Morgan: «Amavo Angelica Schiatti: le ho detto cose orrende e ora le ...

4 Ago 2024
Morgan

«Come sto? Credo male. Non suono, non ho neanche la possibilità di parlare. Mi hanno silenziato, azzerato. Io sono una persona sonora, soffro se non posso esprimermi». Morgan, intervistato dal Corriere della Sera, cerca di dare la sua visione, di raccontare la sua posizione in un caso che ha fatto parlare e indignare nelle scorse settimane. A denunciarlo è stata la ex Angelica Schiatti, cantautrice e compagna di Calcutta, perché dopo la fine della relazione, nel 2019, il cantautore avrebbe iniziato a perseguitare la donna e poi anche il suo nuovo compagno.

«Nelle querele, lei la minimizza e questo mi ha annichilito. Dice che siamo stati insieme tre mesi, ma sono stati otto anni di affinità elettive in cui ci scrivevamo 500 messaggi al giorno. All’inizio, abbiamo avuto una storia. Dopo, ci siamo frequentati da amici del cuore e anche da amanti. Abbiamo avuto un costante scambio artistico, intellettuale, emotivo, ci dicevamo “ti amo”. Era la relazione di due persone che, messe una accanto all’altra, erano naturalmente felici in un costante processo di scambio, edificante, produttivo, creativo. Le parole si traducevano in testi, l’80 per cento delle canzoni che ho scritto parlavano di lei. Era la mia musa. L’ho coinvolta nei progetti di lavoro: era in tutte le mie chat di gruppo, di musica, economiche. Eravamo io il suo punto di riferimento e lei il mio» racconta Morgan che spiega a chi lo intervista nello studio dei suoi avvocati che lui non è la persona descritta dai giornali.

Così racconta la storia. «Il rapporto si è intensificato quando sono stato sfrattato nel giugno 2019. A novembre, ha detto che voleva stare con me e abbiamo lasciato i rispettivi compagni, io Alessandra, da cui aspettavo una figlia. Abbiamo deciso di sposarci. Sergio Staino ci ha sposati simbolicamente con una cerimonia comunista, in uno sgabuzzino della Rai. Poi, ho chiesto ufficialmente la mano di Angelica alla sua mamma. Siamo a febbraio 2020». Tre mesi dopo arriva la prima querela per stalking.

Morgan racconta quello che lui chiama il contesto. «Avevo un problema serio di tossicodipendenza. Angelica mi diceva: lo risolviamo insieme, poi ci sposiamo e facciamo una famiglia. Ho fatto la cura al cervello. Una cura potentissima, quasi un elettroshock. Mi ha mollato lì, sotto gli elettrodi e non l’ho più vista. Stavo in un letto d’ospedale, col cervello bombardato di onde magnetiche, il nervo ottico che urlava. Sono uscito dall’ospedale e mi ha bloccato su WhatsApp, non voleva più parlarmi, mi ha tolto la parola dopo otto anni che erano stati un fiume di parole, di scambio di anime. Questo è».

Morgan dice che la compagna lo ha lasciato nel momento più difficile della terapia. «Già da prima mi diceva: sto per fare una cosa brutta che non voglio, soffriremo, sto per accoltellare me stessa. Aveva iniziato quando è uscita una nostra foto sui giornali e lei diceva che passava per sfasciafamiglie. È come se avesse fatto la terapia del disinnamoramento: costruisci il mostro per allontanarti. Infatti, aveva chiesto al mio autista di mandarle le mie foto nei momenti peggiori, anche quella in ospedale. Aveva bisogno di costruire una figura solo negativa e di fare il no contact. Questa cosa deve averle preso la mano. Dopo, scoprirò che mentre ero in ospedale, lei era all’Elba col suo ex. Mi sono sentito distrutto, quella scoperta mi ha ucciso».

I messaggi che sono finiti nella querela, con insulti e minacce, per Morgan devono essere intesi nel contesto del lockdown e della cura. «Provavo una rabbia ingiustificata, ero esasperato, svuotato di qualsiasi speranza. Mi sentivo in fin di vita psicologicamente ed emotivamente. Prima del ricovero, il 26 aprile, le mando “il messaggio dolente”, da cui, poi, ho tratto almeno venti canzoni. Ne è venuto fuori una sorta di poema seriale, un’opera unica, mai fatta prima da nessuno, con musica, canzoni, prosa».

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