Un biopic senza Amy Winehouse. Il racconto morboso sulle ...
Per i fan e per la critica, il film "Back to black" è incapace di dare visione profonda della persona e dell'artista. La riprova? Non c'è neanche la sua vera voce
10 Aprile 2024 alle 14:46
Bruno Munari, da artista attento, sosteneva che “tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere, come fa lo scultore quando a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c'è in più della scultura che vuol fare”. E forse Sam Taylor-Johnson, regista del biopic Back to Black dedicato alla vita troppo breve di Amy Winehouse, ha semplificato male e complicato troppo il ritratto della cantante, concentrandosi in modo morboso sulle sue dipendenze e sulla sua morte anziché celebrarne il talento e la complessità.