Bortone, la contestazione Rai? Valuto il da farsi

11 giorni ago
Rai Serena Bortone

 "Io adesso sto valutando con l'avvocato e con il sindacato come affrontare il provvedimento. Sono tranquilla, posso dire questo. Sono felice di essere al Salone, questo non me lo può togliere nessuno. Ho detto solo la verità". Così Serena Bortone parla con Repubblica della contestazione disciplinare avviata a suo carico della Rai per il caso Scurati. La giornalista è protagonista di un incontro all'Arena Robinson, lo spazio del quotidiano al Salone del Libro di Torino, per parlare del suo primo romanzo, 'A te vicino così dolce', una storia autobiografica ambientata nella Roma degli anni '80 (Rizzoli). 

 "Alla giornalista Serena Bortone è stata inviata da parte dell'Azienda una contestazione, così come avvenuto in altri analoghi casi, per il post pubblicato sui suoi profili social alle 8.30 del sabato 20 aprile in violazione della normativa che vieta ad ogni lavoratore Rai subordinato o autonomo di rilasciare dichiarazioni pubbliche o comunque rese in contesti pubblici quali i social network su attività, notizie e fatti aziendali". Lo ha detto l'Ad Rai, Roberto Sergio, aggiungendo: "In attesa delle controdeduzioni, si precisa che si tratta di un atto dovuto, puramente gestionale e di esclusiva competenza dell'Ad". 

"A seguito dell'audizione di ieri sera dei vertici Rai e delle richieste di approfondimento da parte di diversi gruppi, in particolare sul caso Scurati, ho convocato per il prossimo mercoledì 15 maggio l'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza. In quell'occasione si prenderà una decisione sulla calendarizzazione delle audizioni di Serena Bortone, come richiesto dai gruppi di opposizione, e dei rappresentanti dei sindacati dei giornalisti Rai". Così la presidente della commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia.

"Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai". Così la presidente Rai Marinella Soldi. "Quanto riferito dall'AD in Commissione di Vigilanza racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo. Ferme restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la Presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall'Ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall'AD, che richiede un approccio più completo".

Procedimento contro Serena Bortone per il caso Scurati 
L'ad Sergio: 'Ha violato la policy aziendale'. Il Pd: 'Atto minaccioso'
(di Michele Cassano)

Dopo due settimane di polemiche per la mancata partecipazione dello scrittore Antonio Scurati a 'CheSarà...' su Rai3, arrivano le prime decisioni aziendali e riguardano la conduttrice del programma, Serena Bortone, che ha denunciato il caso sui social. Proprio quel post del 20 aprile ha spinto l'amministratore delegato Roberto Sergio ad inviare una lettera di contestazione disciplinare nei confronti della giornalista, provocando la reazione dell'opposizione e del sindacato, che hanno parlato di una decisione 'inaccettabile e minacciosa'.In commissione di Vigilanza, Sergio ha spiegato che 'è stato contestato a Bortone, come avvenuto in analoghi casi, il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l'iter previsto dal regolamento. Non è stata vietata né la partecipazione dello scrittore Scurati né la lettura del monologo, poi autorizzata e effettuata dalla stessa Bortone'.L'Ad ha negato censure e affermato che la vicenda ha provocato 'un danno reputazionale all'azienda'. Poi ha fatto sapere che 'è stato avviato un procedimento di audit interno, le cui risultanze si avranno a breve, concentrato su due aspetti: il primo, gli eventuali disallineamenti procedurali, e sicuramente ce ne sono stati; il secondo, i comportamenti dei singoli su cui sono state chieste relazioni'.

Ora Bortone avrà cinque giorni per dare spiegazioni. Ieri, nel corso della conferenza stampa organizzata dall'Usigrai nel giorno dello sciopero, la giornalista aveva spiegato di sentirsi tranquilla per aver fatto semplicemente il proprio dovere, non avendo denunciato censure, ma solo reso noto ciò che comunque sarebbe emerso. 'E cosi l'ha fatto - ha detto il segretario dell'Usigrai Daniele Macheda - Roberto Sergio, l'uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo "asfissiante" sul lavoro dei giornalisti della Rai'.'Il procedimento disciplinare - hanno attaccato i parlamentari del Pd in Vigilanza - definisce l'idea che la dirigenza dell'azienda ha del pluralismo informativo. Siamo di fronte ad un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio."Colpirne uno per educarne cento" è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l'azienda del servizio pubblico il megafono del governo'.

Polemiche in Vigilanza anche sullo sciopero con le accuse all'azienda di aver messo in atto un boicottaggio della protesta. 'Non c'è stato alcun comportamento antisindacale da parte dell'azienda nello sciopero, ma una spontanea presenza che ha consentito di mandare in onda i tg - ha detto il direttore generale Giampaolo Rossi - Una presenza legittima come stabiliscono le sentenze che equiparano la libertà di scioperare a quella di non scioperare. Lo sciopero ha riscontrato un'adesione del 56% su tutti i giornalisti e del 71% se si calcolano solo i presenti. Se l'adesione fosse stata più alta non sarebbe stato possibile mettere in onda i tg. L'affluenza non è stata tale da impedire di mandare in onda le edizioni più importanti'. 

Il post di Serena Bortone sul caso Scurati

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