Le pagelle di Monza-Roma: Paulo pennella calcio
Di qualità. La Roma cala il poker a Monza, mandando in gol i giocatori più talentuosi, inanellando la terza vittoria consecutiva in trasferta e strizzando l’occhio anche all’estetica. Bella e possibile, come la zona Champions.
IL MIGLIORE 7,5 PELLEGRINI. Fin dai primi istanti mostra di essere in serata di grazia. Fra imbucate per i compagni e conclusioni dirette graffia costantemente: prima Di Gregorio deve superarsi per neutralizzare un tiro a giro, poi con un gioco di prestigio nello stretto trova la rete del vantaggio, la sua 49ª con la Roma. Scusate se è poco.
IL TECNICO 7 DE ROSSI Coglie la settima vittoria su otto panchine in Serie A, sciorinando un calcio bello e redditizio. Rende la squadra padrona su un campo ostico. E si avvia a conquistare tutti.
6 SVILAR. Il Monza crea pericoli più potenziali che reali, trovando poco lo specchio. Nel primo tempo deve benedire il palo alla sua sinistra e ringraziare la mira imprecisa degli avversari. Nella ripresa si oppone senza grandi problemi a tentativi poco pungenti. Può poco sul gol.
5,5 KRISTENSEN. Qualche errore di troppo palla al piede, ma è efficace nel soffocare le iniziative di Mota. Con un solo intervento rimedia però cartellino e infortunio.
6,5 MANCINI. Celebra le 200 presenze in campionato con una prestazione arcigna. Nel finale cede ai crampi.
7 NDICKA. Partenza col brivido per uno scontro aereo con Djuric in cui sembra avere la peggio. Ma si riprende alla grande, giocando d’anticipo con eleganza e puntualità e regalando sicurezza.
6 ANGELIÑO. Dei due esterni è quello preposto a supportare la fase offensiva: dà subito conferma delle sue capacità balistiche andando a pescare Cristante con un cross forte e tagliato. Quando deve difendere paga qualcosa, fino a trovare giallo e sostituzione.
6 CRISTANTE. Comincia con un ottimo inserimento che lo porta a sfiorare il gol di testa. Rete che trova poco dopo, ma il Var scova un polpaccio fuori posto di Dybala e ricaccia la gioia in gola. Da lì in poi si dedica a “fare legna”, rischiando più volte l’ammonizione che alla fine arriva.
6,5 PAREDES. Ancora una gara in cui coniuga interdizione e geometrie, assolvendo i compiti di mediano e regista con la stessa intensità. Il rigore è il premio, a piazzarlo sotto l’incrocio provvede la sua mira.
7,5 DYBALA. La scia della prestazione super col Torino è ancora viva e lo conferma con i due spunti in velocità conditi da altrettanti assist: il primo gli viene sottratto dal Var, l’altro vale il 2-0. Poi si mette in proprio e dispensa l’ennesima perla, stavolta su punizione. La Joya di pennellare calcio.
6,5 EL SHAARAWY. Fra i tre attaccanti è quello che maggiormente aiuta in fase difensiva -pagando qualcosa davanti - anche di più quando si passa a tre dietro e torna a coprire tutta la fascia. L’occasione buona gli capita solo nel finale. Generoso.
7 LUKAKU. Per buona parte del primo tempo si dedica alle sponde, non sempre precise. Poi si sblocca con l’ausilio di Dybala portandosi in doppia cifra in A e sfiora il bis in spaccata. Il gol è un toccasana: prende fiducia e sale di livello.
6,5 CELIK. Rileva Kristensen ed è subito chiamato a un intervento importante a coprire Svilar. Pressa bene e si propone anche diverse volte al cross. Sul 3-0 ha perfino l’occasione per trovare la soddisfazione personale, ma sceglie l’assist. Resta però nel vivo.
6 SMALLING. Entra a dare manforte alla difesa sul gioco aereo e si disimpegna come sa. Mezz’ora in campo, priva di sofferenze.
6 BOVE. Mira più a contenere che a creare, portando ulteriore sostanza nella fascia centrale.
6 HUIJSEN. Rileva Mancini sul centrodestra della linea a tre. Poco dopo il suo ingresso trova il fallo che frutta il rigore.
6 BALDANZI. Nella fase finale supporta il giro palla con qualche buono spunto palla al piede.