Fine di un'era: Toti si è dimesso

26 Lug 2024

Era stato eletto la prima volta il 31 maggio 2015 e riconfermato il 21 settembre 2020. Dal 7 maggio era agli arresti domiciliari

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Ansa

Giovanni Toti il giorno dell'arresto insieme a Emanuele Guy e Paola Balsomini

Giovanni Toti ha rassegnato le dimissioni dall'incarico di presidente della Regione Liguria. Era già sospeso dopo l'arresto del 7 maggio scorso. La decisione è stata comunicata al presidente ad interim Alessandro Piana e il documento è stato consegnato tramite l'assessore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, che ha ricevuto la decisione dall'avvocato del governatore, Stefano Savi. Ora bisognerà fissare nuove elezioni entro 90 giorni. La prossima settimana l'avvocato Savi potrà presentare una nuova istanza di revoca delle misure cautelari ai domiciliari, a distanza di oltre due mesi dal primo arresto per corruzione e a pochi giorni dal secondo per finanziamento illecito.

Santanchè “Mi dispiace per la democrazia, e per scelta personale di Toti, forse non aveva alternative”

 "Voglio avere fiducia nella magistratura, però la storia recente italiana ha dimostrato che in molti casi dove è intervenuta la magistratura ha influito nei processi democratici. Dopodiché abbiamo visto le assoluzioni, tanti sono stati i casi". Così il ministro del Turismo Daniela Santanchè a margine della riapertura della Via dell'Amore nelle Cinque  "Sono dispiaciuta per la scelta personale di Toti, forse non aveva alternative visto com'era la situazione, lo dico con grande dispiacere. Preferirei che non fosse avvenuto: rispetto la scelta personale di Toti, mi dispiace per la democrazia, mi dispiace per il primato della politica, proprio per quello che abbiamo vissuto negli ultimi decenni di storia italiana".

Alessandro Piana “Grazie Giovanni, ti auguriamo la giusta libertà. Sarà una campagna elettorale estiva, come nel 2020

La lettera di dimissioni è stata consegnata al presidente ad interim Alessandro Piana che ha ringraziato il presidente Toti “Che ha resistito in questi quasi tre mesi per permettere di portare a compimento una serie di atti indispensabili come i documenti relativi al bilancio approvati ieri e i documenti relativi al Fondo strategico. Mi auguro di poter incontrare Toti presto. L'ho già incontrato un mese fa, ora sono mutate le condizioni” ha detto Piana- "Mi auguro che possa fare chiarezza su tutte le accuse. Di Giovanni ho un ottimo esempio e conservo sempre un ottimo ricordo che va al di là del rapporto istituzionale. Ci ha insegnato moltissimo, raramente capita di conoscere politici così determinati e lungimiranti". E ha sottolineato "Non essersi dimesso subito è stata un'ulteriore dimostrazione di attaccamento alla sua Regione e ai suoi concittadini, un senso del dovere che non era dovuto ma che ha voluto dimostrare". Sull'operato della giunta e della maggioranza "Sentiamo di aver fatto tutto quello che dovevamo fare. Sono stati nove anni intensi, di grandi successi per il territorio. I dati del Forum Ambrosetti danno una Liguria in crescita in tutti i settori con percentuali più alte rispetto alla media nazionale, quindi si è lavorato molto e bene. I liguri tutto sono tranne che stupidi, sapranno valutare questi successi e si ricorderanno tutto questo" sottolinea "Se avessimo avuto ancora un anno di mandato, come legittimamente avevamo, avremmo potuto portare a casa ulteriori risultati e programmare progetti per il territorio. Ovviamente, presentarci in maniera ordinaria alle elezioni, a beneficio di tutti, anche delle minoranze che in maniera scomposta tanto evocano le elezioni, ma dubito che anche loro abbiano tutta questa preparazione". 

