Michele Riondino debutta alla regia con Palazzina LAF

1 Dic 2023
@bimdistribuzione//Instagram

Le prime volte sono sempre ricche di trepidazione e meraviglia. E non fa eccezione il debutto alla regia di Michele Riondino, con il film Palazzina LAF, nelle sale italiane dal 30 novembre dopo la première alla Festa del cinema di Roma.

Michele Riondino - Figure 1
Foto cosmopolitan.com

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L’attore de Il giovane Montalbano ha scelto di cominciare la carriera dietro la macchina da presa con un tema a lui familiare, personalissimo, tratto dalla storia vera dei lavoratori dell’Ilva di Taranto. La sua famiglia, infatti, è composta da parecchi ex operai dello stabilimento, a partire dal papà.

Il focus della storia è proprio il luogo che presta il nome al titolo, Palazzina LAF, un luogo dove venivano confinati i lavoratori scomodi, coinvolti nel sindacato o nelle lotte per diritti più equi. Dall’esterno l’edificio veniva considerato come una destinazione di vacanza per i lavativi, ma la verità è venuta a galla solo di recente.

Michele Riondino - Figure 2
Foto cosmopolitan.com

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Per se stesso Michele Riondino si è ritagliato il ruolo di protagonista, Caterino, mentre l’antagonista Giancarlo è interpretato da Elio Germano. I due, che sono considerati la punta di diamante tra gli artisti italiani della loro generazione, iniziano una sorta di rapporto di odio-amore, o meglio di interesse reciproco che camuffa risentimento e rabbia. Sulla carta Caterino fa la spia su quello che succede in fabbrica, ma ci sono momenti in cui si rende conto di quanto in basso si possa scendere con i compromessi pur di sopravvivere.

Questo piccolo gioiellino dipinge un’Italia di provincia che forse sta scomparendo ma denuncia anche le disparità e le ingiustizie. Per non parlare dei pericoli che ancora oggi si trovano ad affrontare i lavoratori dei cantieri o delle industrie. Riondino dipinge un affresco di un’umanità e di una disumanità disarmante, mette quasi uno specchio davanti allo spettatore e lo interroga sui confini che si possono oltrepassare per tirare a campare.

Michele Riondino - Figure 3
Foto cosmopolitan.com

Chi ha sentito parlare almeno una volta lui o Germano sa bene che entrambi sono attivisti, impegnati in varie cause sociali, convinti che la settima arte non sia solo intrattenimento. Odiano essere chiamati “attori seri” ma la verità è che la loro è una voce potentissima verso il cambiamento e questo film ne è la dimostrazione perfetta.

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