Filippo Turetta arrestato in Germania, si attende interrogatorio. Gino ...

20 Nov 2023

Omicidio di Giulia Cecchettin

La sorella Elena: "Io non starò mai zitta". La famiglia della ragazza non ha sentito i genitori di Filippo. Tajani: "Sarà in Italia in pochi giorni". Zaia: "Lutto regionale il giorno delle esequie". Fiaccolata a Vigonovo

Filippo Turetta - Figure 1
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Vigonovo, fiaccolata per Giulia Cecchettin

Pm, per Turetta l'ipotesi di reato è omicidio volontario

"Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.

Ancora non calanderizzata udienza per Turetta in Germania

"Nessun commento": così il portavoce dell' 'Oberlandesgericht' di Naumburg, il più alto tribunale di giurisdizione ordinaria della Sassonia-Anhalt, ha risposto ai giornalisti che chiedevano informazioni sui tempi e sulle procedure per l'estradizione di Filippo Turetta in Italia.Il portavoce, Henning Haberland, non ha voluto aggiungere altro e ha rimandato ad eventuali comunicati stampa. Su un tabellone elettronico all'ingresso del Tribunale, come ha constatato l'ANSA sul posto, c'è un ordine del giorno con una lista di tre appuntamenti, nessuno dei quali è in relazione al caso di Turetta.

Giulia Cecchettin, pm Venezia: "Filippo non è stato ancora interrogato"

Filippo Turetta "non è stato interrogato, perché per essere interrogato bisogna che si nomini un difensore. Dobbiamo interrogarlo, ma questo potrà essere quando viene consegnato". Lo ha specificato il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi."Se i tempi della procedura tedesca fossero lunghi - ha aggiunto Cherchi - potremmo pensare di andare a sentirlo in Germania. Però questo lo vedremo nei prossimi, dunque fino a quando è nella disponibilità della polizia tedesca". 

Caso Cecchettin: su Facebook spunta una pagina pro Filippo Turetta

"Filippo Turetta ragazzo modello", con la foto del ragazzo a identificarla: si chiama così una pagina nata su Facebook a sostegno del 22enne arrestato in Germania con l'accusa di aver ucciso Giulia Checchettin. I post prendono di mira articoli di giornale, dichiarazioni e la sorella della vittima di femminicidio, Elena Cecchettin.

"La sorellona, ancora sui social, stavolta direttamente contro un Ministro (che per noi è un coglione ma in questo caso non ci pare abbia scritto nulla di insensato). Non sarà che tra 6 mesi ci sono le elezioni europee e "qualcuno/a" sta prendendo la palla al balzo? Avremo presto in circolazione una nuova Ilaria Cucchi?", scrive chi si cela dietro la pagina. 

Ieri a Turetta è stata dedicata la canzone di Peter Gabriel, 'Biko' dedicata a Steve Biko, attivista suafricano anti-aparttheid, morto per le conseguenze delle torture subite in carcere, nel settembre 1977. Numerosi i commenti degli utenti, pochi quelli a 'sostegno' della tesi della pagina.

Giulia, circolare Ministero dell'Istruzione: domani alle 11 un minuto di silenzio nelle scuole

Un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin e per tutte le donne vittime di violenza. Sarà osservato domani mattina, alle 11, in tutte le scuole d'Italia. 

Lo ha deciso il ministero dell'Istruzione e del Merito che ha inviato una circolare a tutti gli istituti scolastici. "Il 25 novembre di ogni anno - si legge nella circolare - si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La commemorazione di quest'anno coincide, purtroppo - viene sottolineato - con l'ennesimo tragico femminicidio, che ha scosso le coscienze di quanti hanno visto in Giulia Cecchettin una figlia, una sorella, un'amica, una studentessa impegnata. Un'altra donna vittima della cultura del dominio e della sopraffazione maschile".

Vigonovo: durante la fiaccolata, incontro tra il papà di Filippo e i parenti di Giulia

Durante la fiaccolata di ieri sera il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento. All'incontro ha assistito il legale di Filippo, Emanuele Compagno, che lo ha riferito oggi. 

"Il padre di Filippo ha partecipato con me alla fiaccolata e in quell'occasione ha avvinato alcuni parenti di Giulia. Un incontro privo di formalismi - racconta - che dimostra ancora la vota la grande dignità dimostrata in questa vicenda dalle due famiglie, tutto si è svolto nel rispetto reciproco, così come nei giorni precedenti ed anche dopo il ritrovamento di Giulia".  

Elena Cecchettin: "Mia sorella era buona, ma non stupida e ingenua'

"Mia sorella era più buona, più dolce, più sensibile di quello che tutti immaginano. Un'anima pura, un'eterna bambina ma non nel senso di stupida e ingenua; nel senso che era una persona che viveva la vita con leggerezza e senza cattiveria". Lo ha detto ai giornalisti stamani Elena Cecchettin, tornando a ricordare Giulia.   

"Questa mattina - ha aggiunto - mi sono immaginata mia sorella che mi diceva 'forza, vai'. Mi diceva sempre che ero un'oplita'. Quando era al liceo classico mi raccontava che gli opliti erano i guerrieri e lei diceva sempre che bisogna avere la forza di un oplita".

Rettrice Padova: "Filippo non era violento, questo fa paura... ma sua violenza incredibile"

"L'ambiente socio-culturale di questi due ragazzi potremmo definirlo 'normale'. Filippo è un ragazzo che non è cresciuto in un ambiente violento, eppure è riuscito ad esprimere una violenza incredibile. E proprio questo forse, oltre a lasciarci attoniti, ci spaventa tutti moltissimo. Perchè può succedere, ed è sucesso". Lo ha detto  Daniela Mapelli, la rettrice dell'università di Padova - cui erano iscritti sia Giulia Cecchettin che Filippo Turetta - ricordando il dramma di Vigonovo.

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Papà Giulia: "Nè odio nè rabbia per Filippo"

"Non provo nè odio, nè rabbia per Filippo. Non sento niente. Penso alla mia Giulia che è andata e non c'è più". Lo ha detto ai giornalisti Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la ragazza per il cui omicidio è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta. 

Prima notte in carcere per Filippo, tempi rapidi per consegna all'Italia

Prima notte in carcere per Filippo Turetta il 22enne arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin e detenuto  nel carcere tedesco di Halle in Germania, dove è finita la sua fuga di oltre mille chilometri da Vigonovo (Venezia) a una città vicino Lipsia. Ieri per il giovane, assistito dall'avvocato tedesco Dimitar Krassa c'è stata l'udienza che ha convalidato l'arresto su mandato di arresto europeo (Mae) e lo studente ha dato l'ok alla consegna all'Italia. Un sì che rende più semplice la consegna - non si tratta di un'estradizione visto gli accordi tra Stati europei - e su cui, a stretto giro, si dovrà pronunciare il Tribunale regionale superiore già a partire da oggi. Sui tempi brevi si è speso, ieri, anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Le tempistiche parlavano di giorni, viste anche le relazioni tra i due paesi. A quel punto saranno i carabinieri a prendere in consegna il 22enne e riportarlo in Italia. Intanto sulle condizioni del giovane ha riferito, sempre ieri il difensore veneto Emanuele Compagno: ''Ho parlato con il legale tedesco e mi ha riferito che Filippo è molto provato e preoccupato''.