E sulla campagna elettorale "Stiamo iniziando a lavorare, è ovvio. Abbiamo pochissimo tempo. Sarà una campagna estiva, come quella del 2020. È chiaro che tutti i partiti dovranno farsi trovare pronti". Alessandro Piana ha già ottenuto il via libera a una ricandidatura da parte della Lega imperiese. "

Lodi (Azione)"Toti ha fallito su sanità e infrastrutture. Ora al lavoro per un governo della Liguria alternativo, forte e innovativo"

"Il fallimento politico di Toti, già più volte da noi denunciato, è stato su sanità, ciclo dei rifiuti, agricoltura e pesca, infrastrutture, ambiente, energia e politiche sociali con una regione sempre più anziana e sempre meno in crescita demografica, marginale rispetto al nord ovest e alla macroregione. E tutto questo a prescindere dall'indagine che lo ha coinvolto e che lo vedrà innocente fino al terzo grado di giudizio. Azione Liguria da mesi sta  lavorando e continuerà a farlo su proposte per un Governo alternativo che ridia speranza e valore ad una Regione strategica con le sue peculiarità economiche e sociali. Ci aspettano mesi di lavoro spinti però da una grande speranza: consegnare ai liguri un Governo della regione alternativo, forte e innovativo " La nota stampa di Cristina Lodi Segretaria Regionale Azione Liguria 

Bucci: "Spero di poter lavorare di nuovo con Toti. Con lui sette anni di lavoro intenso e di crescita"

"Con le dimissioni di Giovanni Toti dalla guida della Regione Liguria terminano nove anni di attività intensa che hanno fatto crescere sensibilmente la nostra terra come mai era successo in passato". Il sindaco di Genova, Marco Bucci, pubblica su Facebook anche una foto a fianco all'ex governatore, alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio. "Abbiamo lavorato fianco a fianco per rendere Genova e la Liguria più competitive e proiettate nel futuro- ricorda il primo cittadino- abbiamo affrontato e superato situazioni critiche impensabili e vinto sfide sulle quali nessuno avrebbe mai creduto, come quella di ponte San Giorgio" e conclude Bucci "sono contento di avere condiviso con Giovanni Toti sette anni di lavoro a servizio della nostra città e della nostra regione. Mi auguro esistano altre opportunità in futuro di lavorare nuovamente insieme".

"Risposte su lavoro, sanità e infrastrutture": le richieste dei sindacati al mondo politico

Sulle dimissioni di Giovanni Toti l'interventi dei segretari di Cgil, Cisl e Uil.

“Dal 7 maggio scorso la Liguria sta vivendo una situazione di stallo” commenta Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria “Bisogna andare velocemente al voto sia per far esprimere i liguri sia perché sono troppe le questioni aperte che hanno bisogno di importanti correzioni di marcia: troppe persone attendono risposte serie a problemi concreti a partire dalla salute alle infrastrutture, alle tante vertenze aperte sulle quali vanno assunte responsabilità precise ed immediate”..“Senza entrare nel merito dell'inchiesta giudiziaria in corso, non avendone né titolo né competenza, la Cisl auspica che la Regione possa avere in tempi ragionevoli una guida solida e con la giusta visione di crescita e sviluppo” Luca Maestripieri, segretario Generale Cisl Liguria "ci appelliamo, in questo senso, a tutte le forze politiche affinché si riporti al centro del dibattito pubblico il futuro del territorio. Lavoro, sanità, infrastrutture, benessere delle persone, opportunità di crescita per le nuove generazioni: sono questi i temi che devono animare l'agenda politica ligure in vista del prossimo appuntamento elettorale" 

"Tra non molto tempo verrà data la parola alle cittadine e ai cittadini liguri che hanno bisogno di stabilità politica per poter contare sullo sviluppo sociale ed economico di questa regione. Ci auguriamo per il prossimo futuro maggiore attenzione per i temi del lavoro, della sicurezza  e della sanità, senza dimenticare che i progetti sulle infrastrutture e sulla mobilità devono procedere per superare l'isolamento del territorio" la nota di Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria 

Benifei "Si volta pagina. Unire i liguri attorno al progetto di governo democratico

"Toti si è dimesso. Era ora, verrebbe da dire. Adesso è il momento di unire le liguri e i liguri attorno a un progetto di governo democratico e trasparente: l'opposto di quanto visto in questi anni, nei quali il bene comune è stato schiacciato da un sistema molto più interessato a favorire interessi particolari. Mettiamoci al lavoro, per la Liguria si volta pagina" Lo scrive su X l'europarlamentare ligure Brando Benifei. 

