Kyrgios ascolta l'intervista di Djokovic agli US Open ed esplode ...

6 Set 2023

Nick Kyrgios grande assente agli US Open si è scagliato sui social contro un giornalista. Tutta colpa di una domanda a Djokovic.

Djokovic - Figure 1
Foto Fanpage

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Nick Kyrgios è uno dei grandi assenti degli US Open. Il tennista australiano alle prese con un infortunio non si sta comunque perdendo lo spettacolo dell'ultimo Slam della stagione a conferma dai suoi interventi social. L'ultimo, tutt'altro che leggero, è stato un riferimento chiaro a quanto accaduto a Novak Djokovic in conferenza.

Purtroppo i problemi al ginocchio dopo un 2022 da sogno non hanno lasciato tregua a Nick. In questo 2023 infatti ha giocato una sola partita a Stoccarda contro il cinese Wu. Grande frustrazione per Kyrgios che comunque a distanza ha assistito alle performance finora eccezionali del suo amico Novak Djokovic. Dopo averlo dato per favorito nella semifinale contro Shelton, l'australiano si è soffermato sul post match contro Fritz.

Il giocatore di Canberra in particolare ha postato un video della conferenza stampa di Djokovic, attaccando un giornalista in particolare. Questa la didascalia che accompagnava il video: "Novak va a fare la conferenza stampa dopo aver raggiunto le semifinali agli USOpen e la prima domanda che gli viene posta è ‘perché dai filo da torcere alla tua squadra‘. Domanda inutile posta da un reporter ufficiale degli US Open (Richard Osborn). Guardate la bellissima ed evocativa risposta di Djokovic".

Kyrgios ha scritto invece: "Tipica domanda idiota. Il ragazzo è senza dubbio il più grande atleta di tutti i tempi. Chiaramente non ha mai gareggiato ad un livello decente in vita sua". 

Ma qual è stata la risposta di Nole a questa domanda? Ecco le parole a giustificare il comportamento in campo: "Ho a cuore questa professione e la prendo molto sul serio. So che anche molti altri giocatori lo fanno. Ci aspettiamo il massimo livello di dedizione dai membri del nostro team, così come loro si aspettano da noi. Tutto sommato siamo una squadra e restiamo uniti. Abbiamo avuto un enorme successo negli ultimi due anni e sono soddisfatto della mia posizione. Sì, posso essere difficile, ma non conosco un giocatore che giochi ai massimi livelli e tutto se fiori e musica. Deve essere una sfida per tutti, per il giocatore e per lo staff tecnico, altrimenti non ci sarà crescita. È così che ti spingi al limite. Devi capire come puoi sviluppare il gioco e come puoi migliorare dentro e fuori dal campo”.

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