Fdi e mezzo governo contro il conduttore Rai Zanchini: “Ha chiesto ...

5 giorni ago
Media & Regime

di F. Q. | 24 Aprile 2024

Giorgio Zanchini - Figure 1
Foto Il Fatto Quotidiano

“Senatrice, lei è ebrea?”. “Sì, sono ebrea. Ma lei lo chiede a tutti?”. Poi il tentativo di spiegazione e un acceso scambio di battute. È quanto andato in onda a Radio anch’io, su RadioUno, con il conduttore Giorgio Zanchini che ha chiesto alla parlamentare di Fratelli d’Italia Ester Mieli il suo orientamento religioso prima di parlare delle proteste degli studenti universitari contro Israele. Immediata la polemica politica, sollevata direttamente da Fratelli d’Italia in Commissione di Vigilanza. La deputata Augusta Montaruli ha proposto di ascoltare i vertici Rai, ipotizzando di convocare anche il conduttore della trasmissione Giorgio Zanchini. Per Fdi si tratta di “un caso gravissimo”, che “rasenta l’antisemitismo”. Solidarietà alla senatrice Ester Mieli da tutto l’arco parlamentare, nessuno escluso. Anche Viale Mazzini si è mossa tempestivamente. L’ad Roberto Sergio ha contattato telefonicamente la senatrice Mieli per porgere le proprie scuse, mentre il direttore di Radiouno, Francesco Pionati, ha inviato una lettera a Giorgio Zanchini chiedendogli di scusarsi con gli ascoltatori di Radiouno e con Ester Mieli: “Certo della tua buonafede e riconoscendo le tue indubbie doti professionali – ha scritto Pionati – credo necessario chiudere subito una polemica che non serve a nessuno“.

Al netto delle scuse e delle richieste di scuse, la questione è diventata squisitamente politica, con mezzo governo a esprimere solidarietà alla rappresentante di Fratelli d’Italia e condanna per quanto accaduto in onda. A tarda mattinata da registrare l’intervento del conduttore Giorgio Zanchini, che ha cercato di rimediare: “Sono molto dispiaciuto se la senatrice Mieli si è sentita offesa o se posso aver urtato la sua sensibilità, ma il mio intento era esattamente l’opposto”. “Avevo obiettato ad alcune osservazioni sull’antisemitismo e sull’antisionismo della studentessa di Torino, che era ospite e che mi erano sembrate molto discutibili – ha spiegato Zanchini – e nel prosieguo della trasmissione avevo cercato di far emergere il rischio di un clima antisemita nelle università americane e italiane”. Il conduttore di Radio anch’io ha poi fatto presente un altro dettaglio: “Al professor Michael Driessen della John Cabot ho chiesto se quel clima ci sia e se gli studenti ebrei si sentano discriminati e a rischio e gli ho chiesto se fosse ebreo. Una domanda – ha detto Zanchini – che ho fatto anche alla senatrice Mieli con l’intenzione di far emergere un clima ostile agli ebrei e quindi di portarle la mia solidarietà. L’esatto opposto di quello che sta emergendo”. Zanchini poi è andato all’attacco: “Aggiungo che trovo anche personalmente offensivo insinuare un mio presunto antisemitismo – ha sottolineato ancora il conduttore -. Ho diversi cugini ebrei e ho vissuto quattro anni con mio cugino che si chiama Piperno, un cognome che a chi è romano qualcosa dice. Il marito di mia zia, Lello Levi, è morto di infarto all’indomani delle leggi razziali. Accusare me di antisemitismo lo trovo personalmente offensivo“.

Giorgio Zanchini - Figure 2
Foto Il Fatto Quotidiano

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