Brigate di cittadinanza e passamontagna: bufera sulle parole di ...
"Fate le brigate di cittadinanza. Mascheratevi con il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti: mettete a posto marciapiedi, aiuole e tombini. Fate il lavoro e scappate”.
Beppe Grillo è tornato in piazza per prendersi la scena, ma ha fatto anche il pieno di polemiche in quello che doveva essere il giorno di Conte e Schlein.
Il fondatore del M5S è salito sul palco della manifestazione di Roma dei 5 Stelle contro il precariato e ha arringato la folla: "Vi ho presi piccolini e ora siete qui ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader! Siate leader di voi stessi", dice senza risparmiare frecciatine: "Voi dovete fare un po' di battaglia sui territori, raccogliete i progetti e mandateli a Conte. Conte prima o poi li capirà".
E poi: "Il reddito universale incondizionato è l'unica battaglia che dobbiamo portare avanti". E ancora: "Si muore più per il diabete che per le guerre. Abbiamo perso il senso della ragione ed il senso di confraternita". Fino al suo "motto": "Io non ho più mandato a fanc… nessuno, sono come padre Marinano 'pace e bene'... e ora però andate a fanc… tutti".
Ma a pesare di più sono proprio quelle “brigate di cittadinanza” e l'invito a indossare “passamontagna”. Un linguaggio che evoca un passato tragico della storia italiana.
“Gravi, sconcertanti e inaccettabili le parole di Beppe Grillo alla piazza di Movimento 5 Stelle e Pd. Parlare di brigate di cittadinanza e passamontagna per invitare i cittadini a reagire evoca pagine drammatiche della storia del nostro Paese. Ci chiediamo se anche Elly Schlein sia pronta a indossare il passamontagna per reagire contro il governo di centrodestra sotto il simbolo delle brigate. La Lega conferma il proprio impegno per creare lavoro dignitoso: i cittadini si aspettano risposte, non polemiche o inviti pericolosi”, si legge in una nota del partito di Matteo Salvini.
“Le parole di Grillo sono gravissime, richiamano tempi bui. Con l'invocazione del passamontagna, tanto più in una manifestazione che fa leva sui problemi del lavoro, questa opposizione con M5S capofila e Pd accodato perde ogni credibilità”, dice la deputata di Fratelli d'Italia e vice presidente della Vigilanza Rai Augusta Montaruli.
Il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi commenta: “Chi fa lavoretti per il bene comune e pulisce giardinetti non ha bisogno di passamontagna: l’evocazione di Grillo al suo uso è un incitamento alla violenza, ultimo rifugio degli incapaci e degli imbecilli”.
"Grillo è un provocatore. È un uomo senza coscienza e senza idee. È un penoso caso umano. Dovrebbe spiegare i suoi rapporti con gli armatori che hanno finanziato il suo sito per non dimenticare altre dolorose vicende familiari. Grillo è la vergogna assoluta. Ha portato in politica schiere di incompetenti. Resti chiuso nella sua casa. E spieghi di cosa parlava con gli armatori e perché chiedeva di presentarecerti emendamenti. Grillo è un passato di vergogna che deveessere dimenticato per ripristinare i principi della libertà, della democrazia e della verità". Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
Netta la condanna del deputato di Forza Italia Giorgio Mulè: “Quella di Grillo non è una buffonata, ma un pericoloso invito a sollecitare menti deboli ad azioni violente”, mentre per il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti: "Le parole di Grillo sono vergognose e indecenti. L’appello a fare "brigate di cittadinanza e mettetevi il passamontagna" evoca un passato oscuro per la nostra Nazione fatto di sangue e morti. Grillo si vergogni e chieda scusa agli italiani".
Duro il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, che invita Conte a prendere "le distanze da questa deriva". Inaccettabile, per il senatore, evocare "organizzazioni eversive che hanno scritto tra le pagine più sanguinose della Repubblica".
Le critiche arrivano anche da casa Dem. Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo dice : “Unire le opposizioni è fondamentale. Ma intorno a cosa ci uniamo? Alle parole aberranti di Moni Ovadia sull’Ucraina o alle farneticazioni di Beppe Grillo sui passamontagna?”, scrive su Twitter.
"Fare politica e fare spettacolo sono due cose ben diverse soprattutto se lo show non fa ridere. Parliamo con chi vuol costruire alternativa, non ci interessano fantasie su passamontagna e simili. Non portano nulla a chi ha bisogno e non sposta di un millimetro la destra al governo". Lo scrive su Twitter Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.
Sui social la condanna del segretario di Azione, Carlo Calenda: "Invocare passamontagna e violenza in piazza è gravissimo e rischioso. Oltrechè indegno in un Paese, come l'Italia, drammaticamente colpito nei decenni passati. Mi chiedo cosa pensi delle parole di Grillo Giuseppe Conte". Così il segretario di Azione, Carlo Calenda.
Giuseppe Conte è intervenuto sulla vicenda con un lungo post su Twitter: “I media mainstream hanno provato a ignorare la piazza di Roma - strumentalizzando una frase del discorso tenuto da Beppe Grillo sul palco di chiusura. Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il ‘passamontagna’ per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità. E così un omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi, che si prendono cura in prima persona del proprio quartiere, del verde pubblico che hanno sotto casa, delle strade che attraversano ogni giorno - sostituendosi troppo spesso ad uno Stato troppo assente - ha originato un ridicolo coro di indignazione. Ovviamente in questo coro si distinguono anche gli esponenti della falsa opposizione”.
"Ventimila persone sfilano a Roma conil Movimento 5 Stelle per gridare #BastaVitePrecarie. Ventimila protagonisti, ventimila cittadini provenienti da ogni angolo di Italia che hanno ascoltato la voce di chi non arriva a fine mese, di chi vive di precarietà nella totale indifferenza delgoverno. Eppure, non si è voluto dare credito a questa straordinaria mobilitazione, a questa gente che ha portato in piazza la prima, vera manifestazione contro il Governo Meloni".
Parole che non bastano ad arginare le polemiche e i malumori, soprattutto in casa Dem, in subbuglio per la scelta della segretaria Elly Schlein di presenziare alla partenza del corteo di Roma.
Anche perché a fare rumore, oltre alle parole di Grillo, c'è anche il passaggio dedicato alla guerra in Ucraina da Moni Ovadia: "Questa guerra è stata artatamente voluta da molti anni" ed è frutto "del sistema adottato dalla Nato, della menzogna sistematica. Ci vogliono trascinare tutti in una guerra perché i governi degli Stati Uniti affermino la loro supremazia mondiale".
Parole alle quali risponde l'ex ministro della Difesa, punto di riferimento della minoranza dem di Base Riformista, Lorenzo Guerini: "Non polemizzo sul fatto che si sia deciso di partecipare, seppur nella fase iniziale della manifestazione, senza averne discusso. Non posso però non rimarcare la mia distanza siderale da ciò che è stato detto sulla guerra di Putin all'Ucraina. Il Partito Democratico è dalla parte dell'Ucraina, della sua lotta per la libertà e per la sovranità del suo popolo".
Intanto, il segretario di +Europa, Riccardo Magi chiede: "Non possiamo avere come valore la Resistenza e poi prestare il fianco a chi flirta con Putin come fa il M5S. Che ci facevi lì, Elly?".
Infine, l'affondo di Matteo Renzi: “Delirio dei 5Stelle ieri sul palco di Roma: aver mandato a casa Conte per portare Mario Draghi a Chigi è stata un'operazione difficile e rischiosa ma ne andremo fieri per sempre. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?”.