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Edoardo Rixi: "Dimissioni di Toti fallimento della democrazia"

"A prescindere da idee politiche e da fatti realmente avvenuti questo fatto determina il fallimento della democrazia". Così su "X" Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e segretario della Lega in Liguria. 

Natale (PD): "Fallimento di Toti e della sua politica. Ora no al rigassificatore, sanità e lavoro prioritari"

“Quanto avvenuto oggi è la certificazione del fallimento di Toti e della sua politica" - per Davide Natale, segretario PD Liguria - “ha anteposto gli interessi di pochi a quelli dei liguri pensando a una sorta di impunità che è teorizzata anche da altri esponenti del centrodestra ligure e nazionale. Il giudizio non è della magistratura e della legge ma è figlio del mandato elettorale. Secondo Natale “Il disastro del centrodestra ligure è confermato da quanto non è stato fatto in questi anni: la sanità allo sbando retta solo dal sacrificio degli operatori, l'opacità nell’amministrazione, l’assenza di concrete politiche ambientali, la mancanza di un piano industriale capace di rilanciare la presenza di grandi gruppi nella nostra regione e politiche per la casa e per le nuove generazioni del tutto assenti. Il segretario regionale del PD conclude ”Ora si deve aprire una nuova pagina che sappia guardare al futuro e che rompa un sistema che ha relegato la Liguria a un ruolo marginale nello scacchiere nazionale. Si parta dal no secco al trasferimento della nave rigassificatrice e si metta al centro il tema sanitario e quello del lavoro”.

Ilaria Cavo (Noi moderati) "Non è la fine di un percorso ma l'inizio di una nuova fase"

 "La prima parola non può che essere: grazie. Grazie per tutto il lavoro fatto insieme in questi anni, per la grande dedizione avuta per questa regione, il grande impegno e il percorso di crescita umana e politica" così Ilaria Cavo, coordinatrice ligure della Lista Toti e deputata di Noi Moderati “Le dimissioni di Toti - prosegue - ”sono una scelta che non può che essere rispettata nel profondo. Non è la fine di un percorso ma l'inizio di una nuova fase, in cui saranno gli elettori, i liguri a giudicare tutto il lavoro fatto per la crescita di questa regione".

Gianni Pastorino (Linea Condivisa): "Tocca a noi, al centrosinistra, costruire una Liguria diversa"

 "Con le dimissioni di Giovanni Toti, si chiude una lunga e controversa stagione politica per la nostra regione. Toti non è più presidente della Liguria, questo momento rappresenta una svolta cruciale per il futuro del nostro territorio". Lo scrive in una nota il capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale Gianni Pastorino. "È fondamentale che le donne e gli uomini liguri possano nuovamente esprimersi e scegliere un nuovo governo per la regione. In realtà si sono persi più di due mesi - scrive Pastorino -. Toti potrà pure dimostrare alla magistratura la sua innocenza, ma era evidente fin dall'inizio che non si potesse governare una regione, fatta di donne, uomini, povertà, lavoro, ambiente, imprese, disuguaglianza, insomma un corpo vivente, dagli arresti domiciliari. E oggi appaiono ancor più ridicole e incomprensibili le arroganti dimostrazioni di forza dei giorni scorsi delle consigliere e dei consiglieri di centrodestra, primi peraltro ad abbandonare Toti al suo destino. Ora tocca a noi, al centrosinistra, dimostrare di essere una valida alternativa. Abbiamo l'opportunità e la responsabilità di costruire una Liguria diversa, una Liguria che non sia più nelle mani di un centrodestra che ha governato per nove anni. Vogliamo una regione con maggiore equità sociale, una sanità più accessibile e attenta ai bisogni delle persone, una cura e attenzione più decise per l'ambiente, e uno sviluppo economico che crei posti di lavoro dignitosi e condizioni di vita migliori per tutti. È il momento di tornare a governare questa regione con responsabilità e trasparenza".

