Godzilla e Kong - Il nuovo impero: recensione del film

27 Mar 2024

Godzilla e Kong – Il nuovo impero: battaglia in parte epica Il nuovo capitolo del Monsterverse sa come intrattenere, almeno nella seconda parte

Godzilla e Kong  Il Nuovo Impero - Figure 1
Foto Tiscali.it

Il nuovo film che segna il ritorno di Adam Wingard alla regia dopo il precedente, dignitoso, Godzilla vs Kong, vede le due immense creature in zone differenti del nostro pianeta, con l'uomo che ha più o meno imparato a convivere con queste e altre mostruose forme di vita. La Terra Cava è il luogo dove Kong ha stabilito la propria dimora, mentre Godzilla muove in superficie, particolarmente a suo agio in Italia.

A soffrire di solitudine (e mal di denti) è Kong, che all'interno dell'habitat nel sottosuolo resta non poco sorpreso incontrando suoi simili per un'area altrettanto remota, soggiogati da una violenta razza scimmiesca che li ha schiavizzati sfruttando il controllo di un drago sputa ghiaccio. Inizialmente in violento contrasto per il possesso del territorio, Kong e Godzilla uniranno le forze per combattere le molteplici minacce. La stessa Jia, bambina sorda e apparentemente ultima nativa Iwi capace di comunicare con Kong tramite la lingua dei segni, avrà un ruolo fondamentale nel titanico conflitto.

I 115' minuti di Godzilla e Kong – Il nuovo impero sembrano più lunghi del dovuto, complice una prima parte molto esplorativa di luoghi e personaggi, con la (ri)presentazione dei due colossali protagonisti. Il ritmo è altalenante e in qualche momento anche soporifero ma solo nella prima parte. Comprensibile la revisione dei personaggi umani per concentrarsi sulle varie creature, cast che ha visto la decisa esclusione di volti amati del recente passato a partire da Millie Bobby Brown e l'entrata in scena di personaggi umani con un po' troppi cliché a corredo. Particolarmente stucchevoli il medico super cool Trapper (Dan Stevens), che sembra saltato fuori dal set di Jurassik Park del 1993, così come il rientro in scena di Bernie Hayes, complottista ed ex impiegato della Apex con un comportamento da nerd youtuber in veste ancor più macchiettistica rispetto al passato: forse è lui a esclamare attonito “Per Mulder e Scully!” esplorando la Terra Cava, in un omaggi agli X-Files.

La sceneggiatura di Terry Rossio (Godzilla vs. Kong, la serie Pirati dei Caraibi), Simon Barrett (You’re Next) e Jeremy Slater (Moon Knight) da una loro stessa storia gioca meglio le proprie carte da metà racconto: lungo il percorso di avvicinamento allo scontro fra titani, dove Kong beneficia di un potenziamento meccanico, mentre Godzilla decide che è il momento di accumulare una quantità industriale di radiazioni.

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Senza rivelare l'entrata in scena di altre creature, tutto è concentrato nella preparazione della battaglia, certamente solida ma che giunge con una flemma narrativa che non riesce a caricare ulteriormente la molla dell'hype. La selvaggia azione kaiju che prende vita all'interno della Terra Cava per poi proseguire in superficie è stata orchestrata con sapienza. Almeno in parte dimentichi del possibile esito, ci si gode il conflitto colossale dove il male è rappresentato da un essere che sembra racchiudere il lato oscuro dell'umanità stessa: sanguinario dittatore, schiavista e intossicato dal potere.

Molto interessante la colonna sonora con 23 nuovi brani creati dal compositore Tom Holkenborg, alias Junkie XL (Mad Max: Fury Road, Deadpool, The Dark Tower, Terminator: destino oscuro solo per citarne alcuni) e dal compositore Antonio Di Iorio, ma nell'opera è presente anche altro, di cui non vogliamo rovinare la sorpresa. In particolare nel momento in cui Kong beneficia di un “upgrade meccanico”.

A conti fatti questo Godzilla e Kong – Il nuovo impero avrebbe potuto intrattenere molto di più regalando uno spettacolo meno sbilanciato, che prende la giusta via a partire dal nuovo incontro-scontro tra Godzilla e Kong. Si resta parzialmente entusiasti per la vastità delle scenografie (in primis quelle preistoriche della Terra Cava) e creature CGI, dove pur con il conforto di colossi produttivi come Weta Digital e DNEG sopra a tutto convince Godzilla, mentre Kong e il resto dei primati restituiscono un diverso e meno efficace grado di realismo.

Girato interamente digitale con camere Arri e IMAX a risoluzione 4.5K con master finale 4K, il formato immagine è principalmente 2.39:1, mentre alcune scene saranno visionabili 1.90:1 (con maggiore apertura verticale) solo nelle sale IMAX.

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