di Pasquale, coppia in gara a “Ballando Con Le Stelle” (Massimo Insabato/Archivio Massimo Insabato/Mondadori via Getty Images)

A spasso con Daisy, Un medico in famiglia e Ballando con le stelle

Il teatro è ancora oggi un luogo magico in cui si esprime al meglio. Dopo aver calcato il palcoscenico con Strehler, Zeffirelli, Missiroli e Paolo Poli, si è cimentata con la trasposizione teatrale del film A spasso con Daisy ed è ora in scena con Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello.

Il duraturo successo televisivo di Un medico in famiglia accanto a Lino Banfi e la brillante partecipazione nel 2019 al popolare show Ballando con le stelle, attestano ancora una volta il suo talentuoso eclettismo e l’amore del suo numeroso pubblico.

Una splendida conferma per un’attrice che merita ogni successo e che vive con la leggerezza e l’ironia dei saggi:  «In fondo mi ritrovo più a mio agio nel surreale che nel reale».

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