Filippo Turetta - Figure 2
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Omicidio Giulia Cecchettin, il corpo ritrovato dal cane Jageer

È stato Jageer, un flat coated retriever, a permettere di risolvere il giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin, portando alla tragica scoperta del corpo senza vita della 22enne nella giornata di sabato. Il cane di quattro anni in forza all'unità cinofila della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha avuto un ruolo decisivo nel ritrovamento: da due giorni l'area era sorvolata dall'elicottero dei vigili del fuoco, ma il corpo di Giulia era nascosto da una grande roccia che ne impediva l'individuazione anche dalla carreggiata stradale. 

Nella mattinata di sabato si erano stati alzati in volo anche i droni. Dove non è arrivata la tecnologia, sono stati decisivi il fiuto e l'olfatto di Jageer: quando il conduttore, un volontario di nome Andrea Miconi, si trovava nel fitto del bosco, l'animale ha avvertito la presenza di Giulia e ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale, a una profondità di una cinquantina di metri. A quel punto è stata avvistata la ragazza e il volontario della Protezione civile ha dato l'allarme via radio, senza avvicinarsi per non inquinare la scena del crimine.

Giulia, oggi l'omaggio della sua università

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara oggi invierà alle scuole di tutta Italia una comunicazione per invitare a rispettare un minuto di silenzio per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Oggi, all'inizio di ogni lezione, i docenti dell'Università di Padova sono invitati a osservare un minuto di silenzio per ricordare la ragazza. In particolare, le lezioni al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, su suggerimento del direttore Gaudenzio Meneghesso, saranno introdotte da un minuto di silenzio con la proiezione di un messaggio. "La notizia della scomparsa di Giulia Cecchettin ci lascia sgomenti e attoniti. Un dolore lancinante per l'intera comunità che forma l'ateneo patavino - ha detto la rettrice Daniela Mapelli -. Abbiamo atteso, abbiamo tutte e tutti sperato, in questi giorni, che ci potesse essere un epilogo diverso. Anche a nome del direttore di dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Gaudenzio Meneghesso, ci prendiamo l'impegno di ricordare Giulia, che proprio in questi giorni avrebbe dovuto festeggiare il raggiungimento di un obiettivo tanto voluto, quello della laurea. Ci stringiamo a parenti, amiche e amici, in queste ore di immensa tristezza". Ieri il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, che proprio oggi partecipa al convegno nell'ateneo patavino, ha annunciato che Giulia Cecchettin riceverà la sua laurea in ingegneria biomedica, cosa sarebbe dovuta accadere giovedì scorso.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato l'istituzione la dedica alla giovane di "una serie di borse di studio agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia". 

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ha dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale: "Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz'asta e l'intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, agli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene" le sue parole. "Dopo questi giorni di frenetiche ricerche, di speranze, di dolore, la dichiarazione del lutto regionale vogliamo diventi anche, nel ricordo di Giulia, un segnale estremamente determinato contro la violenza sulle donne, ha proseguito Zaia. 

Viva Rai2 apre la puntata con la frase di Gino Cecchettin, papà di Giulia

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Viva Rai2, la frase di Gino Cecchettin, papà di Giulia

Nordio: “Contro i femminicidi faremo una guida per riconoscere i segnali spia”

"Come nella mafia esistono i reati spia, così nei femminicidi ci sono gli atteggiamenti spia: sintomi di un possibile aggravamento di violenza. Prepariamo un opuscolo, con una grafica molto comprensibile, da diffondere in scuole, social, posti di lavoro". Lo sottolinea, in un'intervista al 'Corriere della Sera', il ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin.

"Ciò che ieri poteva sembrare galanteria, insistenza, messaggi social può essere invece la spia di una futura violenza. E occorre informare anche i maschietti dei reati prefigurati e dei rischi che si corrono con certi comportamenti perché l'addensamento di questi reati mi fa pensare anche ad una sorta di emulazione", continua. Sui femminicidi, prosegue, "più che una legge organica serve un intervento organico. E una radicale rieducazione soprattutto di giovani e adolescenti, per renderli consapevoli dei loro doveri in particolare verso le coetanee". Secondo Nordio "l'aggressività di molti uomini deriva dalla sedimentazione millenaria del dominio maschile sulla donna, iniziato ai primordi della civiltà quando l'unico criterio di supremazia era la forza muscolare. Da lì la subalternità femminile nell'ambito militare, politico, culturale e sessuale. Solo negli ultimi decenni abbiamo preso atto della pari dignità di genere. Ma se la razionalità accetta questa situazione, il nostro codice genetico è difficile da rimodulare. Poiché le sue radici sono profonde, è su queste che dobbiamo incidere. Ecco perché occorre educare e informare, ascoltare i giovani ma anche dare risposte adeguate". Sulla proposta di Elly Schlein di una legge per l'educazione al rispetto e all'affettività nelle scuole, il ministro conclude: "Una nuova legge si può anche fare, e ben venga se serve almeno in questo settore a trovare un accordo con l'opposizione. Ma le leggi sfrondano i rami, solo l'educazione sradica i pregiudizi. E su quello bisogna agire".

La sorella Elena: "Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto"

"Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un'eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c'è". Così Elena Cecchettin, la sorella della 22enne uccisa dall'ex fidanzato, in una lettera al Corriere della Sera. "I mostri' non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling. Ogni uomo viene privilegiato da questa cultura. Viene spesso detto 'non tutti gli uomini'. Tutti gli uomini no, ma sono sempre uomini. Nessun uomo è buono se non fa nulla per smantellare la società che li privilegia tanto. È responsabilità degli uomini in questa società patriarcale dato il loro privilegio e il loro potere, educare e richiamare amici e colleghi non appena sentano il minimo accenno di violenza sessista. Ditelo a quell'amico che controlla la propria ragazza, ditelo a quel collega che fa catcalling alle passanti, rendetevi ostili a comportamenti del genere accettati dalla società, che non sono altro che il preludio del femminicidio. Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge. Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere. Serve un'educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l'amore non è possesso. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e bisogna dare la possibilità di chiedere aiuto a chi ne ha bisogno. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto". 

Filippo Turetta - Figure 3
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Il padre di Filippo Turetta: "Ora difficile abbracciarlo"

Due famiglie distrutte dal dolore. La famiglia di Giulia Cecchettin piange una figlia, una sorella, una nipote. I genitori di Filippo Turetta, arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata, convivono con una sofferenza diversa.