"Ok a processo immediato" l'avvocato Stefano Savi. Lunedì nuova istanza di revoca domiciliari

"A noi l'immediato va benissimo. Non vogliamo farlo in costanza di misura cautelare. Ci fa anche comodo piuttosto che stare ancora due, tre anni sulla graticola". A dirlo è l'avvocato Stefano Savi difensore di Giovanni Toti. Lunedì il legale presenterà istanza di revoca degli arresti domiciliari. Se venisse accolta, il ricorso in Cassazione contro il rigetto da parte del Riesame decadrà automaticamente. 

“Toti - ha precisato Savi - non presenterà il ricorso sulla seconda misura cautelare, quella per finanziamento illecito per gli spot elettorali pagati da Esselunga. A questo punto la procura può ancora chiedere il giudizio immediato, in attesa della decisione del giudice per l'udienza preliminare. A noi interessa che si faccia il processo - continua Savi - ma ha bisogno di essere implementato. Le intercettazioni vanno contestualizzate, la vicenda del porto va contestualizzata, con tutti gli interessi della comunità che c'è intorno. La spinta non era solo nei confronti di Spinelli”

Schlein: "Finalmente si è dimesso, ma con grave ritardo"

"Finalmente Giovanni Toti si è dimesso, anche se con molto ritardo. Sono passati 80 giorni in cui la Liguria è stata ferma, paralizzata, tenuta a i domiciliari con lui". Lo dice Elly Schlein parlando con la stampa al festival di Giffoni, spiegando che "è l'occasione per restituire la parola ai cittadini e alle cittadine liguri. "È l'occasione per le forze alternative alla destra per costruire un progetto che guardi al futuro della Regione e che sia all'altezza delle emergenze che lì vanno affrontate. Penso alla situazione della sanità pubblica - continua la segretaria del Partito Democratico - con attese di più di 400 giorni per un esame specialistico. Penso al lavoro, alle opportunità di lavoro per i giovani. Penso alla deindustrializzazione che rischiamo nella mancanza di un piano industriale per il Paese da parte del governo di Giorgia Meloni". Secondo Schlein, "sono tutte questioni che vogliamo discutere con tutte le altre forze che sono interessate a costruire un'alternativa per affrontare le grandi questioni che riguardano il futuro di una regione importante come la Liguria".

Gasparri: "Pressione della Magistratura enorme"

“Rispetto la decisione di Giovanni Toti, è certamente sofferta. Non posso però non rilevare che la pressione della Magistratura è stata veramente enorme su questa vicenda. Non è il momento di aggiungere considerazioni che, però, faremo nelle sedi competenti. Ora è il momento di preparare le elezioni e di vincere con un centrodestra unito chesappia, accanto alle presenze politiche, valorizzare le presenze civiche e del territorio”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. 

Lupi: "Toti ora più libero di difendersi e rivendicare il buongoverno"

"Dopo 80 giorni di privazione della libertà, dopo un pronunciamento del tribunale del Riesame incomprensibile persino al ministro della Giustizia, arrivano le dimissioni di Giovanni Toti dalla presidenza della Regione Liguria. Una scelta sofferta che gli permetterà sia di difendersi e dimostrare con maggiore efficacia la propria innocenza, sia di rivendicare con chiarezza il buon governo della Regione e il grande lavoro fatto in questi anni da tutto il Centrodestra, che i cittadini hanno premiato con un voto a grande maggioranza. Queste dimissioni impongono anche una riflessione a tutto il mondo giudiziario, alle istituzioni, alla politica, sull'uso della carcerazione preventiva non come legittimo strumento per la prosecuzione delle indagini ma come metodo di pressione sull'indagato". Lo afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, lo stesso partito di Toti. 

