"Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.
"Nessun commento" da parte dell''Oberlandesgericht' di Naumburg, il più alto tribunale di giurisdizione ordinaria della Sassonia-Anhalt, sui tempi per l'estradizione di Filippo Turetta in Italia. Il ventiduenne "non è stato interrogato, perché bisogna che si nomini un difensore. Dobbiamo interrogarlo, ma questo potrà essere quando viene consegnato", ha specificato il procuratore capo di Venezia. "Se i tempi della procedura tedesca fossero lunghi - ha aggiunto Cherchi - potremmo pensare di andare a sentirlo in Germania".
Non è ancora arrivata al tribunale di Naumburg la richiesta della procura generale relativa a Turetta. "Al momento non può essere comunicato il tempo necessario all'arrivo di una relativa richiesta della Procura generale e all'ulteriore procedura", si limita a confermare una nota del tribunale.
A Vigonovo (Venezia) Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha detto ai cronisti: "Non provo rabbia, non provo nulla. Io penso alla mia Giulia che per me ormai non c'è più". Durante la fiaccolata di ieri sera nel paese il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento.
Oggi si terrà una manifestazione a Padova, con la sorella della vittima.
Elena: 'Mia sorella era buona ma non stupida e ingenua'"Mia sorella era più buona, più dolce, più sensibile di quello che tutti immaginano. Un'anima pura, un'eterna bambina ma non nel senso di stupida e ingenua; nel senso che era una persona che viveva la vita con leggerezza e senza cattiveria". Lo ha detto ai giornalisti stamani Elena Cecchettin, tornando a ricordare Giulia. "Questa mattina - ha aggiunto - mi sono immaginata mia sorella che mi diceva 'forza, vai'. Mi diceva sempre che ero un 'oplita'. Quando era al liceo classico mi raccontava che gli opliti erano i guerrieri e lei diceva sempre che bisogna avere la forza di un oplita".
"Dico ai ragazzi: pensate al momento in cui avete mancato di rispetto a una donna in quanto donna, in cui avete mancato di rispetto a qualcuno solo perché donna, avete magari fatto del 'cat calling', dei commenti sessisti con i vostri amici. L'ironia da spogliatoio, come la chiamano, non va bene", ha ribadito Elena Cecchettin.
"Fatevi un esame di coscienza - ha proseguito - e realizzate questa cosa, e poi imparate da questo episodio e iniziate a controllare, a richiamare anche gli altri vostri amici, perché da voi deve partire questo. Perché noi donne possiamo imparare a difenderci, ma finché gli uomini non fanno un esame di coscienza e non si rendono conto del privilegio che hanno in questa società non andremo da nessuna parte. E veramente, fatelo per mia sorella, non c'è vergogna nel fare questo esame. Non c'è vergogna nell'ammettere di aver sbagliato, perché se poi si cambia è servito, e non c'è nulla di sbagliato, tutti sbagliamo. Però bisogna realizzarlo - ha concluso Elena - e bisogna prendere consapevolezza di quello che è il proprio privilegio".
La rettrice: "La laurea per Giulia ci sarà di sicuro""Giulia doveva laurearsi giovedì scorso: sarebbe stata la prima studentessa attesa alle 8 e mezza per una laurea di ingegneria. Una laurea che ci sarà, ci sarà di sicuro". Lo ha detto la rettrice dell'Università di Padova, Maddalena Mapelli, durante un convegno in aula magna aperto con un minuto di silenzio in ricordo della giovane uccisa. "Ma questo - ha aggiunto - è il momento di rispettare il dolore dei famiglia, del papà e dei fratelli di Giulia. Quando sarà il momento contatteremo la famiglia per una cerimonia con le tempistiche e le modalità che la famiglia vorrà accettare".
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