Madonna di Trevignano, l'ipotesi delle lacrime fatte con il sangue di ...

7 Apr 2023
Madonna di Trevignano

Sangue di maiale. Secondo un investigatore privato, potrebbe essere stato usato per simulare le lacrime piante dalla statua della Madonna di Trevignano. L’uomo ha presentato un esposto alla procura di Civitavecchia contro Gisella Cardia, sedicente veggente che sostiene di essere in contatto con la Vergine Maria.

All'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla (Gisella sarebbe un diminutivo di Maria Giuseppa, mentre il cognome è quello del marito, Gianni), 53 anni, è un ex imprenditrice del settore delle ceramiche siciliana, di Patti: dopo una bancarotta - è stata condannata a due anni di reclusione, con pena sospesa - si è trasferita a Trevignano e lo ha trasformato in un luogo di pellegrinaggio.

Insieme al marito, cinque anni fa, era stata in viaggio a Medjugorje e aveva portato con sé una statuetta in ceramica della Madonna. E, un giorno, questa avrebbe iniziato a lacrimare. Gisella Cardia dice anche di assistere alle apparizioni della Vergine, ogni 3 del mese, che le trasmette dei messaggi per i fedeli. È stata lei a rendere la collina sopra il lago di Bracciano – dove è stata collocata una copia della sua statuetta - meta di pellegrinaggio per devoti.

L’investigatore privato dice di avere scoperto, grazie ad alcune analisi, la vera natura delle lacrime: la procura di Civitavecchia valuterà se aprire un’indagine.

FanPage, però, a proposito di questa notizia, replica che il sangue sulla statuetta della Madonna di Trevignano Romano non è stato sottoposto ad alcun nuovo accertamento, dopo quello fatto nel 2016 e i cui risultati non sono mai stati divulgati. «Il Racis – Raggruppamento carabinieri Investigazioni Scientifiche – ha infatti confermato di non aver svolto nuovi prelievi sulla statuetta della Madonna di Trevignano», si legge. «Rispetto agli accertamenti scientifici per ora non ci sono novità o verifiche in corso di cui si attendono gli esiti».

Intanto, anche il vescovo Marco Salvi ha annunciato l'apertura di una commissione diocesana che indagherà sul fenomeno.

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