Pino Insegno: «Sono amico di Giorgia Meloni, ma non sono un ...

15 Set 2023
Pino Insegno

A pochi giorni dalla partenza della nuova edizione del Mercante in fiera, Pino Insegno rompe il silenzio in merito alle voci di una raccomandazione della premier Giorgia Meloni che, secondo qualcuno, avrebbe smosso mari e monti per farlo tornare in Rai prima su Rai2 e poi alla guida di un programma consolidato come L'eredità. «Mi avete massacrato. È vero che sono amico di Giorgia da 20 anni. Ma mi creda, non sono andato a Palazzo Chigi per parlare di Rai, volevo chiederle di sostenere le iniziative per aiutare i malati di Sla», dice Pino Insegno in un’intervista a Repubblica. «Ho 64 anni, ne ho 40 di carriera alle spalle. Sono un attore comico, faccio il doppiatore da una vita. Queste cose il pubblico le sa. Sento l’affetto e mi fa piacere. Il legame non si è mai spezzato», sostiene.

Pino InsegnoGenia / ipa-agency.net

«A Palazzo Chigi ci tornerò, voglio parlare col ministro della Pubblica istruzione Valditara per insegnare ai professori come usare la voce. Gridano in classe e sono tutti svociati, se parlassero col diaframma non avrebbero problemi», racconta Pino Insegno prima di ricordare come ha conosciuto il presidente del consiglio: «Era una ragazza con una grande volontà, determinatissima. Francesco Storace mi aveva permesso di aprire accademie gratuite per i ragazzi, per me non aveva un colore politico, abbiamo sempre parlato di formazione dei giovani. La incrociai a una manifestazione. Giorgia è di Roma e della Roma, sul calcio fronti opposti». Nonostante questo, Insegno svela che da ragazzo era democristiano: «Ho avuto simpatia per i repubblicani, i liberali, come sono stato vicino a Renato Nicolini, che era comunista e ha fatto cose straordinarie. Se una persona di sinistra fa una cosa bella, chi è di destra la dovrebbe abbracciare. E viceversa. Una volta c’erano La Malfa, Moro, Berlinguer, Almirante. Non c’è stato un ricambio generazionale degno. Con FdI mi sono sentito di stare vicino a un cambiamento, con la speranza che sia reale, importante».

Pino Insegno nella sede Rai di viale MazziniMarco Provvisionato / ipa-agency.net

Sul suo allontanamento dalla Rai, però, Pino Insegno glissa: «Fu una scelta non so di chi, qualcuno in Rai disse: “Insegno non va”. La ruota gira, sono abituato ai no. “Non farai il Centro sperimentale”, chiusa una porta si apre un portone. Ora sono uno degli insegnanti. E poi c’è la formazione, la mia passione, mi rendo utile. Chi fa l’attore ha un ego notevole, l’ambizione supera l’umiltà. Io ogni giorno ricomincio da capo, faccio le prove del gioco e domani ho tre turni di doppiaggio. A ottobre debutterò al Quirino con mia moglie Alessia Navarro. Quando diventerò freddo e calcolatore, finirà tutto». E sulla polemica di Ainett Stephens, non riconfermata per il ruolo della Gatta Nera ne Il mercante in fiera, Pino Insegno chiarisce: «Avevo detto che dopo quindici anni bisognava fare dei cambiamenti. Chiariamo: gatta nera perché porta male quella carta, se fosse stata gialla o verde sarebbe stato uguale. Il giorno della ragazza in barca con le cartine mi avete telefonato tutti, non avevo capito che fosse successo. Mai avuto il potere di cacciare o di scegliere».

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