"Pensavo fosse morto? Non so se ero contento... mio figlio pagherà, la giustizia farà il suo corso, ma c'è una famiglia, suo fratello... bisogna capire, non è facile affrontare questa cosa. Mio figlio è stato descritto come un mostro, non lo è e non lo è mai stato, non può essere... Siamo ancora sotto shock per quello che è successo, per quello che ha combinato nostro figlio. Non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così, un ragazzo al quale abbiamo cercato di dare tutto", aggiunge frastornato. "Facciamo tantissime condoglianze alla famiglia di Giulia", dice. Andrà a trovare la famiglia di Giulia? "Sì, ma bisogna trovare il coraggio per farlo".

A Vigonovo, in provincia di Venezia, nella fiaccolata per Giulia c'è anche il padre di Filippo Turetta. La presenza viene svelata da Andrea, zio della giovane studentessa.

"Ho abbracciato il papà di Filippo, un gesto che lui ha voluto fare lontano dalle telecamere. Lo avevo invitato per farci sentire uniti in questo dolore: noi per la perdita di Giulia, loro nella sofferenza di un figlio che ha provocato una perdita grande. La famiglia non c'entra, non è colpa dei genitori, questo è quello che penso io", spiega lo zio, “sono anche loro vittime del figlio", conclude.

A Rainews24 parla Anna Agosta, dell'associazione D.i.re - Donne in rete contro la violenza

Lacrime e commozione a Vigonovo: l'abbraccio tra il padre e la sorella di Giulia

Lo zio di Giulia: "Ho abbracciato il papà di Filippo, i genitori non sono responsabili"

Nicola, il papà di Filippo Turetta, era presente alla fiaccolata organizzata a Vigonovo (Venezia), dove viveva la ragazza, per ricordare la 22enne uccisa a coltellate. Una presenza svelata da Andrea, zio della giovane studentessa. ''Ho abbracciato il papà di Filippo, un gesto che lui ha voluto fare lontano dalle telecamere. Lo avevo invitato per farci sentire uniti in questo dolore: noi per la perdita di Giulia, loro nella sofferenza di un figlio che ha provocato una perdita grande. La famiglia non c'entra, non è colpa dei genitori, questo è quello che penso io'', spiege lo zio. ''Sono due persone provate con un dolore enorme, forse con un dolore più grande del nostro, ma non sono loro che hanno fatto male a Giulia. Adesso il perdono per Filippo non lo sento, sento pietas per la famiglia perché sono anche loro vittime del figlio'' conclude l'uomo.

In migliaia alla fiaccolata per Giulia Cecchettin a Vigonovo, cerimonia in piazza Marconi

La sorella di Giulia: "Fate che sia l'ultimo femminicidio, non chiamate Filippo mostro"

Filippo Turetta arrestato in Germania con l'accusa di omicidio volontario dell'ex fidanzata Giulia Cecchetin, ''non è un mostro. È figlio del patriarcato: non tutti gli uomini sono cattivi, ma gli uomini uccidono, controllano i telefoni, fanno catcalling. Il femminicidio non è un diritto passionale: è un omicidio di Stato''. Lo afferma Elena, sorella della 22enne trovata senza vita. ''Bisogna finanziare i centri antiviolenza e per Giulia non fate un minuto di silenzio ma bruciate tutto, ossia rivoltate il sistema, fate in modo che Giulia sia l'ultima vittima'' conclude Elena.

Il legale di Turella: "Filippo ha detto sì al ritorno in Italia"

Durante l'udienza di convalida dell'arresto Filippo Turella, arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha dato il consenso alla consegna rispetto al mandato di arresto europeo che era stato diramato dall'autorità giudiziaria italiana. Lo spiega all'Adnkronos l'avvocato Emanuele Compagno che difende il 22enne. Un sì al ritorno in Italia che dovrà essere ripetuto davanti al giudice tedesco che poi, a stretto giro, dovrebbe dare il consenso al ritorno in Italia del giovane che deve rispondere di omicidio volontario aggravato. Sui tempi del rientro non si ha certezza: potrebbe già essere entro 48 ore.

Il padre di Filippo: "Appena avrò coraggio andrò a trovare i genitori"

Nicola Turetta, padre di Filippo, il 22enne accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin, non ha ancora sentito la famiglia della vittima. A una domanda di LaPresse se andrà a trovarla, ha risposto: "Appena avrò il coraggio di farlo, sì".

Milano: in centinaia alla veglia in piazza Duomo per ricordare Giulia

Alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Duomo, stasera a Milano, con una candela in mano, per ricordare Giulia Cecchettin e tutte le vittime di violenza di genere. L'appello a ritrovarsi in piazza è stato lanciato da No Justice No Peace. I partecipanti si sono disposti in cerchio, con le candele in mano, in ricordo di Giulia e delle vittime di femminicidio. 

Scala: la Filarmonica dedica un concerto a Giulia e ad altre vittime

A Giulia Cecchettin e a tutte le 105 donne vittime di femminicidio nel 2023 la Filarmonica della Scala ha deciso di dedicare la prova aperta di questa sera e il concerto di domani diretto da Vasily Petrenko. Prima dell'inizio dell'esecuzione, con i professori d'orchestra già sul palcoscenico il responsabile della comunicazione Marco Ferullo ha preso il microfono per spiegare la decisione. Centocinque donne uccise "come i membri di questa orchestra che sono qui in piedi stasera e che in un silenzio assordante potrebbe essere scomparsa totalmente nell'indifferenza". 

"Tutta l'orchestra Filarmonica ha deciso di dedicare la prova aperta di questa sera e il concerto di domani sera a Giulia Cicchettin e a tutte le donne che quest'anno sono state vittime dei loro compagni, di uomini violenti perché - ha aggiunto - si possa non dimenticare ogni volta, non dover aspettare il successivo perché diventi notizia per tutti ma soprattutto perché ognuno di noi faccia la propria parte, ognuno di noi si accorga di chi ha vicino e si ricordi che in un gesto, in una parola, in qualunque azione umana, soprattutto verso le donne c'è bisogno di una sola cosa: rispetto e amore. Buona prova e buon concerto".

Foto Teatro alla Scala

La Scala di Milano

Filippo Turetta condotto in carcere ad Halle

Filippo Turetta "è stato condotto presso il centro detentivo della città di Halle". Lo ha comunicato la polizia della città tedesca aggiornando il primo comunicato del pomeriggio.

Filippo Turetta indiziato di aver ucciso l'ex fidanzata di Giulia Cecchettin, come comunica la polizia di Halle an der Saale, città del Bundesland Sachsen-Anhalt, oggi pomeriggio "verso le ore 17 è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle che ha deciso di arrestare il cittadino italiano". 

