Pioli resta al Milan? Cosa succede dopo la sconfitta in Europa League

13 giorni ago
Pioli

di Carlos Passerini e Arianna Ravelli

La decisione della società sull’allenatore arriverà solo a fine stagione, è chiaro che la partita con la Roma avrà un peso. «Abbiate pazienza ancora un po’, poi parleremo», la frase amara di Pioli

Il Milan crolla. E ora Stefano Pioli rischia grosso. L’eliminazione in Europa League nel derby con la Roma, vittoriosa (con merito) sia all’andata sia al ritorno, complica ulteriormente la situazione dell’allenatore, sul banco degli imputati da mesi, dopo la fine precoce della corsa scudetto, del cammino in Champions e in Coppa Italia.

Sui social e nei bar i tifosi hanno già espresso in maniera netta il loro giudizio: la stragrande maggioranza chiede l’esonero. La decisione della società è però rimandata a fine stagione, quindi fra poco più di un mese, considerato che l’ultima giornata di campionato è in calendario il 26 maggio. Il bilancio si traccerà solo alla fine, il messaggio che filtra con forza da Casa Milan. A decidere saranno il patron Gerry Cardinale col presidente Paolo Scaroni, il super consulente Zlatan Ibrahimovic, l’ad Giorgio Furlani e il dt Geoffrey Moncada. La decisione sarà collegiale. E verrà presa a mente fredda. «Abbiate pazienza ancora un po’, poi parleremo con la società» ha commentato amaramente Pioli nella pancia dell’Olimpico, dove non è riuscito a nascondere l’amarezza per il tracollo nel momento clou della stagione.

Dopo che le 7 vittorie consecutive avevano rialzato le quotazioni di una sua conferma, l’ultima nerissima settimana rischia di aver completamente stravolto gli scenari.Anche se la valutazione sarà più complessiva, più ampia. Non di pancia. E includerà attenuanti e aggravanti, come è giusto che sia. Partendo da una constatazione basilare: Pioli ha ancora un anno di contratto, fino al 30 giugno 2025, quindi significa che andrebbe trovato un accordo, a meno che il tecnico di Parma non venga nel frattempo chiamato da un’altra squadra. Il Napoli? Di sicuro anche dentro al club rossonero è netta la sensazione di logoramento, di sfilacciamento. Non nei rapporti, che erano e restano ottimi. Ma dopo quattro anni e mezzo, l’aria che si respira è quella di essere inevitabilmente vicini a una conclusione quasi fisiologica di un ciclo.

Un ciclo che ha regalato delusioni, come quest’anno, ma anche enormi soddisfazioni come lo scudetto del 2021/22 e la semifinale di Champions del 2022/23. Il secondo posto di quest’anno, se verrà mantenuto, non può bastare a dare un voto pienamente positivo alla stagione. La qualificazione alla prossima Champions era l’obiettivo minimo. Non c’è stato altro.

Pro e contro Pioli

Le attenuanti messe sul tavolo dal board rossonero riguardano invece infortuni (anche se Pioli da responsabile tecnico supervisiona anche l’area della preparazione atletica, nel mirino per i troppi ko muscolari) e squadra rivoluzionata in estate. Questa è stata la prima stagione in maglia milanista per diversi giocatori, che hanno avuto bisogno di tempo per integrarsi. Si pensi a Chukwueze, Reijnders, Pulisic, Loftus-Cheek. Pioli li conosce già: questo è un punto a suo favore. Il lavoro di crescita sarebbe già avviato. La situazione è fluida.

Ma le sue chance di restare si sono drasticamente abbassate dopo ieri. Una sconfitta nel derby di lunedì — con scudetto all’Inter — potrebbe aggravare ulteriormente la situazione, anche se il quadro è già complesso di suo. Come dire: non sarà il derby a sentenziare conferma o addio. Perché la valutazione, come detto, sarà più ampia e articolata.

Quali sostituti dopo Pioli

C’è però un altro aspetto che nel tratteggiare gli scenari non può essere trascurato: a oggi il Milan non ha individuato un profilo pienamente convincente per l’eventuale sostituto. Antonio Conte viene considerato non compatibile, mentre la suggestione Jurgen Klopp rischia di restare tale, visto che il tedesco ormai quasi ex Liverpool intende fermarsi per un po’. E il Milan ne avrebbe bisogno adesso. Lo spagnolo Julen Lopetegui? Non conosce il calcio italiano e questo di certo non è un vantaggio. Il mercato non offre grandi soluzioni. Al momento. Perché da qui a giugno qualcosa potrebbe cambiare. Una cosa è certa: serve un profilo di alto livello, per alzare il livello. Quindi?


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19 aprile 2024 (modifica il 19 aprile 2024 | 15:54)

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