Ilaria Salis sarà candidata con Avs alle Europee, Meloni ...

13 giorni ago
Ilaria Salis

diValentina Santarpia 

L'insegnante Ilaria Salis, detenuta in Ungheria perché accusata di aver aggredito un gruppo di neofascisti, sarà inserita nelle liste «d'accordo con il papà» Roberto. Meloni: «Non cambia niente rispetto al lavoro del governo»

Dopo ore di indiscrezioni, è ufficiale: alle elezioni europee per Alleanza Verdi e sinistra sarà candidata Ilaria Salis, l'insegnante attualmente detenuta in Ungheria perché accusata di aver partecipato ad una aggressione ad un gruppo di neofascisti. 
 Salis è diventata un caso per il duro trattamento subito in carcere all'estero e per essere stata vista nell'aula di tribunale con manette e guinzaglio.

Sembrava vicina la sua possibile candidatura con il Pd, ma dopo l'incontro con il padre in carcere ha deciso per Avs: «D'accordo con il papà candidiamo Ilaria», annunciano Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli, a L'aria che tira su La 7, aveva smentito l'ipotesi a ora di pranzo. Con tanto di ironia dell'esponente di Forza Italia Alessandro Cattaneo: «Dopo il caso Soumahoro sono più prudenti», aveva detto. Mentre la premier Giorgia Meloni aveva commentato, rispetto all'ipotesi: «La candidatura non cambierebbe nulla rispetto al lavoro che il governo sta facendo» ma «la politicizzazione di questa materia non so quanto aiuti in sé». 


Ma poco prima delle 19 è arrivato il comunicato ufficiale: «Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee. In queste ore i gruppi dirigenti nazionali stanno discutendo le modalità di questa scelta che vuole tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall'inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l'ultima decisione dai giudici ungheresi». La speranza di Bonelli e Fratoianni, i leader di Europa Verde e Sinistra, è che «intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri. Il nostro è un gesto che può servire a denunciare metodi incivili di detenzione, soprattutto verso chi è ancora inattesa di un giudizio», spiegano annunciando nei prossimi giorni una conferenza stampa. Dunque, una candidatura che è anche una testimonianza per lanciare una battaglia affinché siano portate «nel futuro Parlamento europeo iniziative legislative per la salvaguardia dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali in tutti i paesi dell'Unione». 

Il ministro Matteo Salvini, segretario della Lega, commenta così la candidatura: «È il bello della democrazia. Quanto mi piacerebbe un confronto sul futuro dell'Italia e dell'Europa tra lei e il Generale Vannacci, se dovesse accettare la candidatura con la Lega».

L’idea di una candidatura di Ilaria Salis alle Europee dell’8 e 9 giugno con il Pd circolava da metà febbraio e negli ultimi giorni la segretaria Elly Schlein ne avrebbe parlato con il presidente Stefano Bonaccini. Diversi esponenti dem spingevano da tempo per mettere la donna in lista, a cominciare da Alessandro Zan, ma altrettanti non sarebbero stati d’accordo. I più critici sostenevano non fosse il caso di farne un altro caso Enzo Tortora, nel 1984 candidato e poi eletto con i Radicali (dopo un anno e 33 giorni di detenzione e arresti domiciliari per accuse poi rivelatesi completamente infondate). Evidentemente l'indecisione ha pesato sulla scelta definitiva.

Se eletta, otterrebbe l'immunità e sarebbe libera 

Ma se la 39enne insegnante monzese, militante di estrema sinistra in carcere dal 23 febbraio 2023 davvero venisse candidata e poi fosse eletta, che cosa accadrebbe? Come spiega qui Franco Stefanoni, otterrebbe l’immunità parlamentare, grazie alla quale sarebbe scarcerata. Una volta libera potrebbe quindi affrontare a Budapest le udienze in tribunale in attesa delle decisioni dei giudici, ma senza catene, da donna libera. Secondo il regolamento parlamentare i suoi membri godono infatti di immunità, e non possono dunque essere arrestati o sottoposti a restrizioni della loro libertà per tutta la durata del mandato, tranne nel caso in cui vengano fermati in flagranza di reato, cioè mentre lo stanno commettendo. Questo a garanzia dell’indipendenza degli europarlamentari nell’esercizio delle loro funzioni. Esiste un protocollo, entrato in vigore nel 2004, che stabilisce che i parlamentari che si trovano sul territorio di un altro Stato membro non possono «essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari».

«Se sarà eletta al Parlamento Europeo, Ilaria Salis lascerà il carcere, credo che su questo non ci siano alternative, come eurodeputata dovrebbe essere
scarcerata godendo dell'immunità, in base alle stesse regole del nostro Parlamento. Ovviamente, il Parlamento Europeo potrebbe dare lo stesso l'autorizzazione al proseguimento del processo in corso a Budapest, ma intanto Ilaria Salis vedrebbe la fine delle orribili condizioni di detenzione e contenimento che sta subendo nelle carceri ungheresi», ha spiegato l'avvocatessa Aurora D'Agostino dell'associazione dei `Giuristi democratici´ che in qualità di osservatore internazionale è stato designata da un  network internazionale di giuristi a seguire, insieme al collega Giuseppe Romano, il caso.«Dopo l'ultima udienza del 28 marzo è stato chiarissimo che a Ilaria Salis non sarebbero stati concessi i domiciliari, erano presenti parlamentari italiani del Pd, di Avs e anche di M5s, è plausibile che in quella circostanza abbia iniziato a prendere corpo l'idea di candidare Ilaria Salis alle europee: adesso si aprono parecchi scenari e accogliamo positivamente tutto quello che può far uscire Ilaria Salis dal `fondo del pozzo´ dove la hanno rinchiusa, per usare le sue parole», ha concluso. 

Gyorgy Magyar, l'avvocato ungherese di Salis, ritiene invece che siano «incerte le conseguenze» di un'eventuale candidatura di Ilaria Salis alle elezioni europee per quanto riguarda la sua situazione processuale. «In Ungheria l'immunità parlamentare scatta già dal momento della candidatura, ma non so come sia regolata la materia in  Italia», ha detto ancora il legale all'Ansa. «Certo, in caso fosse eletta eurodeputata, le spetterebbe l'immunità, e la Corte ungherese per poter proseguire il processo penale a suo carico dovrebbe chiedere la sospensione dell'immunità stessa. Spetterebbe allora al futuro Parlamento europeo di pronunciarsi sul caso».
Visto che i fatti giudicati nel processo sono precedenti all'elezione, è però incerto quale sarebbe la reazione della Corte: ossia se - nella sua interpretazione - l'immunità sia applicabile o meno, ha argomentato Magyar. La difesa comunque potrà sollecitare la Corte a pronunciarsi in proposito, ha aggiunto l'avvocato.

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18 aprile 2024 ( modifica il 18 aprile 2024 | 20:06)

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