Ora lo studente veneto che aveva fatto perdere le proprie tracce dalla tarda serata di sabato 11 novembre, per poi essere immortalato da alcune telecamere sia nel Bellunese che in Austria, si trova rinchiuso nel carcere della città tedesca. Ieri sera intorno alle ore 22, Turetta, dopo una fuga disperata di mille chilometri, è stato fermato da una pattuglia, allertata da alcuni automobilisti in transito, mentre di trovava a bordo della sua Fiat Grande Punto nera nella corsia d'emergenza dell'autostrada A9, senza luci e senza benzina. Il luogo del fermo è Bad Duerrenberg. 

Vigonovo: applausi e lacrime per Giulia

Filippo Turetta - Figure 4
Foto Rai News

È una piazza strapiena quella di Vigonovo (Venezia) che si è data appuntamento per ricordare - con una fiaccolata - Giulia Cecchettin. Per il suo omicidio è stato arrestato l'ex fidanzato Filippo Turetta. Papà Gino e la figlia maggiore Elena si sono abbracciati mentre in piazza risuonavano le note della musica preferita della studentessa 22enne. Il papà, che fino a questo momento si è mostrato forte, non ha trattenuto le lacrime che hanno rigato il viso anche di quella che è rimasta l'unica donna di casa. Commozione e occhi lucidi tra i tanti presenti che per ben due volte hanno applaudito 'rompendo' un silenzio irreale. 

Migliaia di persone alla fiaccolata per Giulia

“Chi dimentica cancella” è lo striscione che apre la fiaccolata organizzata a Vigonovo (Venezia), con i testa i familiari di Giulia Cecchetin la 22enne uccisa a coltellate. Un omicidio per cui è stato arrestato l'ex fidanzato Filippo Turetta. Migliaia le persone che reggono le candele ai lati delle strade e che vedono sfilare parenti e autorità. Nonostante la folla di migliaia di persone è assordante il silenzio di chi è venuto a rendere un omaggio a Giulia.

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Vigonovo, fiaccolata per Giulia Cecchettin

Filippo Turetta sarà condotto in prigione in Germania

Filippo Turetta sarà condotto in prigione al termine dell'udienza di convalida del fermo dinanzi al giudice di Halle an der Saale in Germania. Ieri sera il ragazzo, unico indiziato del delitto di Giulia Cecchettin, la giovane trovata uccisa ieri sulle montagne friulane nella zona di Piancavallo, è stato identificato dalla polizia tedesca mentre si trovava sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A9 nella Sassonia-Anhalt. A decidere in merito all'estradizione di Turetta, colpito da mandato di arresto europeo emesso dalle autorita' italiane, sarà tra domani e metà della prossima settimana l'Oberlandesgericht di Naumburg (il Tribunale regionale superiore).

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Filippo Turetta arrestato in Germania

Sindacato cronisti romani: attenti alle parole da non usare

"Facciamo attenzione alle parole, il diritto di cronaca va maneggiato con cura. Il Sindacato cronisti romani, nell’esprimere vicinanza alla famiglia di Giulia Cecchettin e di tutte le altre vittime di femminicidio, ripropone l’urgenza di un’informazione corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere, al di fuori di qualsiasi stereotipo o sensazionalismo". Così in una nota Fabrizio Peronaci e Roberto Mostarda, presidente e segretario del Sindacato cronisti romani (Scr). 

"Un uso sobrio e rispettoso del linguaggio può diventare strumento fondamentale nello sradicamento di una cultura maschilista e misogina. Espressioni come 'delitto passionale', 'raptus', 'momento di follia', 'amore che sfocia in violenza', 'accecato dalla gelosia' di fatto forniscono alibi o indirette giustificazioni agli autori del crimine. Siamo noi responsabili di come viene rappresentata la figura femminile, sia con gli scritti sia con le immagini, e per questo i cronisti debbono essere in prima fila contro una narrazione tossica e sessista", spiegano Peronaci e Mostarda. 

"Il Sindacato cronisti romani, nel suo ultimo consiglio direttivo, in linea con le iniziative già assunte dall’Associazione stampa romana, ha deciso di stilare un Decalogo sul “linguaggio di genere” che elenchi i termini fuorvianti da bandire nelle cronache, e di promuovere incontri nelle scuole, per contrastare l’indifferenza affettiva e valoriale dei ragazzi sul tema della violenza alle donne", conclude la nota.

Università di Padova: domani un minuto di silenzio per Giulia

Domani, 20 novembre, all'inizio di ogni lezione i docenti dell'Università di Padova sono invitati a osservare un minuto di silenzio per ricordare Giulia Cecchettin. In particolare, comunica l'ateneo, le lezioni al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, su suggerimento del direttore prof. Gaudenzio Meneghesso, saranno introdotte da un minuto di silenzio con la proiezione di un messaggio "Per Giulia". Gli studenti del DEI si ritroveranno dalle 10 alle 10.30 nel campus adiacente al dipartimento di via Gradenigo, invitando tutti gli studenti disponibili a un incontro per ricordare Giulia

Attesa per i risultati dell'autopsia sul corpo di Giulia

C'è attesa per i risultati dell'autopsia sul cadavere di Giulia Cecchettin, prevista per domani mattina ma dalle prime analisi è emerso che Turetta ha sferrato a Giulia più di 20 coltellate. Il medico legale di turno ieri, che ha effettuato l'ispezione cadaverica sul corpo della 22enne, ne ha repertate diverse su varie parti del corpo, sparse fra la testa e il collo, dove si ipotizza possa essere stata sferrata una di quelle rivelatesi mortali. Solo in quella sede potrà essere stabilito con certezza quanti sono stati i fendenti inferti dalla mano del suo ex fidanzato e si potrà circoscrivere l'ora della morte. Approfondimenti investigativi da parte dei carabinieri inoltre sono in corso su una lama di coltello spezzata ritrovata nella zona industriale di Fossò e su alcuni sacchi di plastica neri sequestrati sul fossato del lago di Barcis, a poca distanza dal cadavere di Giulia.

La Procura di Venezia resta titolare dell'inchiesta

Resta in capo alla Procura di Venezia l'inchiesta sull'omicidio di Giulia Cecchettin. Ad attribuire la titolarità del fascicolo è il fatto che il primo reato contestato, cioé il sequestro di persona, è avvenuto in nel territorio della procura lagunare. La Procura di Pordenone - viene sottolineato - avrebbe potuto procedere soltanto per occultamento di cadavere in base ai primi accertamenti svolti nel burrone, addebito che invece sarà aggiunto alla lunga lista di contestazioni a carico del giovane da parte della Procura di Venezia.

lA Liguria saluta Giulia Cecchettin con le parole di Alda Merini

"Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne": con questi versi di Alda Merini, la Regione Liguria ha dedicato il megaschermo della facciata del suo palazzo alla memoria di Giulia Cecchettin insieme all'impegno "Regione Liguria contro la violenza sulle donne. 25 novembre tutto l'anno". "Vogliamo ricordare Giulia Cecchettin, una ragazza, una giovane donna, l'ennesima vittima del dramma sociale chiamata femminicidio, che ha contato oltre 100 vittime da inizio d'anno - spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - Il nostro impegno è concreto e non vuole limitarsi alle sole parole: per noi il 25 novembre, la giornata contro la violenza alle donne, deve essere ogni giorno".

