Terremoto a Napoli, continua lo sciame sismico dei Campi Flegrei ...

27 Set 2023
di Capital Web

A The Breakfast Club l’intervista a Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sui terremoti che stanno colpendo Napoli, Pozzuoli e l’area dei Campi Flegrei.

Terremoto Napoli - Figure 1
Foto Radio Capital

Nella notte del 27 settembre intorno alle 3:35, è stata registrata una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.2 nei Campi Flegrei che è stata avvertita in molti quartieri di Napoli e Pozzuoli. Non ci sono notizie di danni a persone o cose, ma le scuole sono rimaste chiuse per i dovuti controlli e la rete ferroviaria è stata temporaneamente interrotta per la verifica dell’integrità dei binari.

Il punto con l’esperto Carlo Doglioni:

Quanto è preoccupante la situazione

“Non possiamo sapere come evolverà la situazione. Gli abitanti dei Campi Flegrei sanno che vivono su un vulcano attivo e quindi sanno che, a qualche kilometro di profondità, c’è un magma che spinge verso l’alto che determina pressione, la quale genera l’inarcamento, che viene registrato anche dai dati satellitari. La conseguenza di questo inarcamento sono i terremoti. Questa sismicità è in corso oramai da mesi, solo nell’ultima settimana abbiamo registrato 250 eventi. Nel 1982/84 un’evoluzione simile si è realizzata con una sequenza di diverse migliaia di eventi che poi si è esaurita in maniera silenziosa, azzerandosi. Ci stiamo ritrovando nella stessa situazione, come evolverà non lo sappiamo.”

La scossa più forte degli ultimi 40 anni

“Quella di stanotte è stata la scossa più forte degli ultimi 40 anni. Senz’altro la più forte, la più energetica che si sia realizzata da tempo. Non si possono realizzare terremoti di grande magnitudo in quella zona perché la temperatura impedisce che si attivino grandi volumi, quindi grandi faglie. Però, essendo molto superficiale, questa sismicità può fare molti danni alle abitazioni.”

Terremoto Napoli - Figure 2
Foto Radio Capital
C'è attinenza fra il Vesuvio e il vulcano dei Campi Flegrei?

“Il Vesuvio è alimentato da una camera magmatica indipendente e al momento non dà nessun segno di risveglio, anche se è troppo tempo che non erutta, dal 1944 e, prima di allora, le eruzioni erano più frequenti. Al momento non c’è evidenza di attività del Vesuvio. I Campi Flegrei sono un vulcano che ha una sua alimentazione indipendente ed è la zona che ci preoccupa di più e che stiamo monitorando al massimo, da un punto di vista geochimico, sismologico, geodetico, in tutti i modi che le tecnologie attuali ci danno per l’osservazione.”

Con quale previsione si può controllare una possibile eruzione dei Campi Flegrei?

“Se ci fosse evidenza che sta per arrivare un’eruzione avremmo aumento di gas e di particolari indicatori che al momento non abbiamo. Il magma è a una profondità di 5/6 km, ma è evidente che c’è una delle camere magmatiche di stazionamento di questo materiale più leggero, proprio perché è più caldo, che tende a risalire. Ogni vulcano ha una storia a sé, una sua chimica diversa e quindi una viscosità e una densità che dà una serie di indicatori specifici prima di un’eruzione. Al momento non abbiamo indicazioni che ci possa essere un’eruzione a breve, però non lo possiamo certamente escludere.”

Ascolta l'intervista integrale:C'è tempo per organizzare l'evacuazione?

“In altri vulcani del mondo si sono realizzate evacuazioni che sono iniziate settimane prima dell’eruzione stessa. È chiaro che in un’area così popolosa la situazione è più complicata, però sicuramente la città metropolitana di Napoli e i comuni locali come Bacoli o Bagnoli hanno i loro piani di evacuazione.“

Ci saranno altre scosse?

“Certamente sì. Oramai la sequenza è in corso, noi li chiamiamo “piccoli sciami”. Questo dell’ultima settimana è il più forte di tutti e può darsi che ci sia un crescendo di questo sciame. Come dicevo, nel 1982/84 c’è stata un’evoluzione del genere che poi si è risolta nel 1985. L’augurio e la speranza è che si ritorni a una situazione simile però, siccome il suolo continua ad alzarsi a una velocità di circa 1,5 cm al mese, chiaramente la deformazione comporta quindi la generazione dei terremoti. Finché c’è questo sollevamento del suolo, la sismicità sarà inevitabile.”

Leggi di più
Notizie simili