Sapienza, studenti in sciopero della fame e incatenati. Presidio al ...

13 giorni ago

Dopo gli scontri di ieri, in mattinata i collettivi si sono dati appuntamento davanti al tribunale di Roma per manifestare contro l'arresto di due ragazzi: per la 28enne accusata di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni il giudice per direttissime ha convalidato l'arresto non disponendo misure cautelari. Processo il 22 maggio. Intanto, i giovani che sono in presidio con le tende nell'università si sono incatenati e sono in sciopero della fame “fino a quando la rettrice non ascolterà le nostre richieste”

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Foto Sky Tg24

Continuano le tensioni intorno all'università La Sapienza di Roma. Le ragazze e i ragazzi dei collettivi che da tre giorni sono in presidio con le tende all'interno dell'ateneo si sono incatenati e sono in sciopero della fame. "Saremo in sciopero della fame fino a quando la rettrice Antonella Polimeni non ascolterà le nostre richieste", hanno detto. Intanto dopo gli scontri di ieri, quando c'è stata la riunione del Cda e del Senato accademico sulla questione degli accordi di ricerca con Israele, stamattina i collettivi si sono dati appuntamento davanti al tribunale della capitale per manifestare contro l'arresto di un ragazzo e una ragazza. La 28enne è già tornata libera: il giudice per direttissime ha convalidato l'arresto non disponendo misure cautelari. Nei suoi confronti l'accusa è di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il processo ci sarà il 22 maggio. "Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere", ha commentato ieri sera la premier Giorgia Meloni. “La violenza non è, e mai sarà, espressione di libertà", ha aggiunto il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Da stamattina, quindi, alcuni studenti hanno iniziato uno sciopero della fame. "Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c'è più tempo. Siamo incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d'Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento", hanno spiegato gli studenti in un appello. “Saremo in sciopero della fame fino a quando la rettrice Antonella Polimeni non ascolterà le nostre richieste", ha poi aggiunto Francesca di Cambiare Rotta, incatenata davanti al Rettorato. "Continuiamo a chiedere lo stop agli accordi. E forse a questo punto la mossa giusta sarebbe anche dimettersi. I docenti ieri hanno presentato delle criticità e non ha dato ascolto a quello che è stato detto", ha aggiunto. Per Francesca si tratta di un "problema di democrazia interna". "Per noi appare logico che lei si dimetta perché non rappresenta le volontà della comunità studentesca", ha concluso.

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Foto Sky Tg24

leggi anche Scontri a La Sapienza di Roma, due arresti: "Fuori guerra da atenei"

Il presidio davanti al tribunale

Alcune decine di studenti, invece, hanno partecipato al presidio a Piazzale Clodio "in solidarietà con gli arrestati" negli scontri di ieri, che oggi sono stati processati per direttissima. "Riteniamo questi arresti una iniziativa gravissima e siamo qui per ribadire solidarietà ai nostri amici - ha detto in mattinata Giulio di Potere al Popolo -, perché quanto avvenuto ieri è inaccettabile. Ieri chiedevamo lo stop immediato degli accordi Italia-Israele ma nessuna risposta è arrivata dall'università. Gli scontri sono stati violenti ed immotivati, noi ci stavamo muovendo in maniera pacifica ma oramai in questo Paese c'è un clima di repressione". Presenti anche i genitori della 28enne arrestata e poi tornata libera, che ha respinto ogni addebito. "Nostra figlia non ha precedenti ed è laureata con il massimo dei voti in Cooperazione internazionale. Ieri era all'università per accompagnare un amico di Padova e aveva con sé anche il suo cane. Si è trovata di fronte le forze dell'ordine schierate ed è stata portata via dai poliziotti. Oggi aveva un colloquio di lavoro", hanno raccontato. Presente anche il papà dell'altro giovane arrestato, di origini libiche, a cui è contestato il danneggiamento. "Siamo in Italia da cinque anni, mio figlio studia Economia e non ha precedenti ed è anche affetto da problemi gravi di salute", ha spiegato.

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Foto Sky Tg24

vedi anche Roma, 2 studentesse incatenate a La Sapienza contro accordi Israele

Gli scontri e le tensioni

Ieri, quindi, alla Sapienza è stata una giornata di scontri e tensioni. Due gli arrestati, dopo il tentativo di irruzione prima al Senato accademico e poi al commissariato sotto al quale si erano radunati dei manifestanti: uno è stato fermato dopo avere danneggiato un'auto della polizia, una ragazza avrebbe aggredito un dirigente della polizia durante il tentativo di irruzione nel commissariato. "Boicottare Israele, fuori la guerra dall'università, vergogna, assassini", gli slogan dei manifestanti. È stato anche letto un appello - firmato da 2.500 tra studenti, ricercatori, amministrativi e 150 docenti dell'ateneo - in cui si spiegano le ragioni della protesta e si chiedeva al Senato accademico di sospendere gli accordi con gli atenei israeliani: "Chiediamo la sospensione, non la cancellazione, di questi accordi e rimandiamo al mittente qualunque idea di razzismo e antisemitismo”. I toni sono poi diventati via via più duri quando sono iniziate a filtrate notizie dal Senato accademico in corso, che con il Cda ha emesso un comunicato dai toni netti e fermi. La Sapienza, si legge nel documento, "rifiuta l'idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabilità di ogni singolo ricercatore, possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana" anche se esprime innanzitutto "dolore e orrore per l'escalation militare e per la conseguente crisi umanitaria in corso in Palestina". Dopo qualche momento di tensione con la polizia davanti al rettorato, avendo compreso che la protesta non aveva dato i risultati sperati, i giovani sono sfilati in corteo fuori dalla città universitaria, poi gli scontri con la polizia. Infine gli studenti hanno ripreso il corteo fino a piazzale del Verano imbrattando lungo il cammino un bus e la serranda di un supermercato.

vedi anche Roma, tensione tra studenti e forze di polizia alla Sapienza

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