Cessate il fuoco, primo sì del Consiglio di sicurezza Onu ...

26 Mar 2024

La guerra di Gaza, giorno 171

Netanyahu furioso, richiama la delegazione da Washington. Hamas "pronta allo scambio", ma chiede tregua permanente, ritiro delle truppe israeliane e ritorno a casa degli sfollati

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Foto Rai News

Ipa

New York, per la prima volta l'Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza 25/03/24

La relatrice dell'ONU: "Fondati motivi per parlare di genocidio e pulizia etnica" da parte israeliana

La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, Francesca Albanese, afferma che "ci sono fondati motivi" per ritenere che Israele si sia impegnato numerosi "atti di genocidio", in un rapporto pubblicato lunedì, che menziona anche atti di "pulizia etnica". 

"La natura travolgente e la portata dell'assalto israeliano a Gaza rivelano l'intenzione di distruggere fisicamente i palestinesi come gruppo", dice Francesca Albanese. La relatrice è incaricata dal Consiglio per i diritti umani e deve presentare la sua relazione oggi, martedì, a Ginevra: ma in questo caso non parla a nome dell'organizzazione.

Il rapporto – intitolato “Anatomia di un genocidio” – conclude “che esistono fondati motivi per ritenere che la soglia indicante atti di genocidio contro i palestinesi di Gaza è stata raggiunta". Nelle sue conclusioni la Albanese elenca tre atti di genocidio: "omicidio di membri del gruppo; grave pregiudizio all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo; e sottomissione intenzionale del gruppo a condizioni esistenziali che portano alla sua distruzione fisica totale o parziale”. Si tratta di tre dei cinque elementi che caratterizzano il genocidio secondo la Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. 

La rappresentanza israeliana alle Nazioni Unite a Ginevra "respinge totalmente la relazione" e parla di “una campagna per minare la stessa istituzione dello Stato ebraico”. Anche gli Stati Uniti reagiscono al rapporto di Francesca Albanese affermando di non avere "alcuna ragione per credere che Israele abbia commesso atti di genocidio a Gaza: “Ribadiamo la nostra opposizione di lunga data al mandato di questa relatrice speciale, che è prevenuta contro Israele", ha detto un funzionario americano all'AFP, a condizione di anonimato. 

Il 12 febbraio Israele ha annunciato di aver vietato l'ingresso nel suo territorio a Francesca Albanese. 

Nel suo rapporto, la Albanese afferma anche che “gli schemi delle uccisioni di civili evacuati al sud (di Gaza), insieme alle dichiarazioni di alcuni alti funzionari israeliani, dimostrano l'intenzione di trasferire forzatamente i palestinesi fuori da Gaza e sostituirli con coloni israeliani”, il che induce a pensare che si voglia raggiungere una pulizia etnica. L'accusa è di avere di fatto trattato “un intero gruppo” come "terroristico" o "a sostegno del terrorismo", “trasformando così tutto e tutti in un bersaglio o in un danno collaterale”. 

Alla fine di gennaio, la Corte internazionale di giustizia (ICJ) dell'Aia, chiamata dal Sudafrica a valutare le violazioni israeliane della Convenzione sul genocidio del 1948, ha invitato Israele a "prendere tutte le misure in suo potere" per prevenire qualsiasi atto di genocidio.

Funzionario Usa contro la relatrice Onu Francesca Albanese: "è contro Israele"

Gli Stati Uniti non hanno "alcuna ragione di credere che Israele abbia commesso atti di genocidio a Gaza", ha dichiarato un funzionario statunitense, dopo che una relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, ha affermato invece che ci sono "ragionevoli motivi" per farlo.

"Ribadiamo la nostra opposizione al mandato di questa relatrice, che è di parte e contro Israele", ha dichiarato il funzionario all'agenzia francese AFP a condizione di restare anonimo. In un rapporto pubblicato lunedì, la relatrice delle Nazioni Unite per i territori palestinesi ha affermato che ci sono "ragionevoli motivi" per credere che Israele abbia commesso diversi "atti di genocidio" contro i palestinesi di Gaza.

Hamas: "Restiamo sulle nostre posizioni, chiediamo il ritiro di Israele dalla Striscia"

"Il movimento di Hamas ha informato i mediatori che il movimento si attiene alla sua posizione e visione presentata il 14 marzo" che prevede un "cessate il fuoco completo, il ritiro dalla striscia di Gaza, il ritorno degli sfollati e un vero scambio di prigionieri". Lo scrive l'organizzazione su Telegram aggiungendo che "Netanyahu e il suo governo estremista hanno la piena responsabilità di aver vanificato tutti gli sforzi negoziali e di aver ostacolato il raggiungimento di un accordo fino ad oggi". 

Tajani: la risoluzione dell'Onu è un primo passo positivo

A Gaza "ci auguriamo che ci sia un cessate il fuoco che permetta la liberazione degli ostaggi israeliani e di portare aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. All' Onu si è votata questa risoluzione per il cessate il fuoco, è la prima e questo ci fa ben sperare e certamente rappresenta un primo positivo passo in avanti". Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani a Radio1. "Mi auguro che le trattative per la liberazione degli ostaggi procedano rapidamente e quindi si possa guardare con più ottimismo a una situazione meno complicata che poi porti progressivamente alla pace", ha aggiunto. 

Netanyahu annulla la visita della delegazione di Israele a Washington

Benjamin Netanyahu ha annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello israeliana. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier indicando come motivo l'astensione degli Usa in Consiglio di sicurezza Onu sulla risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza.  

Guterres: "La risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza Onu deve essere attuata"

"Il Consiglio di Sicurezza Onu ha approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile". Così il Segretario generale Antonio Guterres ha commentato il via libera del Consiglio di sicurezza alla risoluzione per la tregua a Gaza.  

Il Consiglio di sicurezza Onu approva per la prima volta la risoluzione per il cessate il fuoco, gli Usa si astengono

Dopo mesi di stallo il Consiglio di sicurezza ha finalmente approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza. Nel documento, che ha ottenuto 14 voti a favore e l'astensione degli Usa, si "chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell'accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie". L'adozione è stata salutata con un lungo applauso.  

Prima del voto la Russia ha preso la parola per proporre un emendamento e sostituire il termine "durevole" con "permanente" nella frase in cui si chiedeva "un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan, rispettato da tutte le parti, che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile". Il termine è stato sostituito all'ultimo minuto e secondo l'Ambasciatore russo Vassily Nebenzia "annacqua il testo e lascia spazio alle interpretazioni, permettendo a Israele di riprendere le operazioni militari in qualsiasi momento". La richiesta è stata bocciata ma Mosca ha comunque votato a favore della risoluzione.  

Bombe israeliane su Rafah, 30 morti in 24 ore - 10 sono bambini

Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani nelle ultime 24 ore a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti sanitarie palestinese. L'ospedale Abu Youssef al-Najjar, dove sono stati portati i corpi delle vittime, ha riferito che fra i morti ci sono 10 bambini e 11 donne. Israele ha promesso di espandere la sua offensiva di terra a Rafah, che ora ospita circa 1,4 milioni di persone, più della metà della popolazione di Gaza, la maggior parte fuggita qui per scappare da combattimenti in altre zone dell'enclave. Nei primi mesi di guerra Israele ha ordinato ai palestinesi di spostarsi verso sud, ma ha continuato a colpire in tutte le zone del territorio, compresa Rafah. 

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