Elon Musk e il «consumo preoccupante» di droghe. E chi dovrebbe ...

5 Feb 2024
Elon Musk

L'inchiesta del Wall Street Journal sui rapporti tra l'uomo più ricco del mondo e i consigli di amministrazione: negli Usa dovrebbero tutelare gli azionisti ed essere un contraltare al Ceo ma in Tesla e SpaceX le cose sembrano diverse. Pesano anche remunerazioni molto superiori alla media del settore 

Difficile quando sei l'uomo più ricco del mondo stare lontano dai riflettori. Ancor di più se sei Elon Musk, eccentrico visionario multimiliardario che con le sue SpaceX, Tesla, X e Neuralink, riesce ad occupare, un giorno sì e l'altro pure, le prime pagine delle testate giornalistiche di tutto il mondo. Se pochi giorni fa il nome di Musk era citato negli articoli di Neuralink, recentemente impegnata nell'impianto del chip nel cervello del primo un paziente umano, a distanza di poche ore una sentenza del Delaware ha bloccato il maxi compenso di 55 miliardi di dollari destinati proprio a Musk da parte della sua Tesla. Il motivo? La causa intrapresa da alcuni dei suoi stessi azionisti, definendo quello del numero 1 del brand un pacchetto astronomico di stock options, manchevole di trasparenza e che avrebbe comportato ad un arricchimento sproporzionato. Ma non sono solo i miliardi e i suoi progressi nel campo medico-tecnologico con Telepathy a far parlare del magnate, ma anche dei suoi vizi. 

Le droghe e le amicizie con gli investitori

Tutto inizia nel 2017 quando un'indagine interna a Tesla coinvolse l'investitore e azionista Steve Jurvetson. Ad emergere le sue condotte tutto fuorché irreprensibili. Come riporta il Wall Street Journal, Jurvetson era in buoni rapporti con Musk, che ha sfruttato la propria influenza per far sì che potesse prendere un congedo dal cda che il quotidiano statunitense definisce "insolito". Il tutto si concluse tre anni più tardi  ovvero nel 2020, cone le proprie dimissioni spontanee. Ma in qualche modo l'indagine gettò ombre anche sullo stesso Musk. 

Stando a quanto riferito dal quotidiano Usa, Jurvetson e Musk erano soliti partecipare a feste in cui non erano nuovi abusare di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, Lsd ed exstasy. A preoccupare gli azionisti sulla condotta di Musk e il suo interesse verso le droghe, in particolare la ketamina, per la quale sembrerebbe però disporre di prescrizione medica. Tuttavia a preoccupare i collaboratori il destino avverso che potrebbero prendere decisioni relative ai fiumi di miliardi che rimpolpano le società (e le tasche) di Musk e degli azionisti stessi. Il suo consumo tutt'altro che segreto violerebbe rigidi regolamenti e accordi stretti con diverse aziende e agenzie (tra cui la Nasa), ma anche gli stessi contratti che devono rispettare i dipendenti delle imprese guidate dal genio sudafricano.

Un consumo preoccupante e la respinta alle accuse

Il Wsj torna sulle condotte del numero 1 di X, che, persone a lui vicine, definiscono il consumo di sostanze stupefacenti ormai "preoccupante". Così come lo è quello di alcuni membri dello stesso cda, alle volte impegnati a fare "compagnia" a quella che è assimilabile sempre di più alla figura di un monarca, nelle sessioni di consumo di sostanze. Alcune di queste personalità si troverebbe n qualche modo dover farne uso, un po' per non turbare Musk, un po' per salvaguardare i generosi introiti che ottengono dal rapporto con l'uomo più ricco del mondo. I timori vertono attorno agli effetti negativi del comportamento di Musk sulle sei società che supervisiona e sui circa 800 miliardi di dollari di asset in mano agli investitori.