Bonelli (Verdi): "Ora uniti per vincere"

"Le dimissioni di Toti erano un atto politicamente dovuto per il fallimento delle sue politiche che hanno portato la sua Regione a vedere compromessi diritti e prestazioni essenziali: dalla sanità pubblica al trasporto con una forte aggressione all'ambiente. Ora rimaniamo uniti per vincere le elezioni e per costruire una Liguria rispettosa del territorio, dell'ambiente della partecipazione e della democrazia. Una delle regioni più cementificate che deve invece pensare a tutelare la sanità pubblica, il trasporto pubblico, difendere e potenziare le aree protette e rilanciare l'economia guardando alle grandi sfide della transizione verde che deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico per le imprese." Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di Verdi e Sinistra.

Santanchè: "Toti costretto a dimettersi in cambio della libertà"

"Hanno costretto Toti a dimettersi in cambio della libertà. La chiamano giustizia. E se poi tra qualche anno, come già successo con altri politici, Toti venisse assolto?”. Lo scrive su X la ministra del Turismo, Daniele Santanchè, oggi alle Cinque Terre per la riapertura della Via dell'Amore.

Il comunicato stampa di Giovanni Toti del 26 luglio 2024

Dopo tre mesi dall’inizio dei miei arresti domiciliari e la conseguente sospensione dall’ incarico che gli elettori mi hanno affidato per ben due volte, ho deciso sia giunto il momento di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da Presidente della Giunta Regionale della Liguria. Mentre viene resa pubblica questa mia lettera, che ho pregato il mio difensore, avv. Stefano Savi, di diffondere, il testo formale delle dimissioni viene consegnato al Presidente facente funzione della Giunta e al Presidente dell’Assemblea Legislativa per tutti gli adempimenti di legge. Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro. Fino ad oggi il Presidente ad interim Alessandro Piana, la Giunta, la maggioranza tutta, che ringrazio di cuore, si sono assunti l’impegno di evitare il blocco dell’Ente, rispettando tutti gli impegni presi e portando avanti progetti e cantieri, con senso di responsabilità, capacità, onore. Lo hanno fatto anche di fronte ad una opposizione che, lontana dall’attitudine istituzionale richiesta dal momento, ha saputo solo cavalcare la complessa situazione, dimentica dei suoi stessi valori del passato, di ogni civiltà giuridica, della Costituzione e di quella cultura di governo che dovrebbe rappresentare chi si candida alla guida di una comunità. Oggi sento come necessario che i cittadini tornino ad esprimersi per ridare alla politica, al più presto, quella forza, quella autorevolezza, quello slancio, indispensabili ad affrontare le moltissime sfide che la Regione ha di fronte per continuare nel percorso di modernizzazione e crescita economica. Non è questa la sede per rivendicare quanto fatto in quasi dieci anni di Governo. Sono certo che i liguri sapranno giudicare e scegliere per il proprio meglio, e sapranno valutare l’impegno messo da tutti noi, i difficili momenti che abbiamo vissuto ed affrontato insieme, dal Ponte Morandi al Covid. Cosi come sono certo che la coalizione che fino ad oggi mi ha lealmente sostenuto, saprà portare avanti gli ambiziosi progetti che abbiamo cominciato a realizzare per cambiare la nostra terra, senza perdersi in egoismi e particolarismi, facendo invece tesoro di quella sinergia tra partiti e forze civiche che hanno attribuito alla nostra esperienza consenso e capacità di realizzazione. Lascio una Regione in ordine. Ho atteso fino ad oggi per rassegnare le mie dimissioni per consentire al Consiglio Regionale di approvare l’Assestamento di bilancio e il Rendiconto, fondamentali per la gestione dell’Ente. Ed è di soddisfazione che questo difficilissimo momento coincida con la fine del cantiere e l’apertura della Via dell’Amore, un’ opera complessa, a cui abbiamo lavorato anni, che restituisce al mondo uno dei simboli della Liguria. Lascio orgoglioso delle tante cose fatte e onorato di aver lavorato con molte persone capaci e coraggiose, che sapranno portare avanti questa esperienza . Ringrazio gli assessori che si sono succeduti in questi anni, il mio straordinario staff di Presidenza, che mi ha affiancato senza risparmiarsi con vera abnegazione al progetto, quei dirigenti e funzionari che ci hanno affiancato con competenza e passione. Avrei voluto confrontarmi diversamente con il nostro territorio, con i tanti sindaci e amministratori con cui abbiamo condiviso i progetti, gli amici che mi hanno affiancato in due lustri di lavoro indefesso, le forze politiche che hanno sostenuto questa esperienza. Non è stato possibile farlo, sono confidente che lo sarà nel prossimo fururo, valutate dai magistrati le istanze che l’avvocato Savi si appresta a ripresentare nelle prossime ore. Si apre per tutti una fase nuova: Agli elettori il compito di giudicare la Liguria che abbiamo costruito insieme in questi lunghi anni e decidere se andare avanti su questa strada. Ai partiti della maggioranza la responsabilità valorizzare con orgoglio i risultati raggiunti, non tradire il consenso raccolto, valorizzare la classe dirigente cresciuta sul territorio. Ai tribunali della Repubblica valutare le responsabilità chiamate in causa dall’inchiesta. Al Parlamento Nazionale e all’opinione pubblica del paese il dovere di fare tesoro di questa esperienza e tracciare regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all’interno del nostro sistema democratico. Ringrazio di cuore tutte le persone, e sono tante, che senza nemmeno conoscermi mi hanno fatto sentire tramite la mia famiglia e il mio avvocato la loro vicinanza e il loro affetto. Da questo momento torno anche io ad essere un semplice, comune cittadino della nostra bellissima Liguria.

