Ilaria Salis resta in cella a Budapest, negati i domiciliari. In aula ...

30 giorni ago
Ilaria Salis

ServizioIl padre: ennesima prova di forza di Orban

A Budapest si è svolta l’udienza chiave del processo a carico dell’attivista italiana in carcere da oltre un anno. Per il giudice Jozsef Sós «le circostanze non sono cambiate» ed «esiste sempre il pericolo di fuga».

di Redazione Roma

28 marzo 2024

A Budapest udienza su Ilaria Salis, in aula ancora con manette e catene

3' di lettura

Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto infatti la richiesta dei domiciliari in Ungheria, presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra. «Le circostanze non sono cambiate», ha detto il giudice Jozsef Sós aggiungendo che «esiste sempre il pericolo di fuga».

La 39enne docente milanese è entrata in aula manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio, esattamente come accaduto nell’udienza del 29 gennaio. L’accusa è di aver aggredito tre militanti di estrema destra. Quella odierna era un’udienza molto attesa da Ilaria e dai suoi familiari. A nulla sembra quindi essere servito il lavoro diplomatico italiano, volto ad ammorbidire un governo come quello ungherese che finora ha tirato dritto nella sua linea di fermezza nei confronti dell’antagonista milanese.

Roberto Salis: ennesima prova di forza di Orban

La decisione di respingere i domiciliari per Ilaria Salis è stata «l’ennesima prova di forza del governo Orban» così ha detto Roberto Salis, il padre della donna in carcere da oltre un anno in Ungheria. «Un po’ me lo aspettavo - ha aggiunto - Ilaria qui è considerata un grande pericolo». Il padre di Ilaria è arrivato ieri con la moglie a Budapest con la speranza di riportare la loro figlia in Italia. L’obiettivo finale era la richiesta di domiciliari in Italia o, in subordine, in Ungheria, già depositata ma respinta dalla decisione odierna. Il padre, prima della decisione del giudice, aveva sottolineato che «dopo tutto quello che è successo e dopo quanto si sono esposte, sarebbe imbarazzante per le istituzioni italiane se venissero negati domiciliari».

Schlein: schiaffo irricevibile, Meloni reagisca subito

«Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio, oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito» ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein.

Amici e legali di Salis minacciati a Budapest

 Intanto oggi amici e legali di Ilaria Salis sono stati minacciati. «Stai zitto o ti spacco la testa»: è quanto un gruppo di pochi estremisti di destra ha detto al gruppo composto dai legali e amici di Ilaria Salis al loro arrivo al tribunale di Budapest. «Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese» ha detto l’avvocato Eugenio Losco. «Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando», ha proseguito Losco. Del gruppo di una quindicina di persone italiane minacciate faceva parte anche Zerocalcare, oltre a esponenti di Giuristi democratici.

Leggi di più
Notizie simili