Essere al posto giusto, con una maglia e tanto dolore. Quando al 12’ del primo tempo di Roma-Milan Gianluca Mancini si è ritrovato il pallone tra i piedi, riconsegnato dal palo dopo il tiro di Pellegrini, ha avuto la porta vuota davanti e tanti pensieri per la testa.
Mattia Giani morto per un malore in campoIl primo è stato quello di fare quel gol che doveva far fare un altro passo verso la semifinale di Europa League alla Roma. Ma pensava a Mattia Giani, l’attaccante del Castelfiorentino morto in seguito ad un malore accusato in campo, proprio come il suo compagno Ndicka a Udine, nello stesso drammatico giorno. Ma a bordocampo, durante una partita di Eccellenza, non c’era il medico e nessuno ha aiutato il ragazzo che è morto in ospedale qualche ora dopo.
Mancini con la maglia dedicata ai familiari di Mattia Giani (ansa) Era il fratello del fidanzato della sorellaUn ragazzo con cui Mancini aveva diviso pomeriggi in spiaggia e serata, fratello di Elia, fidanzato di sua sorella Arianna Mancini. E per lui aveva la maglia “Mattia sempre con noi” sventolata dopo l’abbraccio che gli hanno dedicato i compagni e che Mancini aveva preparato perché forse se lo sentiva, avrebbe segnato per dedicargli il gol.
La maglia di Mancini per Mattia Giani (ansa) Mancini, terzo gol in meno di due settimaneAnche perché sa che questo era il momento giusto: arrivato puntuale, in meno di due settimane tre gol. Uno al derby, con polemica annessa per una discutibile bandiera che lo ha fatto finire in mezzo a una polemicona con il mondo laziale, il secondo al Milan servito a festeggiare il gol vittoria. Il terzo al ritorno, ma con un pensiero speciale. E la gioia di essersi trovato al posto giusto al momento giusto.