Chiara Ferragni e Alessandra Balocco indagate per truffa, finanzieri ...

9 Gen 2024
Ferragni

ServizioIl caso Pandoro

Il reato ipotizzato è truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori in quanto commessa con il sistema informatico. L’imprenditrice digitale: sono serena

8 gennaio 2024

Caso Ferragni-Pandoro Balocco, si va verso l'ipotesi di truffa

3' di lettura

Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano con al centro il caso del pandoro Pink Christmas prodotto dall’azienda piemontese Balocco. L’iscrizione è stata decisa dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Oltre a Chiara Ferragni, la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati Alessandra Balocco, presidente e Ad dell’azienda piemontese. Il reato ipotizzato, in base anche a una sentenza della Cassazione, è truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori in quanto commessa con il sistema informatico.

Ferragni: sono serena

«Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile». Ha commentato Chiara Ferragni, assistita dagli avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone, in merito alla notizia relativa alla iscrizione nel registro degli indagati - con l’accusa di truffa aggravata - da parte della procura di Milano per la vendita dei pandori Balocco. «Sono, invece, profondamente turbata - conclude Ferragni - per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero».

Finanzieri nella sede Balocco

La svolta, nel fascicolo aperto poco prima di Natale dal procuratore di Milano Eugenio Fusco , arriva nel giorno in cui sul tavolo dell’ufficio del quarto piano del Palazzo di giustizia è arrivata l’annotazione della Guardia di finanza e le Fiamme Gialle hanno varcato – nel primo pomeriggio dell’8 gennaio – l’ingresso della sede dello stabilimento Balocco a Fossano, in provincia di Cuneo, per acquisire la documentazione relativa alla campagna promozionale di Natale 2022 del Pink Christmas, il pandoro che avrebbe dovuto sostenere l’ospedale Regina Margherita di Torino.

L’ipotesi – che è costato all’imprenditrice digitale la multa da un milione di euro da parte dell’Antitrust – è di aver lasciato intendere che, acquistando il pandoro, si sarebbe sostenuta la ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario, ma in realtà la vendita non avrebbe influito sulla beneficenza e su una somma già stabilita. Una ricostruzione, che alla luce dello scambio di mail tra il gruppo dolciario e Ferragni, ha portato la procura meneghina a ipotizzare il reato di truffa aggravato dalla minorata difesa, aggravante che interviene – secondo alcune sentenze della Cassazione – quando il presunto raggiro avviene su piattaforme online.

Chiara Ferragni, così come l’amministratrice delegata Alessandra Balocco e i rispettivi staff coinvolti saranno chiamati presto dalla procura di Milano a rispondere per chiarire gli aspetti di un accordo stipulato nel novembre 2011 e in cui occorrerà dimostrare l’ingiusto profitto e dove sarebbe stato conseguito (per stabilire la competenza territoriale) e il danno per ogni consumatore che ha acquistato il pandoro griffato da oltre 9 euro.

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