Milan, quali sostituti dopo Pioli: più De Zerbi di Conte

13 giorni ago
Pioli

di Carlos Passerini e Arianna Ravelli

La decisione del Milan arriverà solo a fine stagione, valutando pro e contro Pioli: un nome ancora non c’è, un profilo sì. Un allenatore giovane e innovativo, Conte non considerato compatibile con il progetto

MILANO Triste, solitario e (forse) finale. Stefano Pioli adesso rischia grosso: la sua storia col Milan, iniziata nell’ottobre del 2019, sembra più vicina ai titoli di coda. Una decisione verrà presa solo a fine stagione, ma da giovedì le sue chance di conferma sono drasticamente calate. La «settimana chiave», per usare le parole dell’ad Furlani, s’è aperta come peggio non si poteva: non solo la squadra è stata eliminata ai quarti di Europa League, l’ultimo obiettivo stagionale rimasto, ma lo ha fatto perdendo malamente all’Olimpico contro una Roma che si è dimostrata migliore in tutto. Lunedì c’è il derby-verità che in caso di sconfitta potrebbe consegnare lo scudetto all’Inter: modo peggiore per arrivarci non c’era. È stata un’autentica lezione di calcio, col tecnico di Parma che ha perso nettamente la sfida nella sfida col collega De Rossi, come all’andata. Del piano rimonta non ha funzionato nulla. Col risultato che la stragrande maggioranza dei tifosi pretende ora la testa dell’allenatore, considerato il principale responsabile di un’annata con zero trofei. La qualificazione alla prossima Champions? Era l’obiettivo minimo.

«Abbiate pazienza ancora un po’, poi parleremo con la società» ha commentato amaramente Pioli nella pancia dell’Olimpico. Dopo che le 7 vittorie consecutive avevano rafforzato l’idea originale della società di confermarlo, l’ultima nerissima settimana rischia di aver completamente stravolto gli scenari. Anche se la valutazione sarà più ampia. Il derby? Occorre fare di tutto per evitare il sesto k.o. filato, anche per dare un senso al finale di stagione, ma non sposterà gli equilibri sul futuro della panchina.

Pioli, perché sì e perché no

La scelta verrà presa solo a fine stagione, è il messaggio che filtra con forza da Casa Milan. A decidere saranno il patron Cardinale col presidente Scaroni, il super consulente Ibrahimovic, l’ad Furlani e il dt Moncada. Sul tavolo verranno messe attenuanti e aggravanti, come è giusto che sia. Partendo da un punto basilare: Pioli ha ancora un anno di contratto, quindi significa che andrebbe trovato un accordo, a meno che non sia lui a scegliere di cambiare squadra (Napoli?). Restasse, il contratto in scadenza non sarebbe un problema per la proprietà. Le attenuanti di Pioli? Innanzitutto la rivoluzione dell’estate 2023, con molti giocatori nuovi che hanno avuto bisogno di tempo per integrarsi. Ora la rosa verrà solo perfezionata. E un allenatore che conosce già ambiente e processi di maturazione sarebbe oggettivamente un vantaggio. Fra le aggravanti, la sensazione diffusa di essere alla fine di un ciclo.

Chi dopo Pioli

E nel caso si optasse alla fine per il cambio? La verità è che a oggi non è ancora stato individuato un nome. Ma il profilo è molto chiaro: giovane, innovatore, compatibile col progetto tecnico, il De Rossi del Milan. Non uno come Conte, per intenderci. Klopp sarebbe un sogno ma irrealistico. Piuttosto, un De Zerbi. Anche se nel caso del bresciano ci sarebbe da pagare al Brighton una clausola da 15 milioni: non un dettaglio. Un altro nome interessante è quello di Conceiçao, mentre su Lopetegui c’è stato un raffreddamento. Per ora però sono solo ipotesi: da qui a fine stagione c’è ancora un mese. Poi si vedrà.


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20 aprile 2024 (modifica il 20 aprile 2024 | 07:01)

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