Champions League - Le 5 verità di Lipsia-Juventus 2-3: Vlahovic è ...

6 ore ago
Juve Lipsia

Lipsia-Juventus, match valido per la seconda giornata del girone di Champions League, è terminato sul punteggio di 2-3, frutto delle reti di Sesko, Vlahovic, ancora Sesko su rigore, ancora Vlahovic e infine Conceição. Gara arbitrata dal francese François Letexier.

Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita della Red Bull Arena.

La stagione di Vlahovic è definitivamente iniziata

Lo attendevamo al varco, Dusan Vlahovic. La doppietta al Genoa, con un gol su rigore e un altro su azione, non aveva convinto tutti. Da Paolo Di Canio al tifoso medio da bar, erano in tanti a dire che il serbo segna solo nelle partite minori, che nei big match delude, che nelle notti che contano di più scompare dal campo. Alla Red Bull Arena la risposta di Vlahovic è stata esemplare, strepitosa. E non soltanto per i due gol, uno più bello dell'altro. La postura del corpo, la protezione palla, il gioco per i compagni, altri tentativi verso la porta di Gulacsi: tutto ha convinto, tutto ha dato la sensazione di un centravanti in salute mentalmente e fisicamente. Fanno quattro gol in due partite. La sua stagione è definitivamente iniziata.

L'esultanza di Vlahovic, Lipsia-Juventus, Champions League 2024/2025

Credit Foto Getty Images

Come si è ambientato Conceição: NON FARà RIMPIANGERE Nico GONZALEZ

Se il proscenio è naturalmente tutto di Vlahovic, che dire di Francisco Conceição? Alla fine è sua la perla che decide la gara, spezzando definitivamente l'equilibrio e il batti e ribatti realizzativo generato dalle doppiette di Sesko e del serbo. L'ex Porto non è nemmeno partito dall'inizio, ma si è fatto trovare pronto quando Nico Gonzalez ha dovuto abbandonare il campo per infortunio dopo una decina di minuti. Elettrico, mai fermo, costantemente sul pezzo, Conceição si è costruito con un guizzo da maghetto, e poi ha finalizzato, l'azione della clamorosa vittoria. Il tutto dopo aver già bagnato il proprio ritorno in campo con lo 0-3 del Ferraris contro il Genoa. Il modo migliore per far sentire il meno possibile la probabile assenza dello stesso Nico, in attesa di capire che cosa si sia realmente fatto l'argentino.

Gatti e Kalulu STOICI: SENZA BREMER TOCCA A LORO

Stoici. Questo è il termine più adatto per definire Federico Gatti e Pierre Kalulu. Per loro due vale lo stesso discorso fatto per Conceição: senza Bremer, il cui infortunio a un ginocchio dà tutta la sensazione di essere serio, toccherà a loro due prendere possesso della retroguardia della Juventus. Gatti è entrato benissimo in partita, tra chiusure e interventi. E Kalulu si è reso protagonista di un finale da battaglia, stoppando per due volte gli attaccanti del Lipsia quando il 3-2 e poi il 3-3 sembravano cosa fatta. Non era per nulla scontato, tra il contraccolpo psicologico dell'uscita dal campo di uno dei migliori della rosa e il timore che i suoi sostituti non sarebbero stati in grado di non farlo rimpiangere. Le risposte sono state esemplari, sia da parte di Gatti che da parte di Kalulu. Un altro elemento da ricordare di una notte che da ricordare ha praticamente tutto.

Fagioli sale, Douglas Luiz (ri)scende

Ma alla fine, chi sono i due titolari del centrocampo della Juventus? Bella domanda. Anche a Lipsia hanno giocato dal primo minuto Nicolò Fagioli e Weston McKennie, come contro il Genoa. E anche da parte loro le risposte sono state eccellenti. Se lo statunitense si è sacrificato in difesa, avviando l'azione del gol decisivo di Conceição con una chiusura scivolata su Xavi Simons, l'italiano ha messo in mostra forse una delle migliori prestazioni con la maglia della Juve. Proprio dopo che un inizio di stagione abbastanza stentato sembrava suggerirne un impiego limitato. Se Fagioli sale, scendono ulteriormente le quotazioni di Douglas Luiz: tra il fallo di mano da rigore e qualche pallone perso, il brasiliano ne ha azzeccate poche. Lui no, non si è confermato dopo il buon ingresso dalla panchina di Genova.

Fagioli, Lipsia-Juventus

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Al Lipsia talento fa rima con ingenuità

Se la Juventus festeggia giustamente una vittoria eroica, il Lipsia si mangia le mani. Inconcepibile lasciare l'intera posta in palio a un avversario in emergenza e ridotto in 10 uomini. Anche se si chiama Juve. Il talento di Sesko, l'intesa dello sloveno col "gemello" Openda e i guizzi di Xavi Simons non possono bastare se la squadra e la propria difesa si sfaldano in questo modo. Un mix di ingenuità e disattenzioni, unito naturalmente agli enormi meriti dei bianconeri, che rendono la sconfitta ancora più bruciante.

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