Germania: in corso l'udienza per la convalida dell'arresto di Turetta

Filippo Turetta comparirà "di fronte al giudice di Halle, che deciderà solo sulla sua detenzione". Lo ha detto una portavoce della polizia della città in merito alla situazione dell'ex fidanzato di Giulia Cecchettin arrestato stamattina in Germania. Dopo questa fase, ha aggiunto, "con grande probabilità sarà trasferito in una prigione, senza tornare negli uffici della Polizia di Halle". A quel punto, ha concluso, “il Tribunale regionale superiore (Oberlandesgericht) di Naumburg, prevedibilmente domani o nei primi giorni della settimana, deciderà sul suo caso e se ci sarà a breve l'estradizione”.

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Naumburg

Il padre di Giulia: "Ringrazio per la laurea, lei lo merita"

"Ringrazio tantissimo il ministro per la laurea, in cuor mio è una cosa che è già avvenuta quel giovedì, lo vedete dai fiocchi rossi sul cancello di casa. Non posso che ringraziare perché Giulia se lo è meritato". Lo ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia, la 22enne uccisa, fuori dalla casa a Vigonovo intervistato dai giornalisti. 

Filippo Turetta - Figure 5
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ANSA

Fiori e messaggi davanti a casa Giulia, 'sei la figlia di tutti'

Il Padre di Filippo: "Non capiamo come possa essere successo"

"Siamo ancora sotto shock da quello che ha combinato nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le massime condoglianze, siamo vicinissimi alla famiglia di Giulia, perché le volevamo bene". A fatica, Nicola Turetta ha parlato stasera con i giornalisti uscendo dalla casa di Torreglia (Padova). Giulia “l'abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo ci vedevano. Sembrava una coppia perfetta; nessuno riporterà più Giulia. Siamo molto vicini a questa famiglia, e non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto”.

La sorella di Giulia: Salvini dubita di Turetta? Violenza di Stato"

"Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché 'di buona famiglia'. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Lo scrive in una storia su Instagram Elena Cecchettin, sorella di Giulia, riferendosi a un commento su X di Matteo Salvini a proposito dell'arresto di Filippo Turetta in Germania ("Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita"). 

Nella storia, Elena riprende una frase della scrittrice a attivista Carlotta Vagnoli messa in un post in cui si dice che Salvini è "ministro il cui partito (la Lega, ndr.) insieme a FdI, che però ha scelto l'astensione, a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul". La storia si conclude con queste parole: "Così nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato". In una precedente storia sempre su Instagram, Elena Cecchettin aveva scritto: "Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere".

Il padre di Giulia: "Da questa vicenda deve nascere qualcosa"

Meloni: "Proseguiamo nella lotta contro la barbarie"

“Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni. Che ricorda che “è già stato approvato all'unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo”, sono stati aumentati “considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole”.

Gino Cecchettin: "Non ho sentito i genitori di Filippo. Ringrazio il ministro ma in cuor mio Giulia si è laureata giovedì"

Gino Cecchettin chiarisce anche di non aver sentito i genitori di Filippo. E ringrazia il ministro (per la laurea postuma, che sarà attribuita alla figlia, ndr) ma “in cuor mio Giulia si è laureata giovedì”.

Il papà di Giulia: "Ragazze, denunciate. Così avrete salva la vita"

Torna a parlare il padre di Giulia, dopo aver affidato solo a un post social - scritto stamane su Facebook - i suoi pensieri e il suo dolore: “Ragazze, denunciate così avrete salva la vita”, dice Gino Cecchettin, rivolgendosi ad altre potenziali vittime di femminicidio. Poi chiarisce che parteciperà alla fiaccolata, prevista per questa sera alle 19 a Vigonovo, ma che non risponderà ad alcuna domanda.

Valditara: martedì un minuto di silenzio in tutte le scuole

“Domani invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze”. Lo scrive sui social il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, annunciando che mercoledì sarà presentato in conferenza stampa il piano “Educare alle relazioni”, che è “frutto di un lavoro accurato del Ministero all'insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti”.

Appello per Carol Bugin, anche Zaia lo rilancia

Il cappellano del carcere di Padova: "Qui altri hanno preceduto Filippo, tutti lo vorranno morto. Un posto per lui lo troviamo"

“Poco fa, mentre celebravamo la messa in carcere, per Giulia e per lui, Filippo è stato arrestato in Germania. Adesso, siccome tutti lo vorranno morto, se volete da noi un posto nel carcere di Padova lo troviamo. E, se non lo troviamo, ci stringeremo un po': siamo abituati. Qui ne abbiamo parecchi, purtroppo, che lo hanno preceduto in questo barbaro gesto: anche con lui, anche stavolta, nel caso ci proveremo. Fino alla fine, perché almeno questa morte non sia stata del tutto invano. Tu, Giulia, prega per noi!”.

Lo scrive il cappellano del carcere di Padova, don Marco Pozza, in un post su Facebook, commentando l'arresto di Filippo Turetta.   “Quando ho chiesto di pregare per Giulia e la sua famiglia - prosegue il religioso, descrivendo la messa celebrata oggi nel penitenziario - tutti hanno fatto ‘sì’ con le lacrime. Quando ho chiesto di farlo anche per Filippo e la sua famiglia, qualcuno mi ha mandato a c***** con lo sguardo. Risultato: tutti abbiamo pregato per Giulia e la sua famiglia. Io e tanti altri (non tutti) anche per Filippo e la sua famiglia. Tra chi l'ha fatto, anche Giuseppe e Michele: loro, la strada di Filippo, l'hanno percorsa prima di lui. Purtroppo. Sul loro volto, oggi, è appesa una scritta: ‘Lavori in corso’”, conclude il cappellano del carcere di Padova.

Appello della sorella di Giulia per Carol, a 16anni sparita a Mestre giovedì scorso

Una ragazza di 16 anni, Carol Bugin, sarebbe scomparsa giovedì 16 novembre dopo essere stata vista per l'ultima volta dalla mamma nei pressi della stazione di Mestre. La famiglia, che ha presentato una denuncia ai Carabinieri, ha lanciato un appello sui social mettendo un numero di cellulare al quale fornire notizie. Un appello rilanciato da Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, che ha fatto diventare in pochi minuti il post virale. “Vi prego, non di nuovo” ha scritto Elena.

