Calcio, Coppa Italia C: il Catania vince 2-0 e va in finale ma il Rimini ...

28 Feb 2024
Catania Calcio

CATANIA-RIMINI 2-0

CATANIA (4-2-3-1): Albertoni; Bouah, Castellini, Monaco (25’ st Kontek), Celli (1’ st Curado); Welbeck, Sturaro; Chiricò (25’ st Chiarella), Tello, Cicerelli (43’ st Haveri); Di Carmine (37’ st Cianci). A disp.: Furlan, Donato, Ndoj, Costantino, Peralta, Marsura. All.: Vanigli (Lucarelli squalificato).

RIMINI (4-3-1-2): Colombi; Lepri, Gorelli, Gigli (32’ st Tofanari), Semeraro (42’ st Iacoponi); Megelaitis, Langella (42’ st Ubaldi) Sala; Malagrida (17’ st Garetto); Lamesta; Morra (32’ st Cernigoi). A disp.: Colombo, De Lucci, Quacquarelli, Pietrangeli, Delcarro, Rosini, Leoncini. All.: Troise.

ARBITRO: Galipò di Firenze.

RETI: 17’ pt Cicerelli, 42’ st Castellini.

AMMONITI: Gigli, Morra, Sala, Gorelli, Celli, Monaco, Albertoni, Sturaro.

ESPULSI: 50’ st Delcarro e l’accompagnatore del Catania, Pantanelli, dalla panchina; a fine gara Morra per proteste.

NOTE: Spettatori 19.500 circa, nel settore ospiti 238 tifosi del Rimini. Angoli 5-3 per il Rimini

Peggio di così non poteva finire. Al 98’, nell’extratime concesso dal disastroso arbitro Galipò di Firenze per una mezza rissa successa tra le due panchine (con Pantanelli e Lodi, dirigenti di casa ed ex calciatori etnei, che vanno in quella del Rimini per riprendersi a forza il pallone che teneva Delcarro per non perdere tempo ad ogni palla lanciata fuori da quelli di casa), il Rimini trova con Gorelli il gol che vale i supplementari. Colpo di testa bello e pulito che si infila all’incrocio. Galipò, che bene aveva diretto fino all’88’ (quando aveva negato un più che probabile rigore a Lamesta), si inventa un fallo che non c’è su Welbeck, annulla e fischia la fine. Circondato da tutti i biancorossi, l’arbitro espelle Morra e il vice di Troise, mentre i giocatori del Catania festeggiano la qualificazione alla finale (troveranno di fronte il Padova). Finale conquistata grazie ai gol di Cicerelli al 17’ su dormita di Lepri e di Castellini all’87’. Ma il Rimini esce dal Massimino a testa alta e con quella rabbia tipica di quello a cui è stato strappato di mano qualcosa di suo.

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