Falso in bilancio e truffa aggravata, Santanchè verso 2 processi

19 giorni ago
Santanchè

Con la chiusura dell'inchiesta per falso in bilancio nelle comunicazioni di Visibilia Editore spa, la ministra del Turismo Daniela Santanchè rischia adesso un altro processo oltre a quello per truffa ai danni dello Stato.
    In questa fase i difensori hanno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere l'interrogatorio degli indagati, 17 in tutto, tra cui anche il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero. Poi la Procura potrà chiedere il rinvio a giudizio.
    Secondo quanto emerso dagli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziario della Gdf, coordinato dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi, i bilanci sarebbero stati truccati per sette anni, tra il 2016 e il 2022 per nascondere "perdite" milionarie e consentire all'impresa di rimanere in piedi. Soltanto tre settimane fa, la Procura milanese ha chiuso le indagini per truffa aggravata sulla cassa integrazione a zero ore nel periodo dell'emergenza Covid. Allo stato, la difesa della ministra non ha chiesto l'interrogatorio.
    Stralciata dal procedimento principale, invece, l'accusa di bancarotta che le veniva contestata insieme a quella di falso in bilancio, in quanto per nessuna delle società del gruppo Visibilia è intervenuta la dichiarazione di insolvenza. Lo stralcio prelude a una probabile richiesta di archiviazione.
    Restano aperti poi altri filoni giudiziari per la ministra: la compravendita della villa di Forte dei Marmi acquistata da Kunz e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, e altri sul dissesto del gruppo Ki Group-Bioera, nel quale pure Santanchè ha avuto cariche e quote.
   
   

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