Approfondisci qui la notizia: Venezia, Carol Bugin scomparsa a Mestre giovedì 16 novembre: l'appello della famiglia (rainews.it)

La rettrice dell'Università di Padova: "Giulia avrà la laurea alla memoria, domani un minuto di silenzio all'inizio di ogni lezione"

I professori dell'Università di Padova, i docenti del corso di Ingegneria biomedica frequentato da Giulia Cecchettin e i colleghi di tutta Italia stanno manifestando in queste ore la propria vicinanza alla famiglia della 22enne di Vigonovo. E la rettrice dell'ateneo veneto Daniela Mapelli annuncia che Giulia riceverà la laurea alla memoria.

Domani ci sarà un minuto di silenzio all'inizio di ogni lezione a Padova: “'È un'iniziativa che riserviamo ai familiari di studentesse e studenti del nostro Ateneo che muoiono prematuramente e che faremo anche in questa occasione, ne ho già parlato con il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini. Questo femminicidio che coinvolge due nostri studenti - spiega all'Adnkronos - ci ha profondamente colpiti. Quando sarà il momento, ci metteremo in contatto con la famiglia con cui decideremo tempi e modalità, ora è il momento di rispettare il loro dolore”.

Gli accertamenti anche su alcuni sacchi di plastica neri, forse usati dall'omicida

Le indagini degli inquirenti si stanno concentrando anche su alcuni sacchi di plastica neri, sequestrati nel fossato del lago di Barcis, a poca distanza dal cadavere di Giulia che era adagiato in una spelonca, tra le acque di un canale che confluisce nell'invaso. Gli investigatori, coordinati dalla procura, stanno esaminando i reperti, per stabilire se sono stati in qualche modo utilizzati dall' assassino per il femminicidio.

Filippo Turetta - Figure 6
Foto Rai News

Ultimati gli accertamenti sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia, la strada è stata riaperta

Sono terminati, attorno alle 13, gli accertamenti dei Ris di Parma sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin. Gli esperti nelle rilevazioni scientifiche dell'Arma si sono fermati per l'intera mattinata, circostanza che ha portato al blocco totale della strada secondaria che mette in collegamento Barcis con il Piancavallo. Alle verifiche di questa mattina hanno preso parte anche i cinofili dei Vigili del Fuoco del comando regionale del Veneto. Conclusa anche la raccolta di alcuni reperti che si trovavano nei pressi della grande roccia sotto la quale Filippo Turetta aveva nascosto Giulia. Dunque, al termine di rilievi e ricerche, i carabinieri hanno rimosso qualsiasi divieto di accesso e la strada è stata nuovamente riaperta.

L'auto di Turetta viaggiava in direzione sud, la polizia verifica se sia passata nella zona di Berlino

Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, l'auto stava percorrendo l'autostrada in direzione sud e non verso nord, come invece avrebbe dovuto essere se la Punto proveniva dall'Italia. Per questo la polizia tedesca sta effettuando una serie di accertamenti attraverso le telecamere per vedere se il passaggio dell'auto sia stato fotografato nella zona di Berlino o comunque nel nord della Germania.

La polizia tedesca: "L'arrestato deve essere portato davanti a un giudice, una data ancora non c'è"

La polizia di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha confermato l'arresto di Filippo Turetta. “L'accusato deve ancora essere portato davanti a un giudice, una data non è ancora nota”, spiega la Polizei inspektion Halle in un comunicato sottolineando di essere “in stretto contatto con le autorità italiane”.

“Poco dopo le 22.00 di sabato, un'auto in panne e non illuminata è stata segnalata sull'autostrada 9 nella parte meridionale della Sassonia-Anhalt” descrive la nota delle forze dell'ordine di Halle. Quando gli agenti si sono avvicinati al mezzo, il guidatore era in macchina. “Ulteriori controlli hanno rivelato che il 21enne era ricercato per arresto dalle autorità italiane. L'uomo è stato provvisoriamente arrestato senza opporre resistenza. Il veicolo è stato sequestrato”.

La Bild: alcuni automobilisti hanno segnalato alla polizia la presenza di un veicolo fermo sulla A9

Sono stati alcuni automobilisti a segnalare ieri sera la presenza di un veicolo fermo sulla corsia di emergenza dell'autostrada 9, nei pressi di Bad-Duerrenberg (Sassonia-Anhalt), vicino a Lipsia. Quando un'auto di pattuglia ha effettuato il controllo poco dopo le 22, Turetta si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare senza opporre resistenza. A riportarlo è la Bild.

Piantedosi: "Bene l'arresto di Turetta, ora accelerare sul ddl anti-violenza"

“Riconoscenza agli investigatori che hanno risolto in tempi brevi il caso, assicurando alla giustizia l'autore dell'uccisione della giovane Giulia. Resta il grandissimo dolore per l'ennesima tragedia a danno di una donna indifesa. Auspico che il ddl sulla violenza di genere, attualmente all'esame del Parlamento, sia approvato al più presto. C'è bisogno di rafforzare il contrasto e la repressione, ma  anche e soprattutto la prevenzione sul piano educativo e culturale”. Lo dichiara il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

L'arresto di Filippo Turetta, la stazione di polizia in cui potrebbe essere trattenuto in queste ore

Nel luogo aggressione di Giulia trovato un coltello spezzato

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia, c'è anche un coltello spezzato. Lo  apprende l'ANSA da fonti qualificate. Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Filippo Turetta: la morte di Giulia, la fuga, l'arresto in Germania

Weissenfels è vicino a Lipsia, in Germania. È lì che la Polizia tedesca ha fermato, domenica mattina, Filippo Turetta. Il giovane era a bordo della sua Punto nera. Su di lui l'accusa di omicidio volontario premeditato per la morte dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin.

La fuga

Le tracce disseminate dal 22enne lungo le strade che portano a Nord, e fuori dall'Italia, incrociate con le prove raccolte dagli investigatori hanno spinto sabato il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, a lanciare un appello "Filippo consegnati", e ad emettere un mandato d'arresto europeo. Ora sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi per l'estradizione.

La ricostruzione del femminicidio

Con il passare delle ore si fa sempre più chiaro il quadro con una certezza, emersa in queste ore dopo il ritrovamento del corpo della ragazza in un burrone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, grazie al fiuto di un cane della protezione civile: Giulia, accoltellata, era già morta nel parcheggio della zona industriale di Fossò (dove le telecamere di una fabbrica immortaleranno l'aggressione, non a mani nude). 

L'esame del medico legale conferma la presenza di numerose coltellate, profonde e inferte con violenza. Giulia è stata uccisa una settimana fa. Filippo aveva con sé un coltello, aveva pensato a tutto. Compresi i sacchi di plastica per nascondere il corpo dell'ex fidanzata dove nessuno doveva trovarlo. Lucido ha fatto benzina e si è dato alla fuga. 

Tajani: "Entro 48h Turetta in Italia per essere processato"

"Grazie alla collaborazione tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche è stato arrestato questo giovane", Filippo Turetta, "e credo che entro 48 ore sarà in Italia per essere processato". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista al Tg2 da Taormina. "Ma non basta il processo, non bastano le leggi, serve veramente cominciare a educare i nostri giovani, fin da quando sono piccolissimi, a rispettare le donne, le loro sorelle, mamme, compagne di scuola. Così si cambia", ha sottolineato.

