San Pietro in Castello, Artea è ancora in campo. Preoccupazione ...

29 giorni ago
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Redazione 28 marzo 2024 14:33

Il castello - Figure 1
Foto VeneziaToday

Tre settimane dopo che una lettera dell'Agenzia del Demanio aveva proposto agli inquilini dell'ex caserma Sanguineti di San Pietro in Castello un solo anno di rinnovo della concessione, facendo riemergere il timore di speculazioni immobiliari imminenti, un accesso agli atti del consigliere comunale Giovanni Andrea Martini di "Tutta la città insieme" rivela che le trattative con la società immobiliare intenzionata a creare una foresteria di lusso nell'isola non si sarebbero interrotte.

L'isola di San Pietro, all'estremità di Castello, capace in questi decenni di rimanere fuori dai grandi flussi del turismo di massa, fu teatro tra 2022 e 2023 di una diffusa protesta contro il progetto, guidato da Artea, di creare una foresteria di lusso e un centro benessere negli spazi della chiesa ed ex convento di Sant'Anna e dell'ex caserma Sanguineti. La paura, ora come allora, riguarda in particolare quella delle 8 famiglie residenti nell'ex caserma Sanguineti, che dal marzo 2023 sono in trattativa con il Demanio, proprietario dell'ex caserma, per il loro futuro. 

Grazie all'accesso agli atti, sappiamo che nell'aprile 2023, pochi giorni dopo che in comune una maggioranza trasversale aveva bocciato la delibera di "valorizzazione" dell’area, proprio perché comportava la cacciata dei residenti, e il Demanio si era dichiarato disposto a stilare un contratto per le famiglie, la società francese Artea ha presentato agli uffici il Piano economico-finanziario del progetto per la valorizzazione dell’ex caserma Sanguineti e del complesso di Sant’Anna. Nel Piano si prevede, come da accordi pregressi tra amministrazione comunale e Artea, lo sgombero delle famiglie residenti per permettere alla società francese di operare in grande rapidità: l’obiettivo, indicato nel piano, era di aprire l’attività del residence già nel 2026. Obiettivo oggi irrealizzabile, dato che ai residenti è stato offerto di restare per un altro anno. Ma proprio l'offerta di rinnovo così ristretta fa temere che le trattative tra la società e il comune non si siano interrotte: «Per un anno le famiglie sono state tenute all’oscuro di quanto sul loro destino si stava decidendo - dichiara il consigliere Martini - trattative ed accordi tra Comune e società francese Artea, portati avanti nel silenzio, hanno mostrato totale indifferenza e disinteresse nei confronti dei residenti che vivono nelle case da decenni». Il Comune di Venezia, contattato per avere chiarimenti o un'eventuale smentita sull'eventuale trattativa in corso, non ha dato riscontro. 

Per quanto riguarda il progetto di fattibilità dell'aprile 2023, che Artea aveva presentato su “invito” specifico del Comune, si parla di una concessione del bene alla società immobiliare per la durata di 70 anni, ribadendo, come ovvio per un progetto di questo genere, che "l’Amministrazione Comunale deve garantire che il sito sia reso libero dalla presenza di inquilini”. Nel documento si precisa che l’obiettivo è quello di dare avvio all’attività ricettiva nel corso del 2026, in modo che la piena operatività si raggiunga nel 2029. Come canone di locazione Artea pagherebbe al Comune 70.000 euro all’anno per la caserma Sanguineti, e 5.000 euro all’anno per l’ex Monastero di Sant’Anna: la caserma, data la presenza di inquilini, è in condizioni di gran lunga migliori rispetto al complesso di Sant'Anna, e quindi necessiterebbe di un investimento inferiore per l'apertura al pubblico. Per la finalità del complesso, si parla, in continuità con il progetto preliminare avanzato nel 2021, di ospitalità di alto livello e di turismo d’impresa con SPA ed altri servizi di lusso.

Il gruppo San Piero e Sant'Anna, animatore delle proteste del 2022-2023, prendendo atto delle notizie, ritiene che il Comune, non avendo dato seguito alla proposta di Artea «per ora, abbia fatto un passo indietro prendendo atto del forte movimento cittadino contrario al progetto». D'altra parte il gruppo, consapevole che nessun atto amministrativo abbia per ora cassato la proposta di Artea, continuerà a vigilare sull'iter. «Riteniamo invece molto preoccupante - scrivono - che l’Agenzia del Demanio, nonostante le dichiarazioni contro l’espulsione degli abitanti espresse in Commissione comunale nel marzo del 2023, affermi la volontà di liberare entro un anno dai residenti l’ex caserma Sanguineti per dare corso a lavori di messa in sicurezza e straordinaria manutenzione. Sono dichiarazioni gravi: per un anno le famiglie, in attesa del contratto di concessione annunciato dall'Agenzia del Demanio, sono state illuse da false speranze senza alcun riguardo per la situazione insostenibile che stanno vivendo e che si fa via via sempre più difficile e dolorosa». Il gruppo annuncia che riprenderà la mobilitazione per confermare l'uso residenziale dell'ex caserma «visto che i lavori di messa in sicurezza e di straordinaria manutenzione possono essere eseguiti in presenza degli stessi nuclei familiari» nonché la destinazione ad uso civico del complesso di Sant'Anna. «Il progetto Artea va definitivamente accantonato» concludono.

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