Adriano Celentano risponde a Teo Teocoli: «Se non ti rispondo al ...

4 ore ago
Celentano

Lo scorso 2 settembre, ospite del podcast Tintoria, Teo Teocoli ha deciso di lanciare un appello al suo amico Adriano Celentano, con il quale non aveva rapporti da diversi anni. «È scomparso, non risponde al telefono, non parla più con nessuno. Ha avuto una delusione artistica però, che cazzo. Abbiamo fatto 40 compleanni insieme perché lui compiva gli anni il 6 gennaio, quindi nel giorno dell'Epifania. Univa le due cose e abbiamo sempre fatto feste. In questi ultimi due anni non risponde al telefono, forse è morto. Sono anni che provo, almeno dimmi una frase storica… un "Ciao ragazzi"», ha detto Teocoli, spiegando che Adriano Celentano era «il suo idolo assoluto».

enrico berardi

«Adriano, se ci sei batti un colpo», hanno fatto eco a Teocoli i conduttori di Tintoria Stefano Rapone e Daniele Tinti, sperando di poter dare il via a un riavvicinamento tra i due artisti. Poco più di un mese dopo da quelle dichiarazioni, Adriano Celentano risponde, e lo fa attraverso il suo profilo Instagram. «Ciao Teo, ma cos’è questa storia? Ho letto sui giornali che tu soffri perché è da 5 anni che io non rispondo alle tue telefonate…ma se io non rispondo è perché ti voglio bene! Come fai a non capirlo? Tu non devi essere triste, se no poi mi intristisco anch’io. Ricordi quante risate… e le più eclatanti erano proprio quando a sbagliare ero io che avevo scritto il copione, e non tu. Avresti dovuto vedere la tua faccia. Quindi chiama pure se vuoi, tanto io non ti rispondo».

Teo Teocoli e Adriano CelentanoAlberto Terenghi / ipa-agency.net

Il mistero, insomma, si infittisce, visto che è un po' strano interpretare la mancata risposta di Adriano Celentano al telefono come una dichiarazione di amicizia verso lo stesso Teocoli, che sempre a Tintoria aveva raccontato l'origine del loro rapporto. «Gli facevo il filo, andavo sempre sotto casa sua in via Gluck, lui faceva il militare e io avevo 14 anni. Quando arrivava con la Giulietta diceva "Eh ma tu sei sempre qui, è vero che mi assomigli però non devi venire qua tutte le sere. Dai vieni su". E mi ha portato su in via Gluck in una casa di ringhiera. Lui disse alla mamma "Guarda questo ragazzo come mi somiglia" e lei disse "eh, dal giorno alla notte". Così diventai amico di Adriano piano piano. Prima ero un codazzo, poi diventai amico, poi amicissimo e poi da cinque anni è finito tutto».

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