Michael Caine, un attore straordinario nelle mani di Nolan

14 Mar 2023

Michael Caine è un monumento del cinema, inglese e non solo. Nella sua lunghissima carriera, iniziata nel 1956, ha toccato tutti i generi, spaziando tra interpretazioni drammatiche e irriverenti, sempre con la classe e con il suo “aplomb” britannico. Nel giorno del suo compleanno ripercorriamo il sodalizio con Christopher Nolan.

Una carriera ricca Michael Caine

Tra i ruoli più importanti di Micheal Caine c’è quello dell’agente segreto Harry Palmer, da Ipcress (1965) a Intrigo a San Pietroburgo (1996), che viene definito l’antitesi di James Bond. Raggiunge poi il successo con film come Alfie (1966) e Carter (1971), per poi ricevere due premi Oscar per il miglior attore non protagonista, tra fine anni 80 e fine anni 90. Il primo arriva per il ruolo di Elliot in Hannah e le sue sorelle (1986) di Woody Allen, il secondo invece per l’interpretazione di un medico in Le regole della casa del sidro (1999).

Non rinuncia però al cinema di genere, non abbandonando l’idea che lo aveva portato ad essere l’agente Palmer. Partecipa infatti a film ormai cult come Un colpo all’italiana (1969) e Fuga per la vittoria (1981). È da questa sua voglia di continuare a provare generi ed esperienze di cinema diverse, che mette insieme ruoli alti al cinema-spettacolo, intento che forse è alla base della sua vicinanza con il cinema di Nolan.

Batman Begins, un incontro folgorante Michael Caine, Alfred

Nel 2005 Nolan scrittura Michael Caine per il ruolo di Alfred Pennyworth, l’ormai famosissimo maggiordomo di Bruce Wayne, immancabile figura in ogni film di Batman. Il ruolo era stato interpretato nei quattro film precedenti di Batman da Michael Gough. Nolan aveva avuto dalla Warner, dopo il successo di Memento (2000) e del remake Insomnia (2002), il mandato di rilanciare il franchise di Batman con una trilogia che svecchiasse il personaggio. Nasce quindi Batman Begins (2005)

Nolan, quindi, decide di lavorare sul personaggio di Alfred per cambiare quello di Bruce. Il ruolo di Caine diventa più quello di un padre, che si è preso cura di quest’orfano dell’alta classe. I suoi insegnamenti si fondono a quelli di Ra’s al Ghul e rendono Bruce il giustiziere mascherato di Gotham. È però con Il cavaliere oscuro e col sequel, Il cavaliere oscuro – il ritorno, che il ruolo di Alfred viene approfondito da Caine, concedendo ancora più umanità, rispetto e commozione.

Il finale della trilogia è infatti una semplice scena in cui Bruce, finalmente libero dal ruolo di Batman, saluta da lontano Alfred, che, felice per la serenità del suo figlioccio, ricambia il saluto. La centralità di questo rapporto, come del rapporto col commissario Gordon e con Rachel, costruiscono le basi di questa trilogia.

Non solo Batman Michael Caine, Interstellar

L’esperienza con Batman sancisce l’inizio di una collaborazione fitta col regista. Il primo film in cui di nuovo si riforma il tandem Nolan-Caine è The Prestige (2006). In questo film Caine è chiamato a riprendere un ruolo simile a quello di Alfred, di mentore di questi due illusionisti, interpretati da Christian Bale e Hugh Jackman, durante gli anni 30 inglesi. Il suo personaggio si trova esattamente in mezzo a questo scontro di vendette e prestigio.

Con la voce di Caine, che spiega le tre fasi di un trucco di magia, lo spettatore inizia e finisce la visione, abbinando a quelle parole significati diversi dopo aver vissuto la storia del film. The Prestige un film che ragiona sottotraccia sul cinema, e Caine ne diventa il narratore interno e la guida.

Dopo un brevissimo ma significativo cameo in Inception (2010) nel ruolo del suocero del protagonista (Leonardo DiCaprio), messo nel film come voce della ragione, arriva forse il film in cui Caine dà il meglio di sé, Interstellar (2014). Anche in questo film è una guida, un mentore che indirizza le scelte dei protagonisti. In questa pellicola però Nolan inserisce in Caine il dubbio morale e la filosofia. Il suo è un personaggio tragico, disposto a tutto per la salvaguardia della specie umana, perfino a mentire a sua figlia. Un ruolo intenso quanto breve, che serve per introdurre il film e per dare poi la svolta alla seconda parte.

Una guida silenziosa, sincera, immorale Michael Caine


Abbiamo visto come in ogni film di Nolan, Caine interpretasse il ruolo di guida, mentore, consigliere fidato e maestro dei protagonisti. Ogni volta però l’intento, il ruolo e gli effetti producono nel protagonista reazioni diverse e contrastanti.

L’utilizzo di Caine da parte di Nolan è quasi uno studio sulle relazioni con le nostre guide e i nostri mentori. Le sue parti nei film sono quasi sempre risicate e brevi, ma producono effetti fondamentali nel protagonista e ad ogni suo nuova configurazione nei film analizzati, la sua guida è alle volte silenziosa e benevola, sincera e schietta, immorale e dubbiosa.

Il merito di queste pellicole, che si collocano nella fase finale dell’immensa carriera di Michael Caine, è quello di far scoprire al pubblico un attore straordinario, sottile e delicato, un caratterista che non va mai sopra le righe e che riesce ad imprimere in pochissimi minuti il ricordo della sua performance.

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