Morgan e lo stalking nei confronti di Angelica Schiatti: Warner ...

11 Lug 2024
Morgan

diAndrea Laffranchi

La replica del cantautore: «Mi fido della giustizia e non parlo perché a me non serve pubblicità». Angelica Schiatti: «Sola e abbandonata dalle istituzioni»

«Mi sento molto sola e abbandonata dalle istituzioni». Sono le parole, affidate ai social, di Angelica Schiatti, cantautrice del circuito indie, che da quattro anni attende un processo nato da una sua denuncia di stalking nei confronti di Morgan. Una storia nota, simile a quella di altre vittime, al di là della notorietà dei protagonisti. «Questa mia è la condizione di una donna che trova il coraggio per denunciare in Italia, che cerca di difendersi e tutelare la propria dignità e che non dovrebbe MAI essere lasciata sola», prosegue Angelica.

Tutto è nato da un’amicizia decennale fra i due musicisti sfociata nel 2019 in una relazione di qualche mese. Quando Angelica decide di lasciare Morgan il cantautore perde l’equilibrio e inizia a mandare messaggi sempre più aggressivi e minacciosi alla ex. Nel maggio del 2020 Angelica lo denuncia per stalking e ottiene il «codice rosso», una tutela di legge che dovrebbe velocizzare le indagini per arrivare al processo prima che possa accadere di peggio. 

Un primo rinvio a giudizio per Morgan arriva dalla Procura di Monza nel 2021, ma per questioni di competenza territoriale il fascicolo si sposta a Lecco. Anche qui la Procura arriva, a ottobre 2023, al rinvio a giudizio di Morgan. Il giudice cerca un accordo fra le parti che non c’è e i tempi si allungano ancora. 

Tutto rimandato al 13 settembre prossimo con un’udienza per tentare la conciliazione. Si parla di un’offerta dell’accusato di 15 mila euro. «Angelica non ci sarà — fa sapere la sua avvocata Maria Nirta — perché ci siamo già opposti con fermezza ai tentativi di risolvere il caso in via extragiudiziale al di là delle cifre: l’obiettivo è arrivare a una sentenza che le renda giustizia e la tuteli. Anche perché sinora nulla è stato fatto a sua tutela, nemmeno il divieto di avvicinamento».

A svelare le carte processuali è stata mercoledì Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano. Non c’erano solo i messaggi insistenti e minacciosi (che Morgan aveva definito «poesie») o i post denigratori sui social. Dagli atti emerge un crescendo che passa per il revenge porn, con i video erotici di lei fatti girare in chat su whatsapp e corredati di offese («una troia che ha fatto la troia perché è troia e sa fare solo la troia»), ripetuti tentativi di entrare in contatto contro la volontà di lei che portano Angelica a bloccarlo su telefono e social, messaggi inviati al produttore, alle amiche e alla madre di Angelica.

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Nell’estate del 2021 Morgan arriva addirittura ad assoldare due siciliani che dovrebbero andare a rapirla a Bologna, a casa del fidanzato, il cantautore Calcutta. Pure lui vittima di pesanti insulti digitali recapitati via Telegram.
Dopo l’articolo di Lucarelli emergono altri dettagli. Il rapimento sarebbe andato a vuoto per un soffio: la coppia, diretta a un concerto di Levante, aveva lasciato l’abitazione prima del previsto. E uno dei due incaricati, un ragazzo con velleità artistiche, avrebbe ulteriormente ricattato Angelica: ti lascio stare se mi dai una mano con la mia carriera.

Il terremoto su Morgan non è solo giudiziario. Warner Music ha dato «mandato ai propri legali per interrompere il rapporto contrattuale». Pilatesca la Rai. L’ex giudice di X Factor aveva annunciato un programma per l’autunno ma viale Mazzini ha precisato che «al momento non ha in essere alcun contratto con l’artista» e che il progetto «non è stato perfezionato».

Torniamo all’incubo di Angelica. «Grazie di cuore per la solidarietà e l’affetto che sto ricevendo», ha scritto. A esprimerle vicinanza molti colleghi: Levante (che prima della decisione di Warner aveva minacciato di andarsene se non fossero stati presi provvedimenti), Annalisa, Tommaso Paradiso, Clara, Tropico.

Fra le vittime c’è anche Calcutta: «Vi assicuro che i fatti atroci riportati sono solo una piccola parte di quelli accaduti e hanno modificato la nostra vita più di quanto si possa immaginare», scrive il cantautore. Che poi accusa Warner di essere «complice» perché «ha deciso di offrire un contratto a questo persecutore nonostante fosse a conoscenza dei fatti». Unica voce a difesa dell’imputato è quella di Sgarbi che paragona in messaggi inopportuni alle poesie sessualmente esplicite di Catullo: «Non va fatto il processo».

A una richiesta di replica Morgan ribatte con un messaggio vocale: «Mi fido della giustizia e non parlo perché a me non serve pubblicità. Se vogliamo parliamo di musica, arte, tv, cantautorato, Beethoven: questo è quello che so fare. Quello che dice chi sgomita perché non arriva all’uva e vuole richiamare l’attenzione su di sé è triste».

11 luglio 2024 ( modifica il 11 luglio 2024 | 08:11)

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