È morto Daniel Kahneman, psicologo e Nobel per l'economia

28 Mar 2024
Kahneman

Non siamo poi così razionali nelle nostre scelte. È esperienza comune, non di rado pagata con ripensamenti e rimorsi su decisioni che a posteriori non avremmo mai voluto prendere. Questo è vero anche in ambito economico, dove l'assunto dell'essere umano che si comporta in modo razionale, condensato nel nome homo œconomicus, ha influito a lungo sulla ricerca di settore. Ma era, ed è tuttora, un assunto sbagliato, come hanno dimostrato i due psicologi israeliani Daniel Kahneman e ​Amos Tversky con i loro studi epocali di sessant'anni fa. 

Kahneman, due matrimoni e due figli, è morto ieri, 27 settembre, a 90 anni di età. Era nato il 5 maggio 1934 a Tel Aviv, mentre la madre era in visita alla sua famiglia allargata. Il domicilio della famiglia Kahneman, ebrei di origine lituane, in realtà era a Parigi, dove erano arrivati nei primi anni venti e dove avevano sofferto l'occupazione nazista, un passaggio doloroso della sua vita che lo stesso Daniel Kahneman ricorderà anche in eventi pubblici. Nel 1944, sei settimane prima dello sbarco degli Alleati in Normandia, il D-Day, il padre muore per diabete e in seguito a questo lutto Daniel Kahneman si trasferisce con la madre Rachel e la sorella Ruth nell'allora Mandato britannico della Palestina. Negli anni che verranno diventerà cittadino dello Stato d'Israele, fondato nel 1948, e studierà alla Hebrew University di Gerusalemme e poi all'Università della California a Berkeley, negli Stati Uniti, dove nel 1961 conseguirà il PhD.

E proprio alla fine degli anni sessanta Kahneman, ormai anche cittadino statunitense, con la fondamentale collaborazione di Amos Tversky ha iniziato un'ampia ricerca sul comportamento umano basata su sondaggi ed esperimenti. Per capire meglio il modo in cui le persone prendono le decisioni economiche, i due hanno fatto riferimento alla psicologia cognitiva in relazione al processo mentale in azione per formulare giudizi e fare scelte. Queste ricerche sul processo decisionale in condizioni di incertezza hanno portato alla formulazione di una nuova branca dell'economia, la teoria del prospetto, da loro pubblicata nel 1979. Più in generale, grazie a questi studi i due psicologi hanno messo in discussione il presupposto della razionalità economica in alcune situazioni decisionali. Su questo argomento nel 1982 "Le Scienze" ha pubblicato un articolo firmato proprio da Kahneman e Tversky, disponibile al link qui sotto.

La psicologia delle scelte

Daniel Kahneman e Amos Tversky

In altre parole, nel mondo reale le persone che devono prendere decisioni spesso non sembrano valutare gli eventi incerti secondo le leggi della probabilità, né sembrano prendere decisioni secondo la teoria della massimizzazione dell'utilità attesa. Insomma, in situazioni complesse e in cui le conseguenze future sono incerte le persone per decidere si affidano a scorciatoie euristiche o a regole empiriche.

Per questa demolizione dell'assunto di homo œconomicus razionale Kahneman ha ricevuto il premio Nobel in economia nel 2002, assegnato quell'anno anche a Vernon Smith, per i suoi studi fondativi dell'economia sperimentale. Tversky, collega e amico di Kahneman, era scomparso ormai da tempo, nel 1996, e non ha potuto godere del giusto riconoscimento. (red) 

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