Nel quadro delle attività che il Comune di Riposto, Assessorato alla Pubblica Istruzione, ha promosso per ricordare la “Giornata della Memoria”, si è svolta all’Istituto Tecnico per Geometri “Colajanni” di Riposto, una interessante iniziativa culturale, cui hanno preso parte la dirigente scolastica, Rosalba Mingiardi, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Paola Emanuele che ha portato i saluti del sindaco, Enzo Caragliano. Nell’occasione è stato presentato il libro di Carmela Russo “Lui era mio padre”, dedicato alla memoria del padre Salvatore, internato nei lager nazisti dal settembre 1943 al maggio 1945. Ha dialogato con l’autrice la professoressa Grazia Messina, mentre l’attrice e regista Maria Rita Leotta ha letto alcuni brani dal testo, presentando dei brevi filmati realizzati dal racconto della signora Russo.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto con la partecipazione e l’attenzione interessata dei tanti studenti presenti, è stato ricordato l’internamento di 650.000 soldati italiani nei lager nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. I giovani sono stati invitati a conservare la memoria anche dei cinquantamila soldati che non fecero ritorno a casa dopo l’internamento, vittime delle pesanti sofferenze e umiliazioni subite nei lunghi mesi della prigionia. Una memoria che dunque deve includere tutti gli italiani resistenti, donne e uomini, in armi e senz’armi, partigiani, deportati e internati che hanno permesso, anche con il sacrificio delle loro vite, la nascita della nostra Repubblica.
Nel 2000 il Parlamento ha istituito in tale direzione, il Giorno della memoria, nel quale ha voluto inserire “i deportati militari e politici” fra le vittime del nazifascismo che vanno ricordate il 27 gennaio e nei giorni successivi, impegno ulteriormente ribadito nel 2016 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed oggi pienamente confermato nell’incontro culturale promosso a Riposto. Un evento la cui valenza è alquanto significativa affinché questa pagina di storia realmente vissuta dagli Internati Militari Italiani nei lager tedeschi possa suscitare una riflessione storica ed umana illuminante in questo particolare momento.
