Inter-Juventus 0-1: decide un gol di Kostic, nerazzurri scavalcati ...

La Juventus conquista la vittoria sul campo dell'Inter per 0-1 al termine di una partita equilibrata. I bianconeri per buona parte della gara non regalano emozioni né spettacolo, ma sono bravi ad amministrare il vantaggio arrivato al 23esimo grazie a un tiro di Kostic. Nel finale la partita si infiamma con continui cambi di fronte e l'Inter alla ricerca disperata del pareggio, che però non trova. La Lazio supera così i nerazzurri in seconda posizione con due punti di distacco. La Juventus invece si lascia dietro Udinese, Fiorentina, Bologna e Torino ed è sola al settimo posto a 41 punti.

Alla mezz'ora Soulé strappa la palla alla difesa nerazzurra e si trova in ottima posizione, ma preferisce passare e l'Inter riesce a chiudere. Al 40esimo traversone in area per Kostic, anticipato dalla difesa dell'Inter, Vlahovic lotta per la palla ma commette fallo. Sul cambio di fronte cross per Lukaku nell'area piccola, l'attaccante salta ma il suo colpo di testa termina alto. Al sesto minuto di recupero Barella va via in contropiede, ma la difesa della Juventus è rapida a chiuderlo. Primo tempo finora equilibrato che si chiude sullo 0-1. È l'Inter ad attaccare di più, ma le occasioni vere si contano sulle dita di una mano.

Nel secondo tempo, al 49esimo ottima occasione per l'Inter, con il tiro di Dimarco deviato da De Sciglio che arriva a Brozovic, il quale però, in equilibrio precario, manda sopra la traversa. Al 53esimo tiro di Dimarco dall'interno dell'area di rigore, la difesa della Juve respinge di testa, tiro a campanile di Brozovic dalla linea del fondo, Dumfries si impossessa del pallone ma è chiuso dagli avversari. Quattro minuti più tardi offensiva dell'Inter, ma Calhanoglu sbaglia il controllo sull'assist di Barella e permette a Locatelli di andare a contrasto e guadagnare anche la rimessa dal fondo. Al 60esimo Locatelli tira da fuori area, ma Onana para in due tempi.

Al 65esimo entra Chiesa al posto di Soulé. Al 68esimo Brozovic avanza pericoloso al limite dell'area bianconera, ma la difesa della Juve riesce a liberare. Al 79esimo Locatelli scippa il pallone a Mkhitaryan e lancia Vlahovic, passaggio per Chiesa che mette in mezzo per lo stesso Locatelli: Onana devia il pallone ed evita a Locatelli di depositare in rete. All'85esimo azione del neo entrato Bellanova, ma sul suo traversone dalla destra Szczesny esce e agguanta la sfera. Al 97esimo nasce una zuffa tra Paredes e D'Ambrosio e l'arbitro espelle entrambi.

"C'è grandissima amarezza, come è giusto che sia, per una sconfitta arrivata in questo modo. Dopo Monza ci eravamo ripromessi di non parlare più di certi episodi ma stasera ne è successo un altro. Inaccettabile prendere un gol del genere in epoca Var: è una mancanza di rispetto. Parlare della partita mi è difficile. Il tocco di braccio? Non c'è nemmeno da parlare: dicono che non ci sono immagini e io ne ho viste almeno venti diverse". È lo sfogo di Simone Inzaghi dopo la sconfitta casalinga dell'Inter. "Contro la Juve abbiamo giocato tante volte. Sapevamo che le ripartenze fossero una delle loro caratteristiche principali e siamo stati anche bravi. Nonostante il gol subito, siamo rimasti in partita. È una partita viziata da un episodio, che ci fa fare un passo indietro nella corsa Champions. Ho finito la partita mettendo Correa trequartista e le due punte più larghe. È una soluzione che stiamo provando, anche se il nostro modulo rimane il 3-5-2".

"Per noi era molto importante vincere a Milano, perché è sempre difficile. È stata una partita fisica, la squadra ha concesso poco e niente. Abbiamo però sbagliato alcune soluzioni facili e in queste sfide non devi sbagliare. Bisogna migliorare sulle scelte di passaggio. La squadra mi ha però regalato una bella sosta". Lo sottolinea Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, dopo la vittoria a San Siro. "Ai ragazzi chiedo sempre di vincere e farmi soffrire il meno possibile per preparare le partite con maggiore serenità. Sono uscito dal campo pochi minuti prima del fischio finale perché mi stavo innervosendo. Sono diffidato e non volevo farmi ammonire o espellere. Inoltre volevo lasciare la squadra tranquilla. In difesa non ci siamo mai fatti saltare, concedendo poco. La squadra ha cuore e passione".

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