Logo M5S, la carta segreta di Grillo (che passa dall'ex Di Maio ...
di Emanuele Buzzi
Il rebus delle tre associazioni che rivendicano l'uso del simbolo Cinque Stelle
C’è un altro Movimento 5 Stelle che incombe nello scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, un Movimento che potrebbe diventare la carta segreta del garante da giocare per scombinare i piani del presidente.
Come è possibile? Per capire bisogna riavvolgere il nastro di oltre un lustro. Rimini, settembre 2017. Grillo, capo politico del M5S, lascia lo scettro a Luigi Di Maio. In quel momento esistono due associazioni che usano il logo dei Cinque Stelle (registrato da Grillo). La prima - istituita nel 2009 – è quella originaria ed è stata affiancata da una seconda, nel dicembre 2012, perché quella creata da Casaleggio sr e Grillo non aveva i requisiti necessari per far concorrere il Movimento alle Politiche. Cinque anni dopo, in vista delle Politiche 2018, e per superare anche alcune querelle legali, Di Maio e Davide Casaleggio fondano una terza associazione. In quest’ultima trasmigrano la quasi totalità degli iscritti al Movimento e quest’ultima sigla un accordo con Grillo per l’uso del simbolo. Giuseppe Conte negli anni diventa l’erede di questo “contenitore”.
Ma le altre due associazioni rimangono vive, seppur “congelate”. Anzi, le querelle legali hanno dato potere alle due scatole “in freezer”. "La sentenza di Genova ha stabilito che il titolare del diritto di utilizzo del nome e del simbolo è Beppe Grillo e che legittimate ad utilizzarli sono anche le associazioni del 2009 e del 2012. Se queste due ritornassero ad essere operative si creerebbe un cortocircuito d'identità", spiega Lorenzo Borré.
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In pratica, esiste già un altro M5S, dormiente, anzi due. La tesi, ovviamente, è contestata dai contiani che rivendicano il diritto ad utilizzare il logo. La questione, però, è complessa. E il garante, che non ha più il contratto da consulente M5S, ora potenzialmente potrebbe rispolverare l’associazione del 2012 per contrastare i piani di Conte. “Si tratta di una procedura difficile, ma non impossibile”, spiegano fonti stellate. Uno dei nodi della vicenda, secondo alcuni, è che il capo politico di quella associazione sarebbe ancora Luigi Di Maio, in forza della votazione che nel settembre 2017 lo incoronò "capo della forza politica che avrebbe depositato il programma per le elezioni del 2018".
“Oggi Grillo ha la possibilità di contestare il simbolo perché confondibile con quello depositato dall’associazione creata per le elezioni del 2013. Conte deve decidere se rimanere sotto scacco di una potenziale causa per simbolo simile o rimanere sotto scacco per una possibile concorrenza elettorale del simbolo originale del movimento contro un eventuale nuovo logo elettorale che dovesse inventarsi”, spiega al Corriere Davide Casaleggio. E punge: “Ci vuole coraggio. Ci vuole coraggio per dichiarare chiusa una esperienza (Grillo), come ci vuole coraggio nel creare una nuova organizzazione con un nuovo nome che rispecchi quello in cui si crede senza far finta di essere qualcosa che non si è (Conte). Vedremo chi avrà coraggio”.
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25 ottobre 2024 ( modifica il 25 ottobre 2024 | 15:16)
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