Musk e il suo avvocato Alex Spiro hanno sempre rimandato le accuse al mittente senza esporsi in commenti. Secondo quanto riferito dal legale, «Musk viene testato regolarmente e in modo casuale presso SpaceX e non ha mai fallito un test». A ribadire il concetto, lo stesso interessato che, come al solito mai banale, ha twittato: «Se le droghe effettivamente aiutassero a migliorare la mia produttività netta nel tempo, le assumerei sicuramente!».

Di stupefacente ci sono anche gli introiti

L'indagine del Journal non è semplice gossip ma ha preso in esame molti documenti di varia natura, da deposizioni giudiziarie, a documenti pubblici. L'importo che Tesla paga agli amministratori è molto superiore al compenso medio del cda di altre società. Il Wsj cita un rapporto della National Association of Corporate Director secondo cui il compenso medio totale per i membri dei consigli di amministrazione delle 200 maggiori società statunitensi è stato di 329.351 dollari. L'amministrazione di Alphabet ad esempio possiede azioni per un valore di 8 milioni di dollari, con un compenso annuo medio di circa 475.000 dollari dal 2015. Gli investitori impegnano denaro non solo in Tesla, ma in tutte le società di Musk (e anche dei suoi parenti prossimi), da Neuralink a SpaceX. E a sua volta, Musk fa lo stesso con le società degli azionisti.

Tutto questo, il consumo di droga e le pratiche degli azionisti e del cda, si scontrano con le regole di Nasdaq a cui è soggetta Tesla. In base a queste, un amministratore indipendente non può essere un dipendente, un familiare o qualcuno la cui relazione “interferirebbe con l’esercizio di un giudizio indipendente”. Il Nasdaq richiede difatti un consiglio di maggioranza indipendente. Stando al Wsj, l'Amalgamated Bank che gestisce quasi 180 milioni di dollari di investimenti del brand di automotive, avrebbe firmato una lettera rivolta agli azionisti, in cui viene richiesto di intensificare la scarsa supervisione su Elon Musk. 

Un consiglio impreparato e l'obiettivo Marte

Il timore degli investitori è che il legame che unisce Musk e i direttori di Tesla possano rendere il consiglio impreparato ad agire negli interessi degli azionisti. Gli stessi direttori ritengono però Musk una mente brillante con metodi insoliti, ma che la cui guida sia cruciale, anche per l'obiettivo di colonizzare Marte. Nell'approfondita indagine del quotidiano statunitense, si legge che nel 2018 i membri dell'amministrazione avevano firmato l'accordo salariale, che verteva ad un massimo di 55,8 miliardi di dollari. Secondo la società di dati sulla governance Equilar, è stato il più grande pacchetto retributivo mai concesso all’amministratore delegato di una società pubblica statunitense.

Nel corso della negoziazione del pacchetto retributivo, sembra che il magnate sudafricano avesse spiegato al proprio avvocato che il compenso aggiuntivo era propedeutico a ridurre al minimo il rischio e poter investire più soldi sul pianeta rosso. Negli ultimi quattro anni le azioni di Tesla sono aumentate di più del 300%, ma da gennaio sono scese del 25%. Ma più che guardarsi dagli azionisti e dalle banche che ne richiedono una maggior supervisione, Musk dovrebbe guardarsi più da sé stesso. Nel 2020, le azioni di Tesla hanno chiuso in ribasso di oltre il 7% dopo il tweet dello stesso Musk in cui riferiva che "il prezzo delle azioni Tesla è troppo alto".  Senza dimenticare il clamoroso autogoal in ambito criptovalute, quando con un tweet bruciò il 24% dei suoi possedimenti in bitcoin, scivolando nel 2021 in terza posizione tra gli uomini più ricchi del mondo. Ma comunque vada, sembra per ora cadere sempre in piedi. Nel 2023 Elon Musk è stato riconfermato l'uomo più ricco del mondo. Lo sarà ancora nel 2024 tra i suoi tentativi di autosabotaggio e le vicende giudiziarie? 

4 febbraio 2024 ( modifica il 4 febbraio 2024 | 14:40)

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