Rigopiano, definitiva condanna ex prefetto Pescara. Appello bis per ...
Diventa definitiva la condanna ad 1 anno 8 mesi per l'ex prefetto Francesco Provolo. Lo hanno deciso i giudici di Cassazione. Provolo è accusato di rifiuto di atti di ufficio e falso. Appello bis invece per sei persone, tutti dirigenti della Regione Abruzzo all'epoca dei fatti, assolti nei due precedenti gradi di giudizio. Nuovo processo di appello per l'ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per 5 dirigenti della Provincia e per un tecnico del comune all'epoca dei fatti. Confermata condanna ex gestore hotel
Diventa definitiva la condanna ad 1 anno 8 mesi per l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, nell'ambito della vicenda legata alla strage di Rigopiano dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse un hotel. Lo hanno deciso i giudici di Cassazione. Provolo è accusato di rifiuto di atti di ufficio e falso. Appello bis invece per sei persone, tutti dirigenti della Regione Abbruzzo all'epoca dei fatti, che erano stati assolti nei due precedenti gradi di giudizio.
Il 18 gennaio del 2017, una valanga travolse l’hotel di Farindola (Pescara) e 29 persone persero la vita. La sentenza era attesa lo scorso 28 novembre, ma è slittata a oggi - hanno spiegato i giudici - alla luce della "complessità del processo" e del numero di posizioni da vagliare.
I giudici della Cassazione hanno anche disposto un nuovo processo di appello per l'ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta nell'ambito del procedimento legato alla strage di Rigopiano. La Suprema corte ha disposto il processo dinanzi ai giudici della corte d'Appello di Perugia. Nuovo processo di secondo grado anche per cinque dirigenti della Provincia e per un tecnico del comune all'epoca dei fatti. Per loro però, così come per il sindaco, potrebbe arrivare la prescrizione delle accuse. Confermata invece la condanna all'ex gestore dell'hotel Bruno Di Tommaso.
Rigopiano, “per dirigenti appello bis su disastro e omicidio”"In accoglimento parziale del ricorso del Procuratore generale presso la Corte di appello dell''Aquila, la Corte di cassazione ha riformato la decisione dei Giudici di merito disponendo l'annullamento della sentenza di appello che, come già quella di primo grado, aveva escluso la responsabilità dei dirigenti del Servizio di Protezione civile della Regione Abruzzo per i reati di disastro colposo e omicidio e lesioni plurime colpose”, afferma in una nota la Cassazione sulla sentenza nel processo per la strage di Rigopiano. "Con riguardo al sindaco di Farindola e al tecnico del Comune dell'epoca dei fatti, nonché ai due funzionari della Provincia di Pescara condannati dalla Corte di appello per omicidio lesioni colpose plurimi, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata e ha disposto un nuovo giudizio di appello per rivalutare le loro posizioni. La Cassazione ha, poi, confermato la condanna dell'allora Prefetto di Pescara per i delitti di omissione di atti d'ufficio e di falso ideologico in atto pubblico, nonché del Capo di Gabinetto della stessa Prefettura per falso ideologico in atto pubblico". Sono state, altresì, "confermate le assoluzioni disposte in primo e secondo grado per il delitto di depistaggio contestato al Prefetto e ai suoi funzionari”. Sono state, infine, "confermate le condanne del gestore dell'albergo e del geometra che aveva redatto la relazione allegata al permesso per la ristrutturazione dell'albergo stesso per i reati di falsità ideologica loro attribuiti. Sui risarcimenti in favore delle parti civili si deciderà all'esito del giudizio di rinvio".
Parenti: riconosciuto il nostro dolore di genitori“Abbiamo visto riconosciuto in parte il dolore di genitori". È questo uno dei primi commenti dei parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano che hanno assistito alla lettura della sentenza della Cassazione nell'Aula Magna del secondo piano a Roma. Grande tensione per ore in attesa del dispositivo ma poi anche pianti. Ma la battaglia non finisce qui: "Andremo tutti a Perugia e siamo pronti a lottare ancora e fino alla fine. I dirigenti della Regione? Come negare le loro responsabilità? Ci si aspettava di più ma un cambio di rotta è stato dato eccome. Forse sarà la prima volta in 8 anni che il 18 gennaio andremo tutti insieme a celebrare i nostri cari con un cenno di sorriso sul volto", spiegano.
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Ha definito la sentenza su Rigopiano "una decisione che ci restituisce un pò di fiducia, non i nostri cari" Antonella Pastorelli, madre di Alessandro Riccetti il receptionist di Terni morto per la valanga che travolse l'hotel. "La speranza è che questa tragedia abbia insegnato qualcosa alle istituzioni, a tutti" ha detto Pastorelli all'ANSA. "Potevano essere salvati, quel maledetto giorno, se solo ci fosse stata la consapevolezza della situazione e chiarezza sulle azioni da attuare. Si sono sentiti abbandonati, i nostri cari. E spero che mai più accada qualcosa di simile. Che il loro sacrificio sia valso a qualcosa".