Terremoto Napoli, cosa succede ai Campi Flegrei: il bradisismo e l ...

27 Set 2023

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Terremoto Napoli - Figure 1
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Terremoto Napoli, cosa succede ai Campi Flegrei: il bradisismo e l’ipotesi eruzione

27 set 2023 - 11:55 14 foto

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Un nuovo sisma di magnitudo 4.2 - il più forte in 40 anni - ha colpito la zona vulcanica nel Napoletano. Da anni il terreno di quest'area ha iniziato un processo di innalzamento, dovuto all'attività gassosa effusiva o idrotermale degli edifici vulcanici. Ma c'è il rischio di una fuoriuscita di magma?

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NUOVO TERREMOTO DI MAGNITUDO 4.2 NEI CAMPI FLEGREI: IL PIÙ FORTE IN 40 ANNI

Continua a tremare la terra nella zona dei Campi Flegrei, nel Napoletano. E le scosse sono sempre più forti: l’ultimo terremoto, avvenuto intorno alle 3 di mattina del 27 settembre, è stato di magnitudo 4,2: "È stato il maggiore degli ultimi 40 anni" ed è parte di "uno sciame cominciato ieri mattina alle 5, caratterizzato da 60 eventi di intensità inferiore", spiega all’ANSA Antonio Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)

Terremoto Napoli, lievi danni nella zona dei Campi Flegrei. FOTO

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IL BRADISISMO

Il sisma “si inquadra nella dinamica” del bradisismo, ha detto sempre Di Vito. Si tratta di un fenomeno legato al vulcanismo: abbassa o innalza il livello del suolo, con conseguenti terremoti. In questo caso lo sta innalzando. In foto: il tempio di Serapide a Pozzuoli in alcuni anni , a causa del bradisismo, sceso sotto il livello del mare e ora completamente riemerso

Scossa di magnitudo 4.2 ai Campi Flegrei

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L’INNALZAMENTO DEL SUOLO

Da mesi la terra dei Campi Flegrei sta tremando. Solo lo scorso 7 settembre si era registrato un altro terremoto di magnitudo superiore a 3. Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv mette in luce come il processo di innalzamento del suolo “ha subito una lieve accelerazione” e si sta “leggermente intensificando”. In foto: l'antica darsena di pescatori del rione terra a Pozzuoli quasi in secca a causa del bradisismo

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I CAMPI FLEGREI, L’ATTIVITÀ VULCANICA E IL BRADISISMO

L’area flegrea - e l’abitato di Pozzuoli in particolare, a Ovest di Napoli – da un punto di vista geologico è una grande caldera vulcanica, dove si trovano diversi edifici vulcanici (e non invece un classico vulcano dalla forma di cono troncato). Alcuni di questi continuano a manifestare attività gassosa effusiva o idrotermale. È questa a causare il bradisismo

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I TERREMOTI DEGLI ANNI ’70-‘80

Tra gli anni ’70 e ’80 dello scorso secolo, tutta l’area ha subito un veloce innalzamento del suolo: il sollevamento è stato di circa 3,5 metri e ha causato numerosi terremoti, si legge sul sito dell’Ingv. Per questo la zona è costantemente monitorata

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IL PROCESSO BRADISISMICO DAL 2005 A OGGI

Intorno al 2005 che è ricominciato il lento sollevamento del terreno. Secondo i dati di Ingv, negli ultimi 18 anni l'innalzamento ha toccato quota 113 centimetri, con una media di 15 millimetri al mese. Solanto durante la crisi del 1983-84 il suolo si sollevò però di 108 centimetri in due anni

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I SITI SOTTO CONTROLLO

Tra i siti vulcanici più sensibili della zona ci sono quelli di Pisciarelli e della Solfatara. Intorno a questi "c'è una fortissima attenzione” – ha spiegato De Vito - e si sta cercando di rilevare le “misure relative a temperature ed emissioni di gas”. In foto: il cratere della Solfatara

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LA POSSIBILITÀ DI UN’ERUZIONE VULCANICA

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Fenomeni simili a quelli che si stanno verificando potrebbero giustificare i timori di un’eruzione vulcanica? Non sembra questo il caso: al momento "non si osservano variazioni significative" sugli altri fenomeni legati al bradisismo, assicura Di Vito

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NIENTE ALLARMISMI/1

"Nessun dato suggerisce la presenza di magma vicino alla superficie, che è la condizione necessaria perché avvenga un'eruzione", spiegava all'ANSA Francesca Bianco, direttrice del dipartimento vulcani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, soltanto qualche giorno fa. Insomma: la possibilità di un'eruzione vulcanica a stretto giro è lontana

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NENTE ALLARMISMI/2

Anzi: dai recenti fenomeni “si deduce la presenza, in profondità, di un gas di origine magmatica, ma non contenente magma, generato da un magma profondo oltre otto chilometri. A produrre le dinamiche che osserviamo è l'interazione di questi gas con il sistema idrotermale presente nella caldera", aveva detto Bianco lo scorso giugno. In foto: la fumarola Pisciarelli

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L'APPELLO DELLO SCIENZIATO

Resta però necessario tenere sotto controllo le aree più a rischio terremoto. E il professore Giuseppe De Natale, dirigente Ingv, ha chiesto al prefetto di Napoli di agire in fretta, evacuando almeno gli edifici che si trovano nella zona di Agnano e Solfatara. Lo riporta il Corriere della Sera, citando una pec che De Natale ha inviato lo scorso 18 settembre. La prefettura ha poi trasferito la segnalazione a chi di competenza: Protezione Civile, Ingv e Regione Campania

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A RISCHIO GLI EDIFICI VICINI AGLI EPICENTRI

De Natale, per sottolineare l’urgenza della situazione, ha citato tutta una serie di studi - molti dei quali con la sua partecipazione - secondo cui le scosse di terremoto nei Campi Flegrei saranno sempre più frequenti e sempre più forti. Secondo l'esperto, se continuasse l'innalzamento del terreno, così farebbe anche la magnitudo dei sismi: a rischio ci sarebbero gli edifici più vicini alle zone degli eventuali epicentri

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LA CROSTA SEMPRE MENO ELASTICA

Al di là del rischio eruzioni e terremoti, secondo uno studio pubblicato su Nature - nato dalla collaborazione fra University College di Londra e Ingv - la parte più superficiale dell'enorme caldera vulcanica dei Campi Flegrei (la crosta) è cambiata nel tempo: è diventata sempre meno elastica e questo ha facilitato la comparsa di fratture
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