Il testo della lettera scritto a mano

TgR Liguria

Il testo scritto a mano della lettera

Renzi: "Italia Viva con il centrosinistra anche alle Regionali in Liguria"

"Io non credo che il Terzo Polo abbia più futuro e secondo me la responsabilità è in primis di Carlo Calenda, ma poi nel bipolarismo italiano abbiamo dovuto fare i conti con la realtà. Alle politiche la partita è secca: o di qua o di là, o ci teniamo altri cinque anni Giorgia Meloni o dobbiamo costruire un'alternativa insieme". Lo ha detto Matteo Renzi, ospite di Start su SkyTg24, assicurando: "Italia Viva mi sento di poter dire che starà col centrosinistra". E a quel punto, "si devono fare alcune cose e la prima è pancia a terra sul referendum contro l'Autonomia differenziata". La seconda è "andare insieme alle Regionali: non solo in Campania o in Emilia Romagna, ma anche in Liguria, è evidente", ha aggiunto Renzi. In caso di dimissioni di Toti e di voto, dunque, "non avanzeremo una nostra candidatura, lavoreremo sul programma, ad esempio facendo le infrastrutture in Liguria".

La notizia resa pubblica alle 10:58

Giovanni Toti ha rassegnato le dimissioni dall'incarico di presidente della Regione Liguria. Era già sospeso dopo l'arresto del 7 maggio scorso. La decisione, a quanto si apprende, è stata comunicata al presidente ad interim Alessandro Piana e il documento è stato consegnato tramite l'assessore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, che ha ricevuto la decisione dall'avvocato del governatore, Stefano Savi. Ora bisognerà fissare nuove elezioni entro 90 giorni. La prossima settimana l'avvocato Savi potrà presentare una nuova istanza di revoca delle misure cautelari ai domiciliari, a distanza di oltre due mesi dal primo arresto per corruzione e a pochi giorni dal secondo per finanziamento illecito.

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