Caso Chiara Ferragni-Balocco, il giudice sentenzia: "Consumatori ...

12 giorni ago

Come riporta l’Ansa, la campagna di comunicazione per il pandoro ‘Pink Christmas‘, griffato dall’influencer Chiara Ferragni, ha ingannato i consumatori.

Chiara Ferragni Balocco - Figure 1
Foto RADIO DEEJAY

E’ la conclusione alla quale è giunta la giudice della prima sezione del Tribunale civile di Torino, Gabriella Ratti, che ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni di consumatori Codacons, Adusbef e Utenti dei servizi radiotelevisivi. La sentenza riconosce nell’azione dell’industria dolciaria piemontese, che ha sede a Fossano (Cuneo), una “pratica commerciale scorretta” in violazione del Codice del consumo, in merito alla campagna di beneficenza legata al dolce, con proventi destinati all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

Il “Pandoro Gate” di Chiara Ferragni: cosa era successo

La vicenda è ormai nota. Nel Natale 2022, Chiara Ferragni e Balocco hanno lanciato una campagna di beneficenza: un pandoro speciale griffato, in vendita al prezzo di 9 euro, per riuscire ad acquistare un nuovo macchinario presso l’ospedale Regina Margherita di Torino per la cura dei bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing.

Balocco invece, stando a quanto emerso, aveva già effettuato una donazione all’ospedale, nel maggio 2022, di 50mila euro. Dall’iniziativa commerciale natalizia, le società riconducibili a Chiara Ferragni hanno incassato oltre 1 milione di euro. Così l’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nel dicembre 2023, ha multato sia l’influencer sia l’azienda piemontese.

Da qui parte il caos anche sui social: dopo un periodo di silenzio, Chiara Ferragni pubblica un video di scuse annunciando una donazione personale all’ospedale e parlando di “errore di comunicazione”. Nell’intervista da Fazio ha detto: “Le cose potevano essere fatte diversamente, potevano essere spiegate meglio”. Intanto più aziende si discostano dall’influencer che, nel mezzo, affronta anche la dura separazione con Fedez, scosso anche lui dal “Pandoro Gate” come ha ammesso a Belve.

Chiara Ferragni Balocco - Figure 2
Foto RADIO DEEJAY

Sul caso, la procura di Milano apre (e sta portando avanti) un fascicolo per truffa aggravata. La questione esplode e va ben oltre il pandoro: sotto il faro degli inquirenti finiscono anche le uova di Pasqua DolciPreziosi e la bambola Trudy. Chiara Ferragni, il suo general manager Fabio Mario Damato e i legali rappresentanti di Balocco e DolciPreziosi diventano indagati.

Caso Chiara Ferragni-Balocco: cosa dice la sentenza del tribunale civile di Torino

Ora il nuovo capitolo con la sentenza del tribunale civile di Torino, che si schiera contro l’influencer. Tale sentenza, sottoliniamo, è indipendente dalle indagini per truffa milanesi, ma potrebbe ovviamente aggravare la posizione della Ferragni.

Il tribunale civile di Torino, in merito alla Balocco, parla di “pratica commerciale contraria alla diligenza professionale e quanto meno idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in merito al prodotto in questione”.

“Le modalità di pubblicità e diffusione della pratica commerciale poste in essere (anche) dalla società Balocco S.p.A. – si legge sulla sentenza – hanno lasciato intendere ai consumatori, contrariamente al vero, che, acquistando il ‘Pandoro PinkChristmas’, avrebbero contribuito direttamente e proporzionalmente al reperimento dei fondi utili al finanziamento (…). Anche la rilevante differenza di prezzo del ‘Pandoro PinkChristmas’ rispetto al suo equivalente pandoro Balocco classico ha evidentemente contribuito a convincere il consumatore che nel maggior prezzo vi fosse una diretta contribuzione al reperimento dei fondi utili al progetto di beneficenza”.

Caso Chiara Ferragni-Balocco: cosa succede adesso

Il Codacons, dopo l’emissione della sentenza, ha comunicato in una nota: “Si apre la strada ai risarcimenti”. Ma dall’azienda dolciaria ribattono: “Balocco precisa che il decreto del Tribunale civile di Torino ha respinto la richiesta di alcune associazioni dei consumatori di corrispondere un milione e 500.000 euro quale risarcimento del danno”. Chi ha comprato il pandoro, dunque, resta ancora nel limbo.

Per quanto riguarda l’indagine per truffa aggravata, invece, la guardia di finanza nell’ultimo periodo ha acquisito documenti, contratti, email e anche messaggi dei soggetti coinvolti. Al momento, nel Palazzo di Giustizia di Milano si attende l’informativa per poter partire con gli interrogatori.

Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana