Fosse ardeatine, Meloni: onoriamo le vittime del massacro nazista
Servizio80 anni fa
Omaggio al mausoleo del ministro della Cultura Sangiuliano con l’omologa tedesca Ruthdi Redazione Roma
24 marzo 2024
1' di lettura
«Oggi l’Italia onora e rende omaggio alla memoria delle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, terribile massacro perpetrato dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. L’eccidio ardeatino è una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale e ricordare cosa accadde in quel funesto 24 marzo di ottant’anni fa è un dovere di tutti». A dichiararlo la premier Giorgia Meloni in occasione dell’80esimo anniversario dell’eccidio.
Sangiuliano con la ministra tedesca al mausoleo
Hanno reso il loro omaggio al mauselo la ministra tedesca per la Cultura Claudia Roth, con il ministro Gennaro Sangiuliano sono stati al Mausoleo delle Fosse Ardeatine. A seguire, i Roth e Sangiuliano sono andati al Portico d’ottavia, alla Sinagoga e al Museo Ebraico dove hanno deposto una corona di fiori. Ad accoglierli, il Rabbino capo di Roma, Rav Riccardo Di Segni e il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun.
«È stata una giornata densa di significati, con gesti che vogliono affermare i valori dei diritti individuali della persona e della concordia tra i popoli» ha dichiarato il ministro Sangiuliano.
Anpi: Meloni omette vittime antifasciste
Critiche alla premier sono arrivate Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani italiani: «Ancora una volta la presidente del consiglio omette e confonde. Non parla della responsabilità dei fascisti italiani a cominciare dal questore Caruso che fu condannato a morte per aver approntato la lista di 50 persone da sopprimere alle Ardeatine. Non dice che le vittime furono in grande maggioranza antifascisti ed ebrei. È la solita rilettura capziosa della storia che tende sempre a coprire le responsabilità dei fascisti e a negare il valore dell’antifascismo. Un’altra occasione perduta».
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