Durante lo stop causato dalla pandemia, Ronaldo aveva stipulato un accordo con il club bianconero sulla sospensione di alcune mensilità. Ora la società valuta l’appello. Ecco i dettagli

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Un altro duro colpo ai conti della Juventus. Nel cuore di una controversia legale che ha tenuto con il fiato sospeso gli appassionati di calcio, il cub bianconero è stato costretto a pagare una somma significativa a uno dei suoi ex calciatori più celebri, Cristiano Ronaldo. Una sentenza del Collegio arbitrale, composto da esperti del settore, ha ordinato alla Juve di sborsare la notevole cifra di 9,7 milioni di euro a titolo di integrazione dello stipendio, come previsto in un accordo segreto noto come la “seconda manovra stipendi”.

La società di calcio della famiglia Agnelli, con il supporto dei propri legali, sta esaminando la decisione del Collegio Arbitrale, valutando la possibilità di fare appello.

La notizia manda in rosso il titolo, che perde intorno allo 0,85%. Da inizio anno le azioni hanno perso intorno il 20%.

Juve, Ronaldo vince causa milionaria per stipendi congelati: ecco cosa è successo

Il contenzioso riguarda le mensilità di Ronaldo congelate durante le manovre stipendiali adottate a causa della pandemia da Covid-19. La somma che la Juve dovrà corrispondere a Ronaldo sarà considerata come “risarcimento del danno”.

Nonostante inizialmente CR7 avesse richiesto l’intera somma arretrata, pari a 19,5 milioni di euro, il lodo arbitrale ha considerato che il giocatore non aveva presentato una richiesta formale per tali pagamenti. Di conseguenza, sebbene la Juventus sia stata riconosciuta responsabile per la perdita delle retribuzioni, il risarcimento è stato ridotto del 50% a causa di questa mancanza.

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Perché Ronaldo ha vinto?

La decisione del Collegio arbitrale, seppur controversa, è stata inequivocabile: la Juventus è tenuta ad adempiere agli impegni finanziari nei confronti del campione portoghese. Il Collegio, guidato da Gianroberto Villa e Leonardo Cantamessa, ha respinto le argomentazioni della società torinese riguardo all’annullamento di accordi precedenti e alla presunta rinuncia di Ronaldo a somme integrate nello stipendio. L’unico membro contrario alla decisione è stato Roberto Sacchi.

Il presidente del Collegio arbitrale ha sottolineato la mancanza di una chiara sostituzione delle obbligazioni contrattuali preesistenti nell’accordo di trasferimento di Ronaldo al Manchester United. Questo vuoto nel contratto ha favorito la decisione a favore del giocatore, mettendo in discussione le affermazioni della Juventus riguardo alla validità delle clausole contrattuali.

L’analisi dei messaggi scambiati tra i dirigenti del club (general counsel Cesare Gabasio, il team manager Federico Cherubin e il segretario sportivo Fabio Morganti) rivela un quadro di preoccupazione e incertezza riguardo alle implicazioni finanziarie dell’accordo stipulato con Ronaldo, offrendo anche uno sguardo nel dietro le quinte delle trattative contrattuali.

Resta da vedere gli effetti che questa decisione avrà sulle dinamiche contrattuali tra club e giocatori nel mondo del calcio professionistico, ma soprattutto sul bilancio della Juve, che non aveva accantonato alcuna quota per tale eventualità.