“Mi ha fatto mangiare l'ippopotamo alla pizzaiola”, Gianmarco ...

14 giorni ago

Ugo Tognazzi si definiva un "cuoco prestato al cinema", tant' che le cene a casa sua erano una cosa seria: se un piatto non veniva apprezzato ci rimaneva male. Il racconto del figlio Gianmarco Tognazzi

Gianmarco Tognazzi - Figure 1
Foto Gambero Rosso

Se oggi fosse in vita, Ugo Tognazzi probabilmente sarebbe fiero del successo ritrovato che stanno riscuotendo le pennette alla vodka, e chissà, magari il video della “pasta all’infuriata” rifatta dalla cucina di casa sua sarebbe andata virale su TikTok. L’eredità che l’attore e regista porta con sé, a distanza di oltre trent’anni dalla morte, non è solo cinematografica, ma anche culinaria.

Ugo Tognazzi e l’ippopotamo alla pizzaiola

Che si definisse un “cuoco prestato al cinema” è cosa nota, come sono famose le cene che preparava a casa sua per amici e conoscenti: «Azzardava abbinamenti e situazioni un po’ fuori dai canoni, certe volte venivano fuori cose geniali», racconta il figlio e attore Gianmarco Tognazzi ai microfoni di De Core Podcast, il video podcast condotto da Alessandro Pieravanti e Danilo Da Fiumicino; e poi continua: «Abbinamenti straordinari. Certe volte, come raccontava anche Paolo Villaggio, prendeva delle cantonate…». Il racconto di Gianmarco Tognazzi continua: «La cosa più assurda che ha mi fatto mangiare è l’ippopotamo alla pizzaiola, che è una merda: è un blocco di grasso». La carne, all’epoca, era ovviamente di indubbia provenienza: «Non è che a Latina o a Velletri girano ippopotami e li puoi sezionare, credo che qualcuno dall’Africa abbia portato un pezzo di ippopotamo, e lui lo abbia detto: “perché no alla pizzaiola?”».

Gianmarco Tognazzi - Figure 2
Foto Gambero Rosso
Le cene a casa Tognazzi

Eppure, con Ugo su un piatto non bisognava scherzare, Gianmarco Tognazzi continua: «Le votazioni durante le cene erano “eccezionale”, “ottimo”, “buono”, “cagata”, “grande cagata”, “grandissima cagata”. E diciamo che, quando prendeva sei su otto grandissime cagate la serata non finiva benissimo. «E tu gli potevi dire che il film non gli era piaciuto non gliene fregava nulla. Se davi grandissima cagata a un piatto ci rimaneva male».

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