Padova, l'immunologa Antonella Viola ha dato una casa alla ...

12 Mar 2024
Antonella Viola

Antonella Viola, la famosa immunologa, e suo marito hanno fatto tutto da soli. Quando hanno scoperto che, a Padova, c’era una famiglia tunisina, Haddad e Asma con le loro due bambine piccole, costretta a dormire in auto perché nessuno affittava loro – in quanto stranieri - una casa, hanno deciso di ospitare tutti e quattro a casa loro. Hanno convissuto per un mese. Intanto, la scienziata è andata in cerca di un’abitazione adatta alle esigenze della famiglia (un appartamento su due piani con un po’ di giardino), l’ha comprata e gliela ha affittata a un prezzo onesto. Antonella Viola e suo marito hanno fatto tutto non solo in autonomia, ma anche in silenzio.

Se oggi conosciamo il nome dei benefattori è solo perché la vicenda è stata raccontata in modo inesatto in un articolo («Poi la Fillea Cgil, insieme a Caritas e Avvocati di strada, è riuscita a trovare una soluzione») che ha fatto arrabbiare la professoressa e l’ha spinta a riferire le cose per come erano andate davvero.

«Avevo deciso di tenere questa cosa assolutamente privata e riservata, ma oggi l’indignazione è tale che mi sento di raccontare la verità», ha scritto Antonella Viola su Facebook. «Io e mio marito abbiamo tolto dalla strada la famiglia di Asma. Non ho mai visto la Cigl, né la Caritas né alcuna altra associazione. Ho speso tantissimo tempo nel girare di agenzia in agenzia per trovare una soluzione confortevole, rapida e alla portata delle mie risorse economiche. La situazione di questa famiglia l’abbiamo risolta io e mio marito, senza ricevere alcun aiuto. Ho voluto farlo in silenzio perché le cose importanti non si fanno per raccontarle ma per il loro valore. E mai ne avrei parlato se non avessi letto queste falsità. Assurdo speculare sul dolore. Assurdo prendersi meriti inesistenti».

L’errore è stato riconosciuto immediatamente e sono arrivate le dovute scuse «da parte di Filea Cgil per il testo poco opportuno col quale si accompagnava per altro un video molto importante. Va bene così», scrive oggi l’immunologa. «Da parte mia sono solo felice di aver dato una mano ad una famiglia nel momento del bisogno. Quindi buon lavoro a tutte le donne e gli uomini di buona volontà».

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