Nordio: “Contro la violenza sulle donne la risposta è l’educazione"

Polizia tedesca: "Turetta stanco e forse senza benzina"

Si è conclusa dopo una settimana e più di mille chilometri percorsi, la fuga di Filippo Turetta, il giovane studente padovano unico indiziato del delitto di Giulia Cecchettin, la ventiduenne studentessa ritrovata morta in un burrone vicino al lago Bracis, nella zona di Piancavallo. Turetta è stato arrestato questa mattina dalla polizia tedesca sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A9 nei pressi di Lipsia in Sassonia. Come hanno riferito gli agenti, Turetta era stanco e quasi rassegnato. Resta da verificare se l'auto di Turetta, la Fiat Grande Punto vista da più telecamere tra Bellunese e Austria, fosse rimasta senza benzina.

La psicologa della famiglia Cecchettin: "Giulia era preoccupata e spaventata"

“Giulia era preoccupata e spaventata e ha avuto paura di lasciarlo andare”. Lo ha detto Gabriella Marano psicologa consulente della famiglia Cecchettin. “Ho sentito i suoi messaggi. Non voleva che Filippo soffrisse. Ha protetto lui e non se stessa. Minacciava Giulia che se fosse stato lasciato si sarebbe fatto del male”, ha concluso spiegando che “la famiglia è chiusa nel dolore. Non c’è spazio per la rabbia” e che “Elena era già impegnata nel contrasto ai femminicidi e vuole proseguire per far sì che il sacrificio della sorella non sia stato vano”.

Filippo Turetta - Figure 7
Foto Rai News

Giulia uccisa da Filippo con più di 20 coltellate

Sono più di 20 le coltellate inferte da Filippo Turetta che hanno ucciso Giulia Cecchettin. Secondo quanto apprende l'agenzia LaPresse, il medico legale di turno ieri, che ha effettuato l'ispezione cadaverica sul corpo della 22enne, ne ha repertate diverse su varie parti del corpo, sparse fra la testa e il collo, dove si ipotizza possa essere stata sferrata una di quelle rivelatesi mortali. Solo in sede di autopsia, prevista già da domani, potrà essere stabilito con certezza quanti sono stati i fendenti inferti dalla mano del presunto assassino e, si potrà circoscrivere l'ora della morte. Questo elemento sarà fondamentale per stabilire la competenza territoriale della procura e del tribunale dove si incardinerà il processo per omicidio nei confronti di Filippo Turetta.

Tajani: "Borse studio ministero Esteri dedicate a Giulia"

"Ho deciso di dedicare a Giulia una serie di borse di studio agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia". Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando al meeting di Forza Italia a Taormina e chiedendo alla platea che lo ascolta di rimanere in piedi.

Nordio a manifestazione di Treviso in memoria di Giulia

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha preso parte alla manifestazione-flash mob organizzata stamani in piazza dei Signori, a Treviso. Su una sedia di colore rosso messa al centro della piazza, molte persone hanno deposto un fiore dicendo "Io sono Giulia". Anche Nordio si è messo in fila, appoggiando il fiore e ripetendo la frase “Io sono Giulia”

Auto Turetta era a lato strada con luci spente

Stando alle prime informazioni che giungono dalla Germania, Filippo Turetta è stato fermato dalla polizia mentre si trovava a lato della strada a luci spente. Secondo il codice della strada tedesca sostare a luci spente è una violazione. Filippo Turetta che questa mattina dopo sette giorni di fuga tra Friuli, Bellunese, Alto Adige e Austria, è stato arrestato dalla polizia tedesca sull'autostrada A9 nei pressi della cittadina tedesca di Bad Duerrenberg in Sassonia-Anhalt.

A Treviso il flash-mob per Giulia: deposti fiori su sedie rosse

Ministra Bernini: "Giulia avrà la sua laurea in Ingegneria, è già dottore"

"Ho impressa l'immagine di Giulia  attaccata all'albero con i suoi pupazzetti. Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. E' già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare". Lo ha annunciato la ministra dell'Università, Annamaria  Bernini, intervenendo al meeting di Forza Italia in corso a Taormina.

TGR Treviso

Femminicidio di Giulia Cecchettin

Il legale della famiglia Cecchettin: "Oggi la notizia che ci aspettavamo"

"Abbiamo avuto stamattina la notizia che ci aspettavamo, siamo in un momento particolare. Il nostro ringraziamento va alle forze dell'ordine, all'Arma e alle Procure che hanno consentito di chiudere questo cerchio. E' stata una settimana pesantissima ma c'è una gran parte d'Italia che ci è stata vicina. Adesso inizierà l'iter processuale, e faremo in modo che ci sia l'accertamento della verità". Lo ha detto ai giornalisti il legale della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani, uscendo dalla loro abitazione a Vigonovo (Venezia).   "Sono sempre stato prudente - ha aggiunto Tigani - sulla questione della premeditazione, solo l'accertamento tecnico processuale lo potrà dire. Abbiamo almeno riportato Giulia a casa, purtroppo senza vita, e una persona è stata arrestata. Quantomeno qualcosa abbiamo".  Tigani ha precisato di dire "solo quel che penso io, poi ci sarà un momento in cui i genitori di Giulia trasmetteranno quel che provano".

ANSA

Fiori e messaggi davanti a casa Giulia, 'sei la figlia di tutti'

La famiglia di Giulia non ha sentito i genitori di Filippo

"La famiglia di Giulia è raccolta nel dolore e non ha parlato con i genitori di Filippo". Lo ha fatto sapere ai giornalisti l'avvocato della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani che ha sottolineato di aver "sentito ieri il collega che ha portato il cordoglio della famiglia di Filippo. Poi non ci siamo più sentiti".

Il bosco lungo la strada, le transenne e quell'involucro sporco di sangue: dove hanno trovato Giulia

Bonaccini: "La politica si unisca e la società si mobiliti"

"La tragedia di Giulia Cecchettin è l'ennesimo pugno allo stomaco per l'intera società. Penso che davanti a questo la politica debba unirsi: non nella retorica ma nell'azione concreta e a tutti i livelli, dal Parlamento al più piccolo dei Comuni. E penso che la società debba mobilitarsi, in ogni piazza, scuola, luogo di lavoro o di svago. Perché la questione riguarda tutti noi, nessuno escluso". Lo dice Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd. "Con ogni evidenza - dice - non si sta facendo abbastanza né come istituzioni né come società per estirpare la violenza maschile sulle donne. E per aiutare le donne che chiedono ascolto, aiuto, protezione, sostegno. La forza di denunciare può esserci solo lì dove si ha certezza di essere protette e accolte, non certo ignorate e colpevolizzate. E questo ha a che fare anche con tutti noi: adulti che educano figli tramandando quel retaggio di maschilismo e patriarcato che infetta i rapporti tra le persone".

Lo schermo sulla facciata del Palazzo regione Liguria dedicato a Giulia

Questa sera lo schermo sulla facciata del palazzo della Regione Liguria in piazza De Ferrari sarà dedicato a Giulia Cecchettin. "Quella di Giulia è una morte assurda e inaccettabile - commentano il presidente Giovanni Toti e l'assessore alle Pari Opportunità di Regione Liguria Simona Ferro - Vogliamo essere vicini e stringerci attorno alla famiglia colpita da questo lutto, e vogliamo farlo lanciando un messaggio a tutta la cittadinanza, in questo momento in particolare: sabato prossimo infatti sarà il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Purtroppo la tragica morte di Giulia Cecchettin dimostra, ancora una volta, quanto il tema della violenza di genere sia purtroppo ancora terribilmente attuale. Il nostro obiettivo è continuare, giorno dopo giorno, a mantenere alta l'attenzione e sensibilizzare sul tema".

La sorella di Giulia sui social: "Io non starò mai zitta"

@siderealfire

Elena Cecchettin da una sua storia Instagram: "Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere"

Tajani: "Come uomo chiedo scusa a tutte le donne"

"Questa vicenda deve farci riflettere  sulla questione dei femminicidi. Tra pochi giorni sarà la giornata  dedicata alla lotta alla violenza sulle donne e noi illumineremo la  Farnesina di arancione per dare un segnale di attenzione, ancora di  più dopo quello che è accaduto in Veneto". Lo ha detto Antonio Tajani, a Taormina, parlando dell'omicidio di Giulia Cecchettin. "Noi abbiamo lavorato tanto - dice Tajani - Ci siamo impegnati sia al Governo che  in Parlamento per avere delle norme che finalmente blocchino questa  mattanza di donne vittime innocenti delle follia degli uomini. Come uomo chiedo scusa a tutte le donne, a cominciare da mia moglie e da mia figlia per quello che fanno gli uomini. Bisogna cominciare a fare  capire anche alle famiglie che non ci sono persone di serie A e di serie B". E ricorda quando inflisse da Presidente del Parlamento europeo "una pena dura" a un deputato europeo che aveva detto che le donne "sono esseri inferiori". "Bisogna dare dei messaggi perché quando un bimbo cresce non può pensare di essere superiore alla  sorella, anche noi genitori dobbiamo essere un po' più attenti quando i ragazzi quando i ragazzi sul cellulare".

Jageer, il flat coated retriever che ha trovato il corpo

È stato Jageer, un flat coated retriever, a permettere di risolvere il giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin. È un cane di 4 anni in forza ai cinofili della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Il suo ruolo è stato fondamentale: da due giorni l'area era sorvolata dall'elicottero dei Vigili del fuoco, ma il corpo della studentessa era nascosto da una grande roccia che ne impediva l'individuazione anche dalla carreggiata stradale. Ieri mattina erano stati alzati in volo anche i droni. Dove non è arrivata la tecnologia, ci ha pensato il fiuto di Jageer: quando il conduttore si trovava nel fitto del bosco, l'animale ha avvertito la presenza di Giulia e ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale. A quel punto è stata avvistata la ragazza e il volontario della Protezione civile ha dato l'allarme via radio, senza avvicinarsi per non inquinare la scena del crimine.

Fiori e messaggi davanti a casa Giulia: "Sei la figlia di tutti"

Il paese di Vigonovo è stamani davanti alla casa della famiglia Cecchettin, dove abitava Giulia, la 22enne uccisa dal coetaneo Filippo Turetta. Tutto è controllato da due pattuglie di carabinieri, mentre i giornalisti attendono un'eventuale uscita di qualche familiare. Davanti al cancello tantissimi fiori, portati da bambini che si fanno il segno della croce. Tanti messaggi scritti, tra cui spicca un "Giulia riposa in pace tra le braccia della tua mamma, sei la figlia di tutti noi. Un abbraccio a tuo papà".

Le tappe della fuga di Turetta

La Grande Punto nera dopo l'aggressione a Giulia ripresa dalle telecamere di un'azienda, la 'Dior' di Fosso' in provincia di Venezia , in quella notte è stata rilevata altri punti, a Zero Branco, ad Aviano (via Monte Cavallo che conduce a Piancavallo), ad Arcola e all'uscita delle gallerie del Vajont. L'autovettura è stata vista in Val Zoldana, è transitata domenica mattina alle ore 7,22 a Forno di Zoldo. In mattinata, alle ore 9,07, c'è un'immagine a Ospitale nella zona di Cortina d'Ampezzo. I successivi rilevamenti, a Lienz in Austria, ma anche in Carinzia nella zona di Villach. Stamattina l'arresto in Germania nei pressi di Lipsia.

Le procedure in Germania, poi Turetta estradato in Italia

Bisognerà attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure - in genere qualche settimana - per l'estradizione in Italia di Filippo Turetta, il giovane accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, fermato in Germania in esecuzione del mandato d'arresto europeo firmato dalla procura di Venezia. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Al giovane viene ora notificato il mandato d'arresto da parte delle autorità tedesche; sarà quindi portato davanti a un giudice di quel Paese per la procedura di validazione. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l'iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, ingegnere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l'ordine di custodia cautelare in carcere

Tajani: "Il ragazzo arrestato sarà in Italia in pochi giorni"

Grazie all'arresto europeo il ragazzo potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell'ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del meeting di Forza Italia in corso a Taormina. L'arresto è avvenuto "grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche", aggiunge Tajani.

Zaia a Rainews24: "Non sia derubricato a ennesimo femminicidio"

"Un abbraccio a questa famiglia. Abbiamo vissuto una settimana di speranza che si è tradotta in orrore. Non so neanche se definire" l'arresto di Turetta "una bella notizia, ci interroghiamo su quello che è accaduto, io personalmente non credo ai raptus". Lo ha affermato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, collegato con Rainews24. Zaia ha confermato che il Veneto si fermerà per lutto nel giorno dei funerali di Giulia Cecchettin. "Io penso che nella giornata dei funerali sia giusto che nelle scuole si parli dei femminicidi" ma faccio "un appello anche a genitori e amici e a tutti coloro che identificano condizioni di ossessività. Controllo estremo, perché l'educazione a scuola non basta", serve intervenire sulla famiglia. L'omicidio di Giulia, ha concluso il governatore veneto, “non può essere derubricato come l'ennesimo caso di femminicidio e lasciato così”.

Tajani: "Dovremmo dare laurea honoris causa a Giulia"

"Questa drammatica vicenda che ha colpito tutti noi per l'efferatezza dell'omicidio si conclude tragicamente per una ragazza che si stava per laureare. Io credo che dovre

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