Festa che porta via il computer dal suo ufficio: al Tg1 le immagini ...

8 giorni ago

Festa che porta via il computer dal suo ufficio: al Tg1 le immagini dell'inchiesta

Nell’edizione odierna del giornale delle 13 le immagini che avvalorerebbero le ipotesi di reato per peculato e depistaggio. L’ex primo cittadino avrebbe ingaggiato un esperto per bonificare l’ufficio dalle microspie

8 ore fa di Ortica

L’ex sindaco Gianluca Festa intento a portare via dal suo ufficio il case del computer in uso al comune. È quanto si vede dalle immagini mostrate dall’edizione odierna del Tg1 delle 13.

Le immagini - allegate all’ordinanza di custodia cautelare (108 pagine) notificate a Gianluca Festa e al suo legale l’avv Luigi Petrillo - avvalorerebbero la tesi della Procura relativa alle ipotesi di reato di peculato e depistaggio in relazione al ruolo svolto dal sindaco in persona.

Una nuova inchiesta scuote la politica locale: ad Avellino

Una nuova inchiesta scuote la politica locale: ad #Avellino finisce agli arresti domiciliari per corruzione il sindaco dimissionario Gianluca Festa, ex Dem poi eletto con liste civiche. Stessa misura per il fratello di un consigliere e una dirigente comunale.

#tg1 Elena De Vincenzo

Pubblicato da Tg1 su Giovedì 18 aprile 2024

Immagini realizzate grazie alle intercettazioni audio-video condotte dalla Procura di Avellino a partire dal settembre 2023.

Secondo gli inquirenti, particolare importanza assume la «singolare vicenda della materiale sottrazione da parte dell’allora sindaco G.F. del computer a lui destinato (e in uso) presso il suo Ufficio in comune. Tali condotte, chiaramente finalizzate ad ottenere un’utilità personale e a sviare le indagini, seguono di poche ore una vera e propria “bonifica” posta in essere presso i medesimi Uffici tramite personale specializzato, alla ricerca di microspie».

Ovvero un soggetto terzo assoldato dal sindaco - un investigatore privato - per la particolare operazione di bonifica.

Un gesto compiuto, da quanto si apprende, nella stessa giornata in cui venne compiuta la perquisizione presso l’abitazione della madre dell’ex sindaco - nella serata del 5 marzo 2024.

LEGGI ANCHE: «Gestione privatistica della cosa pubblica nel Comune di Avellino a vantaggio di pochi»: la bomba della Procura su Festa e co.

«Voleva far sparire le prove della corruzione, sostengono gli inquirenti che hanno mandato in carcere il sindaco di Avellino Gianluca Festa.
E, per provarlo, esibiscono anche delle immagini catturate il mese scorso nell’ufficio del primo cittadino, indaffarato a far sparire il suo computer».

Così in una nota l’agenzia ANSA.

«Anzi, il pc di proprietà del Comune, tanto è vero che, per questo specifico episodio, a Festa viene contestato il peculato. Nell’ordinanza di custodia cautelare si spiega dunque che dalle intercettazioni audio e video eseguite sia nell’anticamera che dentro l’ufficio del sindaco si vede un personal computer da Festa “costantemente utilizzato per le incombenze quotidiane”.

In un’intercettazione video appare anche la vicesindaca Laura Nargi (indagata) alla quale Festa, scrivono gli inquirenti, “sussurra le parole ‘si deve togliere quella stampa da qua‘”. In un’altra intercettazione viene ripreso il sindaco “mentre seleziona una serie di documenti che il suo collaboratore (…) procede a strappare”.
Immagini successive, invece, “mostrano il sindaco che, dopo aver scollegato il ‘case’ dalle prese cui era collegato, tenta invano di aprirlo, evidentemente al fine di rimuovere alcune arti dell’hardware, avvalendosi di strumenti di fortuna. Quindi, non essendo riuscito nel proprio intento, Festa ripone l’ingombrante apparecchio all’interno di una scatola di colore nero che trasporta fuori dall’ufficio grazie all’aiuto di tale Guido“, poi identificato in un dipendente comunale, che ha confermato di aver collocato la scatola nell’auto del sindaco.

Gli inquirenti non sono riusciti a trovare il computer e il sindaco, dal canto suo, ha negato di averne uno in ufficio, affermazioni “palesemente smentite”, si legge nell’ordinanza, dalle intercettazioni audio-video e dalle testimonianze di alcuni dipendenti comunali. Da qui l’accusa di peculato, un reato commesso – secondo l’accusa – “per occultare altre condotte criminose”. Infatti, per gli investigatori, far scomparire il pc era un’attività “evidentemente finalizzata a sottrarre i file ivi contenuti all’attività degli inquirenti”».

Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana