L'Ascoli retrocede in serie C. Disordini fuori dallo stadio. Una decina ...

4 giorni ago
Ascoli Calcio

Ora è finita. Si spengono le luci sull'Ascoli, che finisce il campionato al diciottesimo posto. Che vuol dire: retrocessione diretta in serie C, senza passare dai playout. Ai bianconeri non basta il successo casalingo per 2-1 (gol del solito Botteghin e di Rodriguez) contro un Pisa ormai senza più obiettivi. Le contemporanee vittorie della Ternana, contro la già retrocessa Feralpisalò, e soprattutto del Bari, contro il Brescia, condannano l'Ascoli, che abbandona la serie B dopo nove stagioni di fila. Quarantuno punti, gli stessi proprio del Bari che però, a differenza dei bianconeri, andrà ai playout, perché avanti negli scontri diretti. 

Ascoli retrocesso, la contestazione dei tifosi: fumogeni, petardi e cariche

Da domani ci sarà tempo per analisi e processi. Sul banco degli imputati, per decisione unanime dei tifosi, salirà sicuramente il patron Massimo Pulcinelli, già macabramente contestato in mattinata, con un manichino appeso, e con un nutrito corteo nel pre-gara. Rabbia esplosa nel post partita, con la squadra e gli arbitri costretti a chiudersi negli spogliatoi, mentre fuori succedeva di tutto: fumogeni, lancio di bottiglie e petardi, tentativi di rompere il cordone di sicurezza della polizia, che ha replicato con cariche e decine di lacrimogeni. Ore caldissime fuori dal Del Duca, circondato da migliaia di tifosi.

Il presidente Neri: “Mi scuso coi veri tifosi, la società è l'unica responsabile”

In società, il primo a intervenire - a caldo - è il presidente bianconero Carlo Neri. "Innanzitutto non ho visto solidarietà nei confronti del proprietario (Pulcinelli, ndr), duramente attaccato con una macabra sceneggiata stanotte, con un manichino impiccato e uno striscione. Mi aspettavo da tutti voi solidarietà - ha commentato amaro Neri -. Queste sono cose di vita e ora possiamo parlare di sport. La vittoria stasera non è stata sufficiente, rivolgo le scuse come società, unica responsabile di questa situazione, ai tifosi veri, la stragrande maggioranza di questa Regione. L’Ascoli ha 125 anni di storia, non sono stati sempre tranquilli, 16 di A, 27 di B ed altri di C. Passata la delusione, la società, la squadra, il club devono subito rialzarsi e combattere, restando uniti. Abbiamo tutte le carte in regola - ha concluso Neri - per riportare l’Ascoli ai livelli appropriati”.

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