In un film su Netflix, Serena Rossi è una straordinaria Mia Martini
Arriva su Netflix il film Io sono Mia, in cui Serena Rossi dà tutta se stessa interpretando Mia Martini e la sua dolorosa storia di vita.
Netflix propone dal 1° marzo Io sono Mia, film diretto da Riccardo Donna che ricostruisce la storia di Mia Martini, la cantante che più di ogni altra ha pagato sulla sua pelle il peso del pregiudizio a causa delle infamanti accuse che negli anni le sono piovute addosso. Prodotto da Eliseo in collaborazione con Rai Fiction, il film Io sono Mia arriva su Netflix dopo essere passato nei nostri cinema e andato in onda su Rai 1.
Protagonista ne è l’attrice Serena Rossi. Con lei nel cast anche Maurizio Lastrico, Lucia Mascino, Dajana Roncione, Antonio Gerardi e Nina Torresi. Con Corrado Invernizzi nei panni di Charles Aznavour ed Edoardo Pesce in quelli di Franco Califano. Basato su una sceneggiatura firmata da Monica Rametta, il film conta sulla consulenza di Loredena Berté e Olivia Berté, sorelle di Mia Martini.
Io sono Mia, film ora proposto da Netflix, comincia durante in Festival di Sanremo del 1989. Un’esile figura femminile percorre i corridoi che portano al palco del teatro Ariston. È Mia Martini (Serena Rossi) al suo rientro sulle scene dopo anni di abbandono: “Sai la gente è strana prima si odia poi si ama” è la prima strofa della sua nuova canzone, della sua nuova vita.
Mimì, in una serrata intervista con Sandra (Lucia Mascino), una giornalista che in realtà a Sanremo vorrebbe incontrare Ray Charles e che considera Mia Martini solo un ripiego, ripercorre la sua vita: gli inizi difficili da bohémienne; il rapporto complesso col padre che, pur amandola, la ostacola fino a farle male; una storia d’amore contrastata che la travolge segnando il suo destino sentimentale; il marchio infamante di iettatrice che le si attacca addosso come la peste condizionando la sua carriera con alti e bassi vertiginosi; il buio, fino alla nuova dimensione di vita più pacificata.
Io sono Mia è la storia di un’artista unica dalla voce inimitabile, la storia di una donna appassionata che ha amato fino in fondo con ogni fibra del suo essere.
Il poster del film Io sono Mia. Una vita vissuta con doloreCi sono artisti che hanno saputo, come pochi, esprimere lo spirito del tempo in cui vivevano e anzi, talvolta, anticiparne il corso. Tra questi c’è Mia Martini. Un’artista dalla voce unica, un’esperienza umana scandita da grandi successi e da un privato denso di emozioni, sempre in bilico tra crisi esistenziali e traguardi professionali. Per Mia Martini la consacrazione arriva nel 1972 con il brano Piccolo Uomo, che vince il Festivalbar e, l'anno dopo, bissa con il capolavoro Minuetto, in assoluto il suo 45 giri più venduto.
Il 1974 è un anno fondamentale per Mia Martini che è considerata dalla critica europea la cantante dell'anno: i suoi dischi escono in vari paesi del mondo e registra i suoi successi in francese, tedesco e spagnolo, ottenendo consensi significativi anche all'estero. In particolare, in Francia dove viene paragonata a Edith Piaf. Una vita intensa e una personalità sincera e autentica, che ha saputo tenere testa a pregiudizi emarginanti e che non ha voluto scendere a compromessi, pagando a duro prezzo le proprie scelte artistiche e personali. Io sono Mia, il film disponibile adesso su Netflix, a è la sua storia e il racconto del pregiudizio che ha deviato il corso della sua vita.
“Avvicinarsi con discrezione, a piccoli passi. Davanti a me il racconto di una vita, memorie private e storia professionale. I ricordi di Mia che diventano non solo momenti biografici, ma anche pezzi di storia. Il ricordo di quella grande cantante ancora vivo tra la gente della mia età”, ha spiegato il regista Riccardo Donna. “Un lavoro quindi sulla memoria, un concetto a me molto caro, perché oggi in questo mondo in cui tendiamo a usare e gettare tutto, è facile dimenticare e perdere il patrimonio della nostra storia. Un pezzetto di quella storia è il mio film. Un pezzetto di quella memoria è ridare un’altra vita a Mia grazie, come sempre, a un gruppo di persone che ci ha creduto”.
“È un racconto imperfetto, come è giusto che sia, perché alcune cose Mimì non ha potuto raccontarcele, ma le abbiamo immaginate. Un racconto imperfetto, ma umano e attuale. Perché proprio in questo mondo dove la macchina del fango è diventato uno sport molto diffuso, è giusto rendere omaggio a Mimì che della calunnia fu una tragica vittima. Un lavoro che vorrei dedicare alla generazione che nasceva quando Mimi moriva e che forse, grazie a questo film, la conoscerà. E come ultimo appunto di questo mio diario mi piace il titolo Io sono Mia. Perché racchiude il riscatto di una vita vissuta con dolore”.
Serena Rossi nel film Io sono Mia. I personaggi principaliScopriamo quali sono i personaggi che popolano la storia vera di Mia Martini raccontata in Io sono Mia, film che Netflix felicemente ripesca.
MIA (Serena Rossi)Mia, Mimì per tutti quelli che la conoscono e che le vogliono bene. Una ragazzina di quindici anni con un sogno più grande di lei. Una ragazza che a vent’anni, insieme alla madre e alle sue sorelle, sbarca a Roma per cercare di realizzare quel sogno e che dopo soli sette anni conosce un successo incredibile, assoluto, che nessuno avrebbe potuto prevedere, con un pezzo, Minuetto, che la fa conoscere non solo in Italia, ma in tutta Europa.
Mimì, sempre in bilico tra il bisogno di esprimersi, di cantare, di salire sul palco e dimenticarsi di tutto e la difficoltà di doversi confrontare con la vita reale, quotidiana. Una donna con un’idea di libertà moderna che fatica ad accettare i compromessi. Mimì simpatica, ironica, piena di entusiasmo e generosa, ma anche cocciuta, suscettibile, intransigente soprattutto sul lavoro. Capace, in nome della sua libertà di espressione, di stracciare il contratto con la casa discografica che la rappresenta, senza pensare un momento alle conseguenze drammatiche del suo gesto. Mimì coraggiosa, ma piena di fragilità, alla ricerca dell’amore che quando finalmente arriva, fatica però a tenere.
Con gli uomini le sue insicurezze affiorano, come con suo padre, con il quale ha da sempre un rapporto difficile; è divisa tra la necessità di approvazione e l’eterna e frustrante difficoltà a ottenerla. Divisa tra quel suo bisogno quasi fisico di cantare, incidere dischi, salire sul palcoscenico, ‘toccare’ il suo pubblico e la voglia di una vita più semplice, fatta di cose più piccole che adora, come cucinare, andare al cinema, passare una serata con gli amici.
È in queste contraddizioni che Mimì si muove, vive. Affronta il successo, tocca la vetta e conosce in modo profondo la caduta, l’insuccesso, le voci terribili che girano su di lei e che la costringono di fatto al ritiro, ma lo fa sempre a testa alta; resiste, con la grazia che solo una donna possiede e che è l’arma che le permette di non affogare e di ritrovare il coraggio per tornare alla ribalta, riprendendosi quello che le era stato tolto. Riprendendosi il suo pubblico.
ANDREA (Maurizio Lastrico)Se è vero che i grandi amori portano con loro un segno misterioso già dal momento in cui nascono, l’amore tra Mia e Andrea è uno di quelli. Una canzone li lega da subito, una canzone che viene suonata nella notte e che li fa avvicinare l’uno all’altra. Anche se Andrea non è un musicista e quando incontra per la prima volta Mia ha solo ventinove anni e Mia è già una star. Andrea è ancora un giovane fotografo alla ricerca di un’identità professionale. Basta una cena e per Andrea l’amore divampa, del tutto inatteso e nemmeno cercato. Lui, che aveva grandi progetti, si fa travolgere da quella passione improvvisa che sembra di getto cancellare il resto.
Ma non è facile stare vicino a una donna di successo e Andrea è orgoglioso, geloso, comincia a mal sopportare da subito le continue tournée di Mia, però continua a starle accanto, la ama, anche quando Mia sta male e pensa di non poter cantare più. Presto gli equilibri si rompono. Per Andrea l’incontro con l’amore è stata una spinta creativa che lo ha portato in alto. Anche lui conosce il successo, proprio quando Mia comincia a perderlo, a cadere lentamente. E cominciano le liti, le incomprensioni, le scenate di due caratteri che insieme si accendono come cerini e bruciano. Andrea alla fine sarà costretto a fare una scelta straziante, dolorosa per entrambi. L’unica scelta però possibile per continuare a vivere.
CROCETTA (Antonio Gerardi)Alberigo Crocetta è l’uomo che Mia incontra casualmente una sera in un locale di Viareggio e che, come spesso succede nelle storie di successi e talenti nascosti, le cambia la vita. È già un grande e affermato manager Crocetta, ma alla continua ricerca di talenti da scoprire. Quando vede quella ragazza minuta che canta un pezzo jazz nel suo locale, si ferma ad ascoltarla. Qualcosa, oltre alla voce di quella ragazza, lo convince, lo attira. Gli era già successo in passato e sa che si deve fidare del suo istinto. Lo ha sempre guidato dalla parte giusta.
Le offre un contratto, ma da subito il rapporto con Mia non è facile. Sa che deve guadagnarsi la fiducia di quella ragazzina che ha appena ventitré anni. Sa come fare, è forte, deciso; è lui a trasformarla, a capire per primo che quella sua aria strana, originale e diversa da tutto quello che c’è in giro, deve essere valorizzata. La sua voce graffiante può piacere ai giovani. È lui a trovarle il nome giusto, è lui a trasformarla da Mimì Bertè a Mia Martini. Anche quello con Crocetta non sarà un rapporto facile e si romperà in maniera improvvisa e definitiva così come era cominciato. Ma è con lui che Mia conoscerà il vero successo.
LOREDANA (Dajana Roncione)Sorella amata, persa e poi ritrovata. Loredana, sorella minore di Mimì ha un carattere incandescente, propulsivo, aggressivo, ma fragilissimo allo stesso tempo. Pezzi enormi di strada insieme, i primi anni ‘70 a Roma, le discoteche, le feste, il divertimento, i provini, gli spettacoli alternativi, il teatro off, la voglia di diventare qualcuno senza sapere bene ancora chi… e poi i primi successi. Anche Loredana canta, come Mimì, e passano lunghi periodi senza sentirsi, perché una impegnata in una tournée, l’altra chiusa in sala d’incisione.
Due sorelle che affrontano insieme l’avventura della vita e la realizzazione dei loro sogni, ostacolate e non comprese fin da bambine dal padre. Malgrado la vita le abbia messe continuamente di fronte a scelte difficili e non abbia fatto sconti a nessuna delle due, un filo a volte sottile, a volte più resistente, le ha sempre tenute legate. E quel filo ancora oggi non si è spezzato.
ALBA (Nina Torresi)Un’amica, come se ne incontrano poche nella vita, ma di quelle che quando si incontrano non si lasciano più. Alba è questo per Mimì e Mimì è questo per Alba. Da quando la conosce, una sera con Crocetta al Piper di Viareggio, anche lei resta colpita da quella ragazza sua coetanea che canta a squarciagola lanciando parole dal palco come fossero pietre. La simpatia e l’empatia sono immediate. Insieme si divertono, vanno al cinema, vanno a cena fuori, fanno le cose semplici che piacciono a Mia e che con Alba vengono naturali.
Ha un carattere più riflessivo Alba, è lei che si preoccupa per Mimì ogni volta che decide di fare qualcosa di rischioso. È lei che la invita a riflettere sulla decisione di rompere il contratto con la sua casa discografica, è sempre lei che cerca di proteggerla quando già nei primi anni ‘70 cominciano a girare le voci terribili su di lei e sulla sua fama di porta sfortuna; ed è sempre lei che riuscirà a convincerla a uscire di nuovo dopo cinque anni di ritiro in campagna, a tornare sul palco di Sanremo con un pezzo bellissimo, e a riprendersi con il suo talento quello che le era stato tolto con la prepotenza e l’ottusa violenza del pregiudizio.