Gasolio, il governo valuta l'allineamento delle accise: ecco quanto ...

8 ore ago

ServizioLa stima dell’Unem

Secondo l’Unem la mossa si tradurrebbe in un maggiore esborso per le famiglie di quasi 2 miliardi di euro, 70 euro circa l’anno per singolo nucleo

di Celestina Dominelli

Accise - Figure 1
Foto Il Sole 24 ORE

4 ottobre 2024

2' di lettura

L’ipotesi, per ora, è solo allo studio, ma ha già fatto partire molte polemiche: il governo sta valutando il possibile allineamento delle aliquote fiscali che tenga conto delle raccomandazioni della Commissione europea in materia di sussidi ambientali dannosi (SAD)“. Il ministero dell’Economia ha chiarito in più occasioni che l’eventuale mossa «non si tradurrà nel semplice innalzamento delle accise sul gasolio». L’Unione energie per la mobilità (Unem) ha diffuso una nota molto puntuale con cui calcola il possibile impatto sulle famiglie nel caso, estremo, in cui l’accisa sul gasolio fosse allineata a quella della benzina: l’esborso in più per le famiglie sarebbe di quasi 2 miliardi di euro, circa 70 euro l’anno per 26 milioni di famiglie.

L’attuale carico fiscale

Attualmente il carico fiscale totale (accise + Iva) sulla benzina è di 1,041 euro/litro (di cui 0,313 di Iva) pari al 60% del prezzo al consumo, mentre sul gasolio di 0,909 euro/litro (di cui 0,292 di Iva) pari al 56%. Un livello di tassazione che nel caso del gasolio, ricorda l’Unem, è il più alto tra i 27 paesi europei.

I sussidi nel mirino dell’Europa

Stando all’ultimo “Catalogo dei Sad e dei Saf”, pubblicato nel 2022 dal Mase, vengono considerati Sad i vari sussidi introdotti a sostegno di particolari categorie professionali, come gli agricoltori o gli autotrasportatori, nonché la differenza di trattamento fiscale tra benzina e gasolio (circa 3,4 miliardi di euro).

Le altre conseguenze

Nell’ipotesi estrema in cui l’allineamento delle attuali aliquote si traducesse nell’equiparazione dell’accisa sul gasolio a quella della benzina, l’effetto sarebbe un aumento immediato dei prezzi al consumo del gasolio di 13,5 centesimi di euro al litro, includendo la componente dell’Iva (pari al 22% del prezzo industriale maggiorato delle accise). Nel caso in cui si procedesse verso un allineamento, l’aumento del gasolio avrebbe inoltre un effetto sul trasporto merci e passeggeri con mezzi che non usufruiscono delle agevolazioni di accisa oggi previste (mezzi pesanti inferiori alle 7,5 tonnellate e mezzi pesanti ante euro V).

L’auspicio espresso dall’Unem

Insomma, la stangata sarebbe notevole. Per questo motivo, l’Unem auspica che l’intervento del Governo sia complessivo e riveda la fiscalità di tutti i prodotti energetici in base alla loro impronta carbonica, in linea con la revisione della direttiva sulla tassazione energetica in corso a livello europeo, intervenendo anche sulla fiscalità dei prodotti rinnovabili, quali i biocarburantivalorizzati anche nel recente aggiornamento del Pniec, oggi ancora sottoposti alla stessa accisa dei prodotti fossili (benzina e gasolio) che vanno a sostituire. «È infatti ormai riconosciuto dal nostro Governo - scrive l’associazione guidata da Gianni Murano - il ruolo essenziale dei biocarburanti nella transizione energetica e prevedere un riallineamento per tutte le fonti energetiche che incidono sul trasporto anche in funzione dell’impatto carbonico è sicuramente una revisione necessaria a guidare ed incidere su un lungo processo di decarbonizzazione